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F1 GP Messico: come ha fatto la Mercedes a battere la Red Bull
Chi l¡¯avrebbe mai detto che ci saremmo potuti stupire per una prima fila Mercedes F1 al termine di una sessione di qualifica? Uno scenario da fantascienza per un team che ha dominato le ultime stagioni, che ¨¨ per¨° diventato improvvisamente realt¨¤ in questo 2021 di lotta al vertice con la Red Bull di Max Verstappen. Per via delle caratteristiche del tracciato del GP Messico, dove aveva vinto due delle ultime tre edizioni, l¡¯olandese leader della classifica era il grande favorito per la pole position all¡¯Hermanos Rodriguez.
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ribaltone mercedes
¡ª ?Ma, dopo le prove libere in cui Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno faticato a mettere insieme un giro pulito, denunciando scarsa competitivit¨¤ e poco grip, alla fine le auto di Stoccarda hanno sovvertito tutti i pronostici. E non di poco: il poleman Bottas ha preceduto il caposquadra per 145 millesimi, rifilando addirittura tre decimi e mezzo a Verstappen e quasi mezzo secondo all¡¯idolo del pubblico locale, Sergio Perez. Ma come ha fatto la Mercedes a capovolgere la situazione in cos¨¬ poco tempo e senza portare in pista aggiornamenti tecnici? Probabilmente a causa di un insieme di fattori che proviamo ad analizzare.
il grande bluff mercedes
¡ª ?Helmut Marko, braccio destro del grande capo della Red Bull, non ha esitato a parlare di ¡°un gran bel bluff¡± da parte della Mercedes. Che fosse una scelta voluta per ingannare i rivali o meno non ¨¨ dato sapersi, ma ¨¨ abbastanza evidente come il team guidato da Toto Wolff, anche nell¡¯ottica di risparmiare le componenti tecniche ¨C messe ancor pi¨´ sotto stress dalle altitudini di Citt¨¤ del Messico e comunque gi¨¤ al limite del chilometraggio sulla macchina di Hamilton, che incapperebbe in un¡¯altra penalit¨¤ in griglia in caso di rottura ¨C abbia scelto di girare al minimo della potenza al venerd¨¬ e al sabato mattina, tornando a spingere a tutta birra soltanto dalla seconda sessione di qualifica. Ma al di l¨¤ dei tempi poco significativi, l¡¯impressione ¨¨ che non sia stato solo un grande bluff: basta, infatti, guardare qualche on board di Hamilton e Bottas nel corso delle libere per notare le serie difficolt¨¤ dei piloti nel restare in pista senza agire continuamente sul volante per correggere la traiettoria.
la pista del messico con pi¨´ grip
¡ª ?Un altro indizio del fatto che il miglioramento Mercedes non pu¨° essere stato solo frutto dell¡¯intenzione di ingannare la Red Bull, ¨¨ dato anche dal costante lavoro all¡¯interno del garage. Se, di solito, vediamo i meccanici attorno alle auto solo nel corso del venerd¨¬, a Citt¨¤ del Messico gli uomini ai box hanno continuamente modificato l¡¯assetto della W12 di Hamilton e Bottas, completando gli ultimi aggiustamenti a un paio di minuti dall¡¯inizio delle prove ufficiali. Segno, questo, che Mercedes ha cercato fino all¡¯ultimo di andare incontro alle mutevoli condizioni dell¡¯asfalto. E proprio l¡¯evoluzione della pista pu¨° essere considerata un altro dei fattori favorevoli al team campione in carica. Al venerd¨¬, la sede stradale era risultata molto polverosa e nelle FP3 ¨¨ stato l¡¯olio lasciato da una macchina impegnata in una delle (poche) gare di contorno a rendere difficile la vita dei piloti: probabile, dunque, che mentre la Red Bull si trovava a proprio agio in condizioni di scarsa aderenza ¨C anche per la naturale capacit¨¤ di generare grip meccanico dal corpo vettura ¨C la Mercedes abbia trovato il bilanciamento adeguato solo in qualifica, nel momento in cui la pista si ¨¨ gommata per davvero.
il caos tsunoda
¡ª ?Terzo e ultimo fattore che ha consentito alla Mercedes di uscire vittoriosa dalla prima sfida messicana ¨¨ quello relativo all¡¯ultimo tentativo in Q3, in qualche modo condizionato dalla presenza di Yuki Tsunoda nel settore centrale, quello teoricamente pi¨´ favorevole alla Red Bull. Il giovane pilota giapponese, per non disturbare il giro di Perez e Verstappen, ha infatti scelto di farsi totalmente da parte passando sulla via di fuga asfaltata in curva 10. Una decisione che ha per¨° distratto Perez, a sua volta finito fuori pista, e danneggiato anche il giro di Max. L¡¯olandese poi chiuder¨¤ il tentativo pi¨´ lento solo di un millesimo rispetto al proprio miglior secondo settore, pagando due decimi dal record di Bottas: non sapremo mai, ovviamente, quale sarebbe stato il tempo senza il caos involontariamente creato da Tsunoda, ma ¨¨ indubbio che la situazione non sia stata favorevole per il leader del mondiale, che avrebbe potuto come minimo essere pi¨´ vicino alle due Mercedes.
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verstappen all¡¯attacco
¡ª ?Verstappen, terzo in griglia, non partir¨¤ comunque sconfitto a priori: scattare dalla terza casella, sul lato pulito della carreggiata, pu¨° essere favorevole anche per la scia che sar¨¤ possibile sfruttare nel lunghissimo rettilineo verso curva 1. Il ventiquattrenne della Red Bull avr¨¤ dalla sua anche l¡¯impressionante passo gara mostrato nelle FP2 di venerd¨¬ pomeriggio, la dimostrazione di un¡¯ottima gestione delle Pirelli medie. Anche le Mercedes, per¨°, sono storicamente a proprio agio con le mescole meno soffici, le stesse che i big monteranno al via e per il prosieguo della gara. Di certo, sar¨¤ ancora una volta una partita a scacchi tra piloti in pista e strateghi al muretto. E questo ¨¨, ormai, l¡¯unico pronostico davvero sensato per una Formula 1 che non finisce di sorprenderci.
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