Domenica il circuito Enzo e Dino Ferrari ospita il secondo appuntamento del mondiale: un'analisi ai raggi X del tracciato
Una gradita conferma. Rientrato nel mondiale di F.1 l'anno scorso dopo un'assenza di 14 anni (2006) il Circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola ¨¨ stato promosso anche per il 2021, come sede del GP del Made in Italy e dell'Emilia Romagna, in programma domenica 18 sulla distanza di 68 giri.
Circuito antiorario
¡ª ?Il disegno della pista che sorge sulle sponde del fiume Santerno ¨¨ cambiato dai 5000 metri di lunghezza della versione del 1980, ai 4909 del disegno attuale, quello rimasto dopo le molte modifiche imposte per ragioni di sicurezza. Pista storica e old style, famosa e famigerata allo stesso tempo, Imola ha 19 curve, si percorre in senso antiorario e ha un rettilineo di arrivo piuttosto breve, 358 metri.
Impegno medio per i freni
¡ª ?La Brembo considera la pista di Imola come media per intensit¨¤ delle frenate: anche se caratterizzano solo il 13% del tempo compressivo, alcune staccate, come al Tamburello, alla Variante Alta e soprattutto alla Rivazza sono particolarmente impegnative. Proviamo a vederle.
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Tamburello e Tosa
¡ª ?Dopo il via si arriva con una piega a sinistra al Tamburello, fatale ad Ayrton Senna e noto pure per lo spaventoso, ma incruento, rogo di Gerhard Berger: adesso il disegno ¨¨ pi¨´ dolce, prevede una doppia chicane, con la velocit¨¤ che passa dai 336 ai 204 km/h dopo una frenata di circa 86 metri. In uscita da questa esse si affronta la curva Villeneuve, dove mor¨¬ Roland Ratzenberger, e si arriva alla Tosa. Una volta questa era la staccata pi¨´ bella del mondiale, teatro di manovre mozzafiato, ma ora ¨¨ una curva a sinistra da 110 orari e terza marcia. Si sale poi per la Piratella, per scendere verso le Acque Minerali, una piega a destra, da affrontare quasi in contropendenza.
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I punti pi¨´ estremi
¡ª ?Dalle Acque Minerali in poi si arriva ai punti pi¨´ impegnativi per i sistemi frenanti: prima la Variante Alta, dove - dati Brembo - si passa dai 283 ai 126 km/h, poi la staccata della Rivazza, in discesa, con 96 metri di frenata, 5,6 G di decelerazione e una differenza dai 309 km/h di velocit¨¤ iniziale ai 145 di quella finale. Si passa infine per la Variante Bassa per poi rilanciarsi sul rettilineo di partenza, utilizzando tutte le marce. La Storia delle corse ¨¨ passata per Imola: domenica 18 ¨¨ atteso un altro capitolo.
Gazzetta dello Sport
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