Continua il viaggio alla scoperta delle monoposto pi¨´ vincenti della scuderia di Maranello: in questa puntata scopriamo la 312 T, la monoposto che fu forse il capolavoro di Mauro Forghieri
La monoposto che lanci¨° prepotentemente alla ribalta la Ferrari nel Campionato mondiale di Formula 1 nel corso degli anni Settanta fu senza dubbio la 312 T. Frutto del geniale lavoro di Mauro Forghieri, present¨° numerose innovazioni tecniche che la resero praticamente imbattibile nel corso della stagione 1975. La principale novit¨¤ della vettura fu il cambio trasversale, dal quale fu derivata la lettera T nella sigla della monoposto. Oltre ad assicurare una maggiore equilibratura della macchina, permetteva di concentrare le masse in modo migliore. La nuova trasmissione a cinque marce, affiancata al potente motore V12 a 180¡ã si caratterizz¨° per un¡¯affidabilit¨¤ veramente fuori dal comune. Anche la frizione multidisco era validissima.
UN BOLIDE "ULTRALEGGERO"
¡ª ?Le sospensioni sia anteriori che posteriori erano indipendenti e collegate a quadrilateri deformabili, con molle e ammortizzatori nascosti all¡¯interno della struttura. I freni erano a disco sia all¡¯avantreno che al retrotreno mentre lo sterzo era a cremagliera, una soluzione molto in voga in quel periodo. Il peso raggiunto dalla vettura raggiunse 575 kg, tra i pi¨´ bassi tra le varie monoposto in campo quell¡¯anno, mentre la capienza del serbatoio toccava i 200 litri. Dopo le prestazioni poco convincenti della 312 B3 a telaio monoscocca, Forghieri decise di tornare a lavorare su un telaio in tubi pannellato, che consentiva interventi di modifica e riparazione pi¨´ facili e veloci.
IL TRIONFO DEL 1975 COL RIMPIANTO DELLA "SEI RUOTE" MANCATA
¡ª ?La 312 T toccava la ragguardevole velocit¨¤ di 330 km/h e fu costruita in sette esemplari: la T6 era dotata di sei ruote ma non corse mai, in quanto difficilmente manovrabile e controllabile. La 312 T, introdotta a partire dal GP del Sudafrica, dopo un inizio stentato inizi¨° a macinare risultati a partire dal GP di Montecarlo, vinto da Lauda. L¡¯austriaco aggiunse quindi tre ulteriori vittorie a Spa, Anderstorp e Le Castellet ed un secondo posto a Zandvoort, mentre Regazzoni arriv¨° terzo in Svezia ed Olanda. Un breve appannamento nei GP di Gran Bretagna, Germania e Austria precedette l¡¯esaltante finale di stagione con il trionfo casalingo di Monza riportato da Regazzoni e la vittoria di Lauda negli Usa che gli consegn¨° il titolo mondiale piloti. La 312 T fu cos¨¬ potente che conquist¨° la vittoria anche nelle prime tre gare del 1976 in cui venne schierata in attesa della T2: Lauda vinse in Brasile e Sudafrica mentre Regazzoni trionf¨° negli Usa davanti al compagno di squadra.
? RIPRODUZIONE RISERVATA