Le prestazioni della F1-75 sono nate nel 2020, quando a Maranello Binotto e i tecnici hanno deciso di guardare lungo puntando alla rivoluzione del 2022: la doppia chiave ¨¨ stata esplorare strade nuove con largo anticipo, sacrificando due stagioni che avrebbero comunque visto prevalere Mercedes e Red Bull, rimaste impegnate a investire risorse per battersi?
Bisogna andare indietro di due stagioni per trovare le radici di questo dominio ferrarista superiore a ogni attesa. Il seme delle vittorie ¨¨ stato gettato gi¨¤ nel corso del 2020, l¡¯anno zero in cui la scuderia di Maranello precipit¨° al sesto posto della classifica Costruttori, peggiore risultato dal 1980. C¡¯erano stati lo scoppio della pandemia, lo stop del campionato fino a luglio, il congelamento degli sviluppi sulle vetture e la riduzione del ¡°budget cap¡± per l¡¯anno successivo, ma soprattutto il rinvio dei nuovi regolamenti (quelli attuali) dal 2021 al 2022. Il team principal Mattia Binotto e gli uomini del Cavallino allora capirono che era inutile spendere energie per una macchina destinata a fallire, priva della power unit finita al centro dei sospetti e dell¡¯inchiesta Fia nel 2019 (un motore da 50 Cv in pi¨´). Il team dirott¨° quindi tutti gli sforzi e le idee sulla monoposto del futuro, partendo in netto anticipo su Mercedes e Red Bull, impegnate invece a giocarsi quel Mondiale e il successivo. Non si poteva ancora lavorare concretamente sul progetto della vettura a ¡°effetto suolo¡±, ma ci si poteva ragionare teoricamente prendendo in esame varie ipotesi di sviluppo. A Maranello hanno valutato tutte le possibili strade, prima di decidere quale sarebbe stata la configurazione meccanica e aerodinamica della F1-75, la macchina delle meraviglie che ha regalato due pole e altrettante vittorie a Charles Leclerc nelle prime tre gare di quest¡¯anno, ormai ribattezzata la ¡°Bestia¡±.?