Il Mantovano volante ¨¨ stato emblema delle corse di auto e moto, per quel modo unico di affrontarle e quella filosofia dell'estremo: "Prima di una gara bisogna prenotare solo il biglietto d'andata". La disse al Drake che di lui diceva: "Non parte mai battuto. E quella volta"?
Il 16 novembre 1892, 130 anni fa, nasceva a Castel d¡¯Ario Tazio Nuvolari, il ¡°mantovano volante¡± emblema del motociclismo e dell¡¯automobilismo di tutti i tempi. Nuvolari ha vinto tutto e di pi¨´, sia sulle due ruote che sulle quattro. Il suo nome ¨¨ scritto negli albi d¡¯oro di ogni grande corsa disputata nel trentennio tra il 1920 e il 1950. Nessun altro campione del motorsport ha corso per un periodo cos¨¬ lungo. Nessuno come lui ¨¨ stato per tre decenni l¡¯uomo da battere. Nessun altro campione ¨¨ stato nel cuore della gente, non solo in Italia, fuori dal tempo. Questo, soprattutto, per il suo modo di concepire le corse e per il suo modo di correre e per come affrontava ogni volta gli avversari.?
una lotta da leone
¡ª ?Pilota ¡°unico¡± che non accetta il declino del finale di carriera e che cerca la fine su un¡¯auto da corsa, in corsa. Morir¨¤ invece nel suo letto, a 61 anni, dopo aver dedicato alle competizioni a 2 e a 4 ruote tutta la vita. Nivola cercava ancora di tagliare il ¡°suo¡± traguardo per cercare se stesso. E¡¯ il pilota che sopravvive, da gigante, ancora oggi nel tempo delle corse abbaglianti dello show-business. Nuvolari aveva letto Victor Hugo: ¡°L¡¯incomprensibile occupa troppo spazio perch¨¦ all¡¯improbabile ne resti un pochino¡±. In quell¡¯Italia sempre in cerca di eroi, in quell¡¯epoca travagliata fra le due guerre, l¡¯eroe venne fuori dal rombo delle piste, spesso macchiate di sangue come i campi di battaglia. Tazio Nuvolari ¨¨ assurto eternamente fra le divinit¨¤ sportive italiane, superando i confini del Belpaese. Ferdinand Porsche l¡¯aveva definito ¡°il pi¨´ grande pilota del passato, del presente e dell¡¯avvenire¡±. Enzo Ferrari ricordava: ¡°Tazio era un ometto spiccio e caustico. Con in mano un manubrio o un volante diventava un gigante, un artista, l¡¯unico a non lamentarsi mai del suo mezzo, anche quand¡¯era inferiore. Non ¨¨ mai partito battuto. Ha sempre lottato da leone anche per l¡¯ultimo gradino del podio, anche per non finire ultimo con il motore a pezzi¡±.?
senza peli sulla lingua
¡ª ?Nuvolari, implacabile in pista, anche fuori dal suo bolide non aveva peli sulla lingua, neppure di fronte al Drake. Nel 1932, alla partenza dalla stazione ferroviaria di Modena per la Sicilia (l¡¯edizione memorabile della Targa Florio vinta da Nivola con un record che resister¨¤ per vent¡¯anni!) a Ferrari che gli aveva ricordato di aver prenotato il biglietto di andata e ritorno, Nuvolari rispondeva: ¡°Dicono che sei un bravo amministratore, ma mi accorgo che non ¨¨ vero. Dovevi farmi riservare solo il biglietto di andata, perch¨¦ quando si parte per una corsa bisogna prevedere la possibilit¨¤ di tornare in un baule di legno¡±. Nelle prove di una successiva Targa Florio, l¡¯auto guidata da Nuvolari con passeggero d¡¯eccezione il campione Giuseppe Campari, usciva di strada precipitando in una profonda scarpata. Il copilota fece in tempo a gettarsi fuori dal bolide impazzito e dopo il tonfo si mise a gridare dall¡¯alto in basso il nome di Tazio, senza riceverne risposta. Cal¨° subito il silenzio della tragedia. Campari scese sul luogo del disastro e vedendo l¡¯auto distrutta vuota inizi¨° a chiamare disperato: ¡°Tazio! Tazio, dov¡¯¨¨ che te set?¡±. E Tazio usc¨¬ fuori dalla fanghiglia col dito sul labbro per zittirlo: ¡°Sta¡¯ zitto! Qui c¡¯¨¨ un nido di quaglie con i quagliotti appena nati¡±. Anche per questa sua umanit¨¤, oltre che per la sua classe e per il suo modo di correre ¡°a vita persa¡±, per la sua passione e per il suo orgoglio, Nuvolari era amato da tutti ed era diventato ¡°il mito¡±, emblema di uno sport e di una nazione. L¡¯italiano vincente, orgoglioso di essere italiano, dentro il suo bolide con la sua maglietta di un giallo sbiadito e quel nastrino tricolore al collo, tenuto fermo dalla spilla d¡¯oro a forma di tartaruga avuta in dono da Gabriele d¡¯Annunzio.?
il segreto era...
¡ª ?Cosa aveva di speciale Nivola in pista, oltre il cuore? ¡°Ero in macchina con lui ¨C ricordava Enzo Ferrari ¨C ed eravamo gi¨¤ fuori per miracolo da alcuni testa-coda ad alta velocit¨¤. Guidava oltre il limite ma l¡¯auto non usciva di strada. Per tutta la parabola della curva Tazio non sollevava mai il piede dall¡¯acceleratore che anzi lo teneva a tavoletta. Capii il suo segreto. Lui abbordava la curva molto prima di chiunque altro pilota. E lo faceva in un modo tutto suo, puntando d¡¯un colpo il muso della macchina contro il margine interno, proprio nel punto dove la curva aveva inizio. A piede schiacciato faceva partire la macchina in d¨¦rapage, sulle quattro ruote, sfruttando la spinta della forza centrifuga, tenendola con la forza traente delle ruote motrici. Il muso dell¡¯auto sbarbava la cordonatura interna e quando la curva terminava e si apriva il rettilineo, la macchina era gi¨¤ nella giusta posizione per proseguire dritta la sua corsa ad alta velocit¨¤, senza bisogno di altre correzioni. Cos¨¬ in ogni curva. E il miglior tempo usciva ogni volta. Nessuno accoppiava, come lui, una cos¨¬ elevata sensibilit¨¤ della macchina a un coraggio quasi disumano¡±. Gi¨¤, gran cuore e una tecnica prodigio dell¡¯istinto oltre le possibilit¨¤ umane, oltre le leggi fisiche.?
gli inizi
¡ª ?Tazio Nuvolari aveva iniziato a correre tardi, ufficialmente (con la licenza) nel 1920, a 27 anni. Nel 1921 debuttava in auto, con l¡¯Ansaldo 4CS, vincendo la Coppa di Verona. In moto vinse tutto quel che c¡¯era da vincere, specie con la Mitica Bianchi 350 ¡°Freccia Celeste¡±, dal 1924 al 1927. Idem con le quattro ruote, specie dal 1930, anno della consacrazione con l¡¯Alfa Romeo, in particolare con le auto della Scuderia Ferrari. Non ripercorriamo qui la sua lunga e fulgida carriera. Un solo ricordo al suo mix di corridore di moto e di auto, in contemporanea. Novantasette anni fa, l¡¯1 settembre 1925, in un test a Monza con la nuova Alfa Romeo P2 2000 8 cilindri (la Casa del Portello doveva trovare il sostituto di Antonio Ascari perito il 26 luglio in un incidente nel GP di Francia a Monthl¨¦ry), il fuoriclasse mantovano va fuori a gran velocit¨¤ alla seconda di Lesmo ferendosi seriamente e finendo malandato in ospedale. Alla Bianchi sono disperati perch¨¦ pochi giorni dopo ¨¨ in programma il GP motociclistico di Monza e i medici prevedono una degenza ospedaliera di almeno un mese, forse pi¨´. Nonostante le ferite e alcune fratture, Tazio si fa confezionare un corsetto di cuoio che lo tenga fisso alla posizione ¡°stesa¡±, tipica del corridore sulla moto. Febbricitante, con medici e personale sanitario compiacenti, Nivola si fa condurre in autodromo pronto ad affrontare il campione europeo Jimmy Simpson su AJS e il vice Wal Handley su Rex Acme e gli altri avversari degli squadroni Norton, Sumbean, Harley-Davidson, una corsa-calvario di 300 Km! ¡°Non cadere ¨C gli avevano detto i medici ¨C se cadi resti paralizzato a vita!¡±. Tazio si butta in pista nella mischia: lotta e alla fine vince sulla sua rombante ¡°Freccia celeste¡±, portato in trionfo dai 100 mila presenti. Dir¨¤ poi Nuvolari: ¡°Avvertii i piedi sguazzarmi dentro gli scarpini come quando si va a caccia in palude. Quanta acqua, pensai. E invece era il sangue colato dalle ferite¡±. Da l¨¬ parte la leggenda di Nivola.
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