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Verstappen e Leclerc, sportellate fin dai kart
Scintille giovanili
ĄŞ ?Una volta i duelli ruota a ruota erano pane quotidiano. Quello fra Gilles Villeneuve e Ren¨Ś Arnoux a Digione 1979 ¨¨ rimasto il manifesto delle battaglie in pista per tutte le generazioni a venire. Poi ci hanno pensato Ayrton Senna e Alain Prost a regalare altre emozioni con la loro rivalit¨¤ infinita, scontrandosi dentro e fuori dai circuiti quando correvano per la McLaren negli Anni 80. LĄŻultimo testa a testa, in tempi recenti, ¨¨ stato fra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel nel 2017 e nel 2018, un confronto che ha visto opposte anche Mercedes e Ferrari. Ma forse nessun antagonismo ¨¨ radicato e profondo come quello fra Max Verstappen e Charles Leclerc, i ragazzi terribili della F.1, che nel GP dĄŻAustria hanno infiammato gli ultimi due giri con una lotta feroce sfociata nella sportellata dellĄŻolandese della Red Bull al monegasco della Ferrari. Ha vinto Max, perch¨Ś i commissari hanno ritenuto regolare la maniera in cui ha ingaggiato la curva fianco a fianco con lĄŻavversario, chiudendogli lo spazio in uscita. Tuttavia lĄŻepisodio ha riaperto una ferita destinata a durare.
La rivalit¨¤ fra i due coetanei, oggi ventunenni, affonda le radici lontano, ai tempi in cui erano bambini e gareggiavano sui kart. Allora Max e Charles correvano per il puro gusto della vittoria, senza la tentazione dei guadagni e della fama che portano i trionfi in F.1, spinti dalla passione per le corse e da unĄŻambizione sconfinata. Sono cresciuti entrambi con la convinzione di essere il numero uno e la voglia di dimostrarlo. Verstappen seguito in ogni momento dal padre Jos, ex compagno di squadra di Michael Schumacher negli anni della Benetton, un uomo severo che gli ha trasmesso fin da piccolissimo ordine e disciplina ossessivi, come ¨¨ successo al tennista Andre Agassi. Mentre Leclerc ha potuto contare quasi subito sullĄŻappoggio del manager Nicolas Todt, che ha propiziato ogni passo della carriera, fino allĄŻapprodo nel 2015 alla Ferrari Driver Academy, la scuola di talenti del Cavallino. Erano due predestinati. Lo si era capito dallĄŻinizio. Non ci volle molto perch¨Ś i loro nomi cominciassero a passare di bocca in bocca sotto le tende delle squadre di kart, nei paddock in miniatura di quel piccolo mondo. E altrettanto in fretta cominciarono le scintille in pista fra Max e Charles. Fra i testimoni di quelle battaglie cĄŻera Armando Filini, team manager della Maranello Kart, la prima squadra per cui ha corso Leclerc. "Erano sempre in lotta ¨C ricorda ¨C. Non importa che stessero disputando una manche o una finale, che piovesse o che fosse asciutto. Una volta eravamo a Genk, in Belgio, nel primo turno di prove libere, e i piloti stavano rodando i motori. Ma Charles e Max si ritrovarono vicini, cominciarono a spingere e per poco non si centrarono, rischiando di buttarsi fuori a vicenda. Io e Jos Verstappen eravamo attaccati alle reti di protezione per guardarli e lui si gir¨° di scatto e mi disse: Ą°Questi due litigheranno per sempre. Faranno a botte anche in Formula 1Ąą. Una profezia".
Scontri
ĄŞ ?In Austria si ¨¨ compiuto quello che aveva previsto Jos. Ma le sportellate fra Verstappen e Leclerc non sono mai mancate. Nel 2012, a Val DĄŻArgenton, si correva una delle gare decisive del campionato europeo WSK Euro Series, con i due in lotta per il titolo. Pioveva, in una manche Max era al comando, tallonato da Charles che provava a superarlo. "Mi ha chiuso una prima volta, poi una seconda, finch¨Ś mi ha urtato buttandomi fuori pista ¨C ha raccontato Leclerc ¨C. Ho perso dieci posizioni, ma sono riuscito a rimontare fino al secondo posto. Nel giro di rientro ai box ero arrabbiato e ho affiancato Max per protestare. Lui si ¨¨ distratto ed ¨¨ andato nellĄŻerba, finendo in una pozzanghera dalla quale alla fine spuntava solo il cascoĄ". LĄŻepisodio, sul quale Leclerc oggi ride, fu considerato un regolamento dei conti, e la giuria squalific¨° entrambi. "In realt¨¤ i commissari ci convocarono per analizzare i filmati ¨C ricorda Filini ¨C. E si vedeva che Max, sorpreso dal trovarsi di fianco Charles, cambi¨° direzione da solo finendo nel pantano. Non si tratt¨° di una vendetta". Beh, cĄŻ¨¨ un video su YouTube dove baby Verstappen scappa via inviperito, lanciando parole al veleno nei confronti del rivale: "? scorretto". Mentre il Piccolo Principe monegasco finge fair-play: "Un normale incidente di gara". Visto il precedente, non cĄŻ¨¨ da meravigliarsi che il ferrarista fosse deluso quando Verstappen a Zeltweg lo ha privato della prima vittoria in F.1. Una sorta di rivalsa postuma. Sul podio Leclerc era scuro in volto. "Charles non voleva arrivare secondo neppure in hotel ¨C spiega ancora Filini ¨C. Non ¨¨ certo cambiato. Non lĄŻho mai sentito parlare di Max o di un altro pilota. Era geloso di tutti, e se qualcuno per puro caso andava pi¨´ forte di lui, teneva il muso lungo per una settimana".
Rivincita
ĄŞ ?Il campionato europeo KF2 del 2012 alla fine lo conquist¨° Leclerc. Ma lĄŻanno dopo Verstappen si prese la rivincita. A Varennes si disputava il Mondiale della KZ, la categoria regina, nella quale Leclerc partecipava con il team Art di Nicolas Todt, sempre seguito da Filini. Mentre Verstappen difendeva i colori della bresciana Crg, con i motori direttamente preparati da pap¨¤ Jos. Ebbene Max and¨° via nei primi giri e per Charles non ci fu storia, nonostante una bella rimonta nel finale. Dino Chiesa, il guru che ha scoperto e fatto correre in kart piloti come Lewis Hamilton e Nico Rosberg, era un osservatore imparziale di quelle lotte: "Max ¨¨ stato sempre un poĄŻ pi¨´ veloce di Charles e anche pi¨´ aggressivo. Non toglieva mai il piede dal gas, piuttosto ti passava sopra, ma doveva vincere a tutti i costi. Leclerc era un vincente, per¨° con un carattere diverso. Lo paragonerei a Rosberg, anche se forse ha pi¨´ talento, mentre Verstappen mi ricorda Hamilton. Non so se a parti invertite Charles avrebbe sorpassato come ha fatto Max a Zeltweg. Anche perch¨Ś Max ¨¨ un cagnaccio maledetto nel difendersi". Il titolo iridato di kart apr¨Ź subito le porte della F.3 al fenomeno Verstappen, capace di bruciare le tappe al punto da essere ingaggiato da Helmut Marko nellĄŻestate successiva e di debuttare da titolare in F.1 sulla Toro Rosso gi¨¤ nel 2015, primo minorenne nella storia dei GP. Invece Leclerc pass¨° per gradi alle monoposto di Formula Renault e in F.3, centrando il titolo della GP3 nel 2016 e della F.2 nel 2017, quando era gi¨¤ entrato nellĄŻorbita Ferrari, per poi esordire nella massima serie nel 2018 sullĄŻAlfa Romeo-Sauber e saltare sulla rossa questĄŻanno.
Le loro strade si sono divise fino a ritrovarsi fra i Ą°grandiĄą. E Leclerc potr¨¤ sempre dire di avere bruciato Verstappen entrando nellĄŻAcademy di Maranello, da cui invece il figlio di Jos era stato rifiutato nel 2014 dopo un provino nelle Florida Winter Series. Fu Jules Bianchi, lo sfortunato pilota francese morto in seguito allĄŻincidente di Suzuka, a favorire lĄŻarrivo di Leclerc, dopo averlo visto crescere sulla pista di famiglia di Brignoles, in Costa Azzurra. "Il suo amico Jules, che era gi¨¤ nellĄŻAcademy, continuava a parlarmi di questo bambino talentuoso. Nei fine settimana liberi gli andava a fare da coach e da meccanico sulle piste di kart ¨C racconta Massimo Rivola, allĄŻepoca capo del vivaio Ferrari ¨C. Da direttore sportivo ho avuto Vettel agli esordi in Toro Rosso e Alonso quando correva alla Ferrari, ma solo in Fernando ho visto la stessa determinazione e rabbia agonistica di Leclerc". Il futuro ¨¨ loro. Di Charles e di Max. Soprattutto quando la stella di Hamilton sar¨¤ tramontata. I golden boy promettono altri duelli ruota a ruota contro la Formula Noia. Ce nĄŻ¨¨ davvero bisogno.
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