Lo spagnolo racconta il ritiro poche curve dopo la partenza del GP del Giappone, poi stoppato per la pioggia: "Mi ha tradito l'aquaplaning, ero fermo e sapevo che gli altri non mi vedevano. In queste condizioni non si vede niente, guidare diventa una questione di fortuna"
"Sono cose che capitano in queste condizioni, la verit¨¤ ¨¨ che non vedevo niente. Sono andato in acquaplaning e testacoda, ero fermo a met¨¤ pista e sapevo che non mi vedevano. Ero nelle mani di Dio". Carlos Sainz ha raccontato cos¨¬ il ritiro poche curve dopo la partenza del GP del Giappone, funestato dalla pioggia e interrotto al terzo giro per la scarsissima visibilit¨¤. Lo spagnolo della Ferrari lo ha chiuso presto perch¨¦ ¨¨ finito in testacoda e poi contro le barriere, tanto che uno dei pannelli colpiti ¨¨ finito contro la vettura di Pierre Gasly.?
problemi visibilit¨¤
¡ª ?Sainz ha ammesso che quando si corre in queste condizioni i problemi non mancano: "Ci sono vari problemi in queste condizioni. La visibilit¨¤ ¨¨ zero, e se non vedi, guidare diventa una questione di? fortuna - aggiunge lo spagnolo - guidi pi¨´ o meno senza riferimenti". "In queste condizioni non si vede, mi preoccupano gli incidenti, come in passato. Neanche dietro la Safety Car si vede niente, perch¨¦ rischiare? Per questo noi piloti siamo sorpresi che questo succeda ancora" ha concluso Sainz.
Gazzetta dello Sport
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