Alla serata di premiazione dei Caschi d’oro annunciata le data di presentazione della nuova monoposto. Il monegasco: “Incredibile guidare quest’auto, voglio imparare ma punto a vincere 2 GP, uno a casa, Montecarlo”. Arrivabene: “Team unito, Binotto ha fatto un buon lavoro”
Garage Italia, cuore di Milano, per una sera diventa un concentrato del meglio dell’automobilismo. Nel ventre di questa antica stazione di servizio, che il genio di Lapo Elkann ha trasformato in un bar e ristorante di glamour, si mescolano vecchi campioni come Arturo Merzario (75 anni) e giovani promesse dei kart, tecnici, il presidente della Lamborghini Stefano Domenicali, i dirigenti Aci capitanati dal presidente Angelo Sticchi Damiani che insieme agli uomini del settimanale Autosprint hanno scelto questa location per celebrare la notte dei Volanti 2018 e dei Caschi. Ci sono Alesi e Berger, insieme come ai vecchi tempi della Ferrari e della Benetton, che non risparmiano battute. "Mick Schumacher — dice scherzando Berger, che da capo del Dtm quest’anno lo ha visto da vicino — tra due anni sar¨¤ alla Ferrari. Ma non so ancora se guider¨¤ il motorhome o la F.1... Scherzi a parte, il figlio di Michael nella seconda parte di stagione mi ha impressionato. Dicono sia andato forte perch¨¦ aveva il materiale migliore ma io l’ho visto vincere anche sul bagnato. E ha la possibilit¨¤ di crescere in F.2. Ovviamente il sogno di tutti ¨¨ che tra un paio d’anni possa sedersi al volante dell’auto che fu di suo padre".
sogno —
L’attenzione ¨¨ per¨° rivolta alla pattuglia ferrarista, in particolar modo a Charles Leclerc che nel 2019 affiancher¨¤ Sebastian Vettel. "Provare la Ferrari ad Abu Dhabi da titolare ¨¨ stato incredibile: la seguivo sin da bambino, sognando un giorno di guidarla. E faccio fatica a capacitarmi che il prossimo anno su una delle due rosse la ci sar¨° io". Gli viene chiesto se si sente in grado di puntare subito al Mondiale e Charles mostra grande diplomazia. "Punto a crescere, a imparare. Ho la fortuna di lavorare accanto a un 4 volte iridato. Poi ¨¨ chiaro che avendo una Ferrari cercher¨° sempre di fare il massimo secondo le aspettative del team". Pi¨´ tardi aggiunge: "Due GP li vorrei vincere: Monaco che ¨¨ quello di casa, sulle strade che percorrevo con l’autobus, e Monza. Non vedo l’ora di correre in Italia con il Cavallino".
lavoro —
Accanto a lui Maurizio Arrivabene, il team principal che si attende per il 2019 "una squadra compatta, in grado non solo di arrivare in finale ma anche oltre. Quest’anno ci siamo arresi in semifinale, ma getterei via le vittorie e mi terrei le gare perse: ¨¨ comprendendo gli errori che possiamo crescere e migliorarci". Poi annuncia che la monoposto 2019 verr¨¤ presentata il 15 febbraio. Lui l’ha vista solo di sfuggita e non vuole sbilanciarsi. "Questo ¨¨ il momento di lavorare, non di parlare. Nelle ultime settimane mi sono dovuto occupare di budget cap ma Mattia Binotto e il suo gruppo hanno fatto un buon lavoro, anche se solo a Barcellona quando l’auto sar¨¤ in pista ne capiremo la bont¨¤. Cosa mi aspetto da Leclerc? Lo conosco dal 2015: ¨¨ un ragazzo di talento che ha gia dimostrato di andar veloce. Il nostro compito sar¨¤ di proteggerlo, per non bruciarlo. Vettel? Non credo abbia ancora espresso il meglio di s¨¦ da quando ¨¨ in Ferrari. Volti nuovi nel team da qui al nuovo anno? Nel sistemare la squadra ho lavorato pi¨´ di fioretto che di spada, mai parlato di rivoluzioni. Anche se puntare su un giovane come Leclerc ¨¨ di per s¨¦ una rivoluzione". In sostanza l’innesto di Mekies, citato dal capo della gestione sportiva, dovrebbe restare l’unico ad alto livello. Poi Arrivabene ha ricordato Sergio Marchionne: "Mi ha voluto lui in Ferrari, la sua scomparsa improvvisa durante la stagione ha creato un vuoto". E ha reso omaggio all’ingegner Gianpaolo Dallara, presente in sala: "Ogni tanto lo chiamo per chiedergli qualche consiglio".
i campioni —
Assente Lewis Hamilton, che aveva ricevuto il Casco d’oro gi¨¤ ad Abu Dhabi, a rappresentare la Mercedes c’era Aldo Costa, che dal prossimo anno assumer¨¤ il ruolo di consulente. "Dopo 31 anni di corse, ambivo a tornare a casa, nella mia terra, e grazie a Toto Wolff ci sono riuscito. Ma non risparmier¨° alcuna energia per dare una mano ai miei colleghi: l’obiettivo del prossimo anno ¨¨ ovviamente di cogliere il record di sei Mondiali consecutivi". Sulla stagione appena conclusa non pare cos¨¬ d’accordo con chi sostiene che il titolo sia stato per buona parte merito di Hamilton. "Lewis ha detto di aver realizzato la sua miglior stagione ma anche noi abbiamo portato nella seconda parte dell’anno tanti buoni sviluppi. Certo non ¨¨ stato tutto perfetto perch¨¦ abbiamo accusato qualche problema e faticato con le gomme". Infine sull’allarme motore lanciato da Wolff chiarisce. "Credo che sia stato un po’ frainteso. Quando si mette al banco un nuovo motore con nuovi concetti, ci pu¨° essere qualcosa che non funziona, ma niente di drammatico".
Andrea Cremonesi
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