Il campione argentino, scomparso a 79 anni, aveva un legame forte con l'Italia, continuava a leggere la Gazzetta e nel 2004 ottenne di guidare la Ferrari di Schumacher
Ha corso in un'epoca di giganti. Prima Emerson Fittipaldi, Jackie Stewart, Mario Andretti e Jody Scheckter, poi Niki Lauda e Gilles Villeneuve, infine Nelson Piquet, Ren¨¦ Arnoux e Alain Prost. Dieci anni, dal 1972 al 1982, in cui Carlos Reutemann ha lasciato il segno in F.1 contro rivali che spaventerebbero qualsiasi campione di oggi. ? stato il pilota pi¨´ famoso in Argentina dopo Juan Manuel Fangio e un personaggio che ha saputo andare oltre lo sport, interessandosi di politica, attualit¨¤ e molto altro. Da tre settimane l'ex ferrarista, 79 anni, era in rianimazione in un ospedale di Santa Fe dopo un peggioramento della funzionalit¨¤ renale che ha aggravato l'anemia per cui era gi¨¤ stato ricoverato in terapia intensiva a inizio di maggio. E ieri ¨¨ arrivata la notizia della morte, che lascia un vuoto profondo nel suo Paese, dove era molto popolare, essendo stato per due volte governatore della citt¨¤ dove era nato, senatore e candidato alla presidenza della Repubblica.
velocit¨¤ innata
¡ª ?La salute di Reutemann era cominciata a peggiorare quattro anni fa, quando fu operato a New York per un tumore al fegato. Ma gi¨¤ nel 2009 era stato sottoposto a intervento d'urgenza a Rosario per un aneurisma a un'arteria addominale. Dopo maggio, era stato dimesso e poi nuovamente ricoverato a causa di alcuni episodi di emorragia digestiva. Problemi sempre legati al cancro, secondo quanto ha dichiarato il dottor Sebasti¨¢n Del Pazo dell'ospedale di Santa Fe. La sua passione per l'automobilismo e le corse non ha mai smesso di ardere. Nel 2004, a 62 anni, si present¨° in auto al circuito di Fiorano su una Seat Altea (oltraggio!) e ottenne di guidare la monoposto di Michael Schumacher, fra lo sconcerto e la preoccupazione dei meccanici. Era un pilota velocissimo, paragonabile a Senna o Hamilton sul giro secco, ma troppo discontinuo. Poteva dare un secondo netto al compagno di squadra e il giorno dopo sparire in gara senza che si capisse perch¨¦. Per rendere al meglio doveva avere tutto a posto: la macchina, le gomme, la condizione mentale. Altrimenti diventava vittima di paturnie di ogni tipo.
quel mondiale sfiorato
¡ª ?"Tormentoso e tormentato", lo defin¨¬ Enzo Ferrari. Il quale lo ingaggi¨° nel 1976, dopo l'incidente di Niki Lauda al Nurburgring, convinto che l'austriaco non si sarebbe ripreso. Invece Niki si ripresent¨° a Monza, appena 42 giorni pi¨´ tardi, con i segni del fuoco sul volto, e la Ferrari fu costretta a schierare tre macchine: una per lui, una per Regazzoni e l'altra per Reutemann. Un episodio che l'anno successivo port¨° al divorzio polemico fra Lauda e il Cavallino, nonostante la conquista del titolo iridato. Reutemann si ritrov¨° come compagno Villeneuve. Nei due anni con la rossa ha ottenuto 5 vittorie delle 12 conquistate in F.1, a cui vanno aggiunti 45 podi, 6 pole position e 6 giri veloci in 146 GP. Gli ¨¨ mancato solo il Mondiale, sfiorato nel 1981 con la Williams, quando fu battuto per un punto da Nelson Piquet, dopo un'aspra guerra in squadra contro Alan Jones. "Non ho mai vinto in Argentina - ricordava -. Ho fatto solo la pole nel 1972, alla prima gara in F.1 con la Brabham-Ford. Ma il rimpianto pi¨´ grande ¨¨ quel titolo perso". Ha avuto la sfortuna di correre con la Ferrari quando non era ancora quella di Gilles e di Pironi e con la Lotus quando non era pi¨´ quella di Andretti.
fascette per la vigna
¡ª ?Dopo la fine della carriera ¨¨ tornato a Santa Fe, a occuparsi dei terreni di famiglia, ma manteneva un legame a distanza con l'Italia, patria della madre. Continuava a leggere la Gazzetta e il Corriere della Sera, venduti assieme a La Nacion, dicendo di sentirsi "con vent'anni in meno ripensando al periodo a Maranello". Nel 2006 aveva anche ricevuto la carica di Commendatore da Carlo Azeglio Ciampi. "Era un signore - racconta Pietro Corradini, meccanico della Ferrari che ha lavorato con l'argentino -. Molto tecnico, capace di parlare con gli ingegneri anche a pranzo al ristorante, e velocissimo. Un pilota incompreso. Sorrido pensando a quando faceva sparire le fascette di plastica dal garage perch¨¦ gli servivano per la sua vigna in Costa Azzurra. "Lole" mi mancher¨¤".
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