Il leggendario ingegnere tedesco ¨¨ scomparso nel novembre 2016: bavarese, classe 1934, ha collaborato con la Oral di Forghieri e Antoniazzi. Aveva ideato il motore con cui Piquet vinse il Mondiale 1983
Nella sede centrale di Monaco la BMW ha voluto ricordare il suo grande progettista Paul Rosche deceduto ottantaduenne quattro anni fa, il 15 novembre 2016. L¡¯ingegnere tedesco amava l¡¯Italia e collaborava assiduamente con la Oral Engineering, l¡¯azienda modenese fondata nel 1995 da Mauro Forghieri e Franco Antoniazzi, da sempre ai vertici del Motorsport internazionale.
i ricordi
¡ª ?¡°Paul ¨C dice l¡¯Ing. Franco Antoniazzi, a.d. Oral¨C ¨¨ stato per me un carissimo amico con cui ho vissuto giornate e stagioni indimenticabili: una persona di grande umilt¨¤, appassionatissimo genio della meccanica da competizione, un collaboratore prezioso della Oral. Uno che sapeva coniugare il lavoro col tornio e con la chiave inglese con le diavolerie pi¨´ raffinate della moderna tecnologia, un precursore che voleva incessantemente scoprire il nuovo per poi trasmetterlo ai giovani¡±. Antoniazzi ricorda in particolare il progetto commissionato da BMW alla Oral per il suo ingresso in MotoGP. Con Dorna c¡¯era l¡¯accordo per iniziare dal Mondiale 2008, partendo subito con la BMW vettura ufficiale pace car.
il progetto
¡ª ?Il primo prototipo dell¡¯inedita e innovativa MotoGP BMW fu realizzato tra il 2002 e il 2003, motore 4 tempi tre cilindri in linea di 990 cmc da oltre 245 Cv alla ruota. ¡°Poi ¨C prosegue Antoniazzi ¨C causa il cambio dei regolamenti, realizzammo un secondo prototipo da 800, riprogettando il tutto sulla base del propulsore precedente: bialbero a 4 valvole in titanio ad azionamento pneumatico. Lubrificazione a carter secco, con un albero ausiliario di equilibratura per contrastare le vibrazioni; l¡¯aria veniva aspirata attraverso trombette telescopiche ad altezza variabile comandate idraulicamente con un circuito a 200 bar di pressione. Lo stesso circuito gestiva il cambio semi automatico, tipo F.1. Alesaggio e corsa di 90¡Á41,8 mm per 798 cmc effettivi, valori da propulsori di Formula Uno dell¡¯epoca nei quali per¨° la cilindrata unitaria ¨¨ leggermente superiore; rapporto di compressione 14,85:1. Il motore pesava 51 kg ed erogava oltre 225 cv a 18.500 giri/min. Con lo stesso Rosche e con i tecnici della BMW si lavor¨° molto sull¡¯elettronica, sulla fluidit¨¤ del motore, gestendo in termini innovativi accensione, iniezione, launch control, freno motore, sistema anti-impennata, cambio semi automatico con possibilit¨¤ di gestire anche le sospensioni. La moto, che aveva una ciclistica convenzionale con telaio in doppia trave in lega di alluminio e parti con materiali pi¨´ sofisticati e pesava a secco poco pi¨´ di 130 Kg, fu testata in pista pi¨´ volte da Luca Cadalora e da Jeremy McWilliams, con risultati lusinghieri. Poi il cambio ai vertici BMW impegnati per la svolta green e orientati verso l¡¯American Cup fece abortire il progetto, ritenuto da noi e da Rosche di gran potenziale perch¨¦ basato su scelte sofisticate e innovazioni tecnologiche capaci di superare il gap con le altre Case, tutte con maggior esperienza in MotoGP ¡°.
il ritratto
¡ª ?Chi era Paul Rosche? Oltre a essere stato uno dei pi¨´ attivi e innovativi progettisti di Formula 1, fra l¡¯altro padre del ¡°rivoluzionario¡± quattro cilindri in linea Bmw turbo da 1.400 Cv di potenza campione del mondo 1983 con Nelson Piquet sulla mitica Brabham BT52 progettata dall¡¯altrettanto mitico Gordon Murray, Rosche era, al pari di accanito fumatore e amante della cucina emiliana, un vero appassionato di corse a tutto tondo, non solo delle quattro ruote, ma anche di motociclismo, di cui seguiva ogni gara e ogni evoluzione tecnica. Nato a Monaco l¡¯1 aprile 1934, Rosche era entrato a met¨¤ degli Anni Cinquanta, appena laureato, nel piccolo reparto esperienze Bmw dove il suo capo - l¡¯Ing. Alex von Falkenhausen, un genio riconosciuto a livello internazionale deceduto nel 1988 - gli aveva affidato il compito di calcolare le camme di un nuovo prototipo dopo di che fu da sempre soprannominato Nocken-Paul cio¨¨ il ¡°Paul albero a camme¡±. Da l¨¬ part¨¬ la lunga e straordinaria carriera di Paul nel sofisticatissimo mondo dei propulsori da corsa di auto e di moto.
gioielli
¡ª ?Come non ricordare nelle sfide del vecchio Nurburgring il 500 (¡°angelo barocco¡±) 8 cilindri e ¨C lungo le strade italiane della Mille Miglia ¨C il 600 boxer infilato dietro nella minuscola traballante Isetta? E, nel motociclismo, il 500 bicilindrico aste bilancieri 4 tempi boxer dalle mille vite, con il ¡°signorotto¡± Walter Zeller addirittura secondo nel mondiale 1956 dietro alla MV Agusta 4 cilindri di John Surtees e davanti a un nugolo di monocilindriche inglesi e super frazionate italiane, quello stesso motore animatore e trionfatore in mille gare di sidecar e vincitore di decine di titoli iridati? Pi¨´ avanti, a met¨¤ Anni Sessanta, per i test di un nuovo motore F.1, Rosche costru¨¬ un monocilindrico 4 tempi di 500 cmc di oltre 60 Cv! L¡¯avessero portato nel Motomondiale...
avanguardia
¡ª ?Rosche ha progettato e portato in gara motori-racing di ogni tipo soprattutto per auto ma anche per moto di ogni campionato e categoria. Dalle super-car - quanti successi per oltre due decenni con le berline sportive a cominciare dalle M3 divenute simbolo per generazioni della Casa bavarese - fino ai propulsori per l¡¯Europeo Formula 2 degli Anni Settanta; poi alla Formula 1, partendo in partnership Bmw-Lola guidate da Siffert e Hahne e poi ancora con i ripetuti successi nel Turismo e in F.2. Per la massima categoria Paul era partito da un motore di serie Bmw ¡°rianimato¡± col suo tocco geniale fino a essere montato sulla Brabham all¡¯epoca del patron Bernie Ecclestone dando a Piquet la macchina per il titolo iridato. Prima durante e dopo Rosche firma tanti propulsori sempre competitivi e vincenti in varie categorie: basti ricordare la McLaren F1 GTR 12 cilindri Bmw che trionf¨° nella 24 Ore di Le Mans del 1995, ripetendosi nel 1999 con il Bmw V12 LMR montato poi nel 2000 sulla Williams FW22 di Formula 1. E che dire della altrettanto mitica M1! Paul Rosche ¨¨ nella storia delle corse, mito fra miti, uomo di straordinaria genialit¨¤ e umilt¨¤, capace di lavorare ¡°di nascosto¡± per Bmw quando Bmw decise di chiudere con le corse, regalando alla Casa bavarese fior di motori e fior di vittorie, ovunque, aprendola ai successi di mercato in tutto il mondo.
diplomatico
¡ª ?Rosche fu un progettista sopraffino, un capo carismatico riconosciuto come tale anche dai vertici ¨C e dalla stessa propriet¨¤ - della Casa bavarese. Fu infatti Paul, insieme al responsabile comunicazione Karle Hinze Kalfbeel, a convincere la dirigenza Bmw a rientrare in Formula 1 nei primi Anni Ottanta e poi, per la seconda volta, a met¨¤ Anni Novanta quando prende corpo la collaborazione con la modenese Oral Engineering appena fondata da Bruno Lugli, da Mauro Forghieri e Franco Antoniazzi. Una partnership che metteva le ali al progetto del nuovo motore F.1 10 cilindri 3000 partendo per¨° da un piccolo 600 bicilindrico dal quale, dopo successive evoluzioni non solo di carattere tecnico, si giunger¨¤ al ¡°famoso¡± 3 cilindri 990 cc di cui abbiamo sopra parlato. Paul ¨¨ stato un ingegnere meccanico vecchia scuola ma uno straordinario anticipatore:nei primi Anni Ottanta, preparando la F.1, mancando di un banco prova dinamico non in grado di simulare le condizioni di guida nella cella di prova scelse la pista come test giungendo alla prima applicazione della telemetria nelle corse basandosi su quanto si stava facendo per lo sviluppo degli elicotteri.
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