Terza puntata sullo stato di salute delle rivali della Red Bull dopo le prime due gare. Il team di Woking non ha fatto lo step sufficiente per avvicinare i migliori. Ma non tutto ¨¨ da buttare, vi spieghiamo perch¨¦
La McLaren MCL38, si pensava, al suo esordio confermasse quanto gli ultimi sviluppi della MCL60 avevano mostrato nella seconda parte della scorsa stagione. La vettura di Lando Norris e Oscar Piastri, invece ¨¨ parsa decisamente meno competitiva e neppure lontanamente in grado di avvicinare le Red Bull, di cui era data come rivale designata prima dei test in Bahrain e soprattutto delle prime due gare. A Gedda, la MCL38 in relazione alle specifiche caratteristiche del tracciato, con rapidi cambi di direzione in sequenza e pochi curvoni in appoggio, sono emersi in modo peculiare i suoi pregi e i suoi difetti.?
i pregi e i difetti
¡ª ?Nello specifico, la monoposto del team di Woking si ¨¨ dimostrata molto competitiva nei rapidi cambi di direzione, in pratica in quei settori del tracciato Saudita, riusciva con relativa facilit¨¤ a tenere a debita di stanza gli inseguitori, e guadagnava terreno verso le monoposto davanti. Per contro nei curvoni in appoggio, dove la permanenza sullo sterzo risultava maggiore, la MCL38 perdeva inesorabilmente terreno soprattutto se confrontata con monoposto caratterizzate da un avantreno stabile come nel caso della SF-24.?Un ulteriore punto negativo, palesato in Arabia, riguarda l¡¯efficienza della monoposto con il DRS aperto. Era evidente, quanto l¡¯incremento della velocit¨¤ massima in quella specifica condizione non fosse lontanamente paragonabile ad altre vetture, in primis, ovviamente rispetto alla RB20, ma in seconda istanza anche nei confronti della Ferrari.?
i prossimi sviluppi
¡ª ?I tecnici McLaren, devono ancora comprendere appieno il comportamento sui vari tipi di circuiti e non sono previsti sostanziali sviluppi, sino ad Imola. Da nostre fonti, primi aggiornamenti, ma non sostanziali si vedranno tra l¡¯Australia e in Giappone, dove una progressiva migliore comprensione del comportamento della monoposto, potrebbe permettere di trovare la base anche a livello di setup aerodinamico e dinamico, necessaria per poi inserire le novit¨¤ successive senza dover ulteriormente approfondire l¡¯effetto che avranno sul comportamento della vettura. In sostanza, la MCL38 al momento non ha confermato del tutto la bont¨¤ mostrata dall¡¯ultima versione della MCL60, ma vale la pena sospendere il giudizio per alcune gare, quando i tecnici del team diretto da Andrea Stella, potranno verificare la sensibilit¨¤ agli sviluppi della monoposto. Come dicono gli inglesi, "Let¡¯s wait and see", dunque.
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