f1 story
Toleman, pochi soldi e tante idee: nella storia delle TG183 e TG184 ci sono Byrne e Senna
I rampanti Anni ¡®80, prepotenti e sfrenati, avevano cambiato non solo la F1 ma anche lo stile di vita di tutti. Erano gli anni in cui anche i frullatori avevano l¡¯alettone e una bella scritta ¡°TURBO¡± in evidenza, magari specchiata, per quel tocco di prepotenza in pi¨´. I progettisti avevano ormai compreso le leggi aerodinamiche e si stavano lanciando verso quella estrema sofisticazione che, in crescendo, avremmo poi visto negli Anni ¡®90 fino ad oggi. Cominciava a esserci sempre meno spazio per la cruda improvvisazione e col tentativo da parte della Federazione di limitare l¡¯applicazione dell¡¯effetto suolo, una nuova tecnologia perfettamente allineata allo spirito del decennio, aveva fatto, dirompente, il suo ingresso nel circus: il turbocompressore. Suoni rochi e rozzi accompagnati da soffi e fiammate, stavano prendendo il posto delle melodie V8 e V12. Nonostante correre in Formula 1 stava diventando sempre pi¨´ oneroso, c¡¯era ancora spazio per piccoli costruttori capaci di compensare la mancanza di denaro con le idee, spesso audaci e magari facendosi aiutare da giovani piloti desiderosi di mettersi in mostra. Uno di questi fu Ted Toleman.
"the flying pig"
¡ª ?Ted Toleman aveva fondato nel 1977 la sua scuderia iniziando come sponsor nel campionato Formula Ford inglese, poi esord¨¬ come team di Formula 2 impiegando telai March e Ralt fino alla decisione di costruirsi in casa la vettura utilizzando motori Hart e avvalendosi di un giovane ingegnere di cui si sarebbe sentito parlare ancora: Rory Byrne. Nel primo anno da costruttore, il 1980, la Toleman vinse il campionato europeo di Formula 2, vale a dire il campionato pi¨´ importante al mondo di tale categoria. Galvanizzati da questa cavalcata, il team britannico guard¨° addirittura alla F1 disegnando una vettura propria e utilizzando un motore turbo fatto costruire apposta dalla Hart. Questa rincorsa frettolosa port¨° alla TG181, non un granch¨¦, era infatti soprannominata ¡°the flying pig¡± perch¨¦ era terribilmente sovrappeso, ma riusc¨¬ almeno a qualificarsi a Monza con Brian Henton per la felicit¨¤ della famiglia Fumagalli, proprietaria del gruppo Candy, che all¡¯epoca era main sponsor della Toleman. Dopo quasi 2 stagioni di esperienza, alla fine della stagione ¡®82 la Toleman port¨° in pista la TG183, tutt¡¯altra macchina rispetto alla sorella dell¡¯81, molto pi¨´ evoluta e curata.
ala spessa
¡ª ?Byrne, questa volta aiutato anche da Pat Symonds, un altro progettista con un paio di mondiali nel curriculum, disegn¨° una macchina diversa dalla maggior parte delle vetture in griglia. Colpisce per la sua ala anteriore particolarmente spessa al cui interno erano sistemati i radiatori e soprattutto per la presenza di due grossi alettoni posteriori che trasudavano kg e kg di ¡°ignoranza¡± Anni ¡®80. La sensazione ¨¨ amplificata da proporzioni abbastanza sgraziate, da un corpo vettura che appare massiccio, non molto sinuoso, con un abitacolo molto avanzato e con un vano motore che sembra aerodinamicamente incompleto, con il motore a vista, dall¡¯aspetto un po¡¯ disordinato. In realt¨¤ le cose stavano in un altro modo. Rory Byrne era giovane, ma era gi¨¤ Rory Byrne, aveva evidentemente gi¨¤ la tendenza a disegnare monoposto equilibrate ed efficienti dal punto di vista aerodinamico, perch¨¦ anche se con enormi problemi di budget e di affidabilit¨¤, i bravi Derek Warwick e il nostro Bruno Giacomelli ebbero modo di cogliere diversi buoni piazzamenti a punti nella stagione '83. Quello che di incoraggiante si era visto nell¡¯83 e nelle prime gare dell¡¯84 venne ulteriormente migliorato in un certo senso semplificando la vettura e arrivando alla mitica TG184, graziosa ed elegante. Anche questa era piuttosto sofisticata per essere costruita in economia: aveva una monoscocca in carbonio e le sospensioni pull rod davanti e dietro, il motore era lo stesso 4 cilindri turbo costruito in esclusiva da Brian Hart posizionato longitudinale in serie con il cambio Hewland a 5 marce. I piloti dell¡¯84 (che corsero le prime 4 gare dell¡¯84 con la TG183) furono Jonny Cecotto e ovviamente, lo sapete, Ayrton Senna, che adesso suona come una leggenda, ma nel 1984 era ¡°solo¡± un giovane talento all¡¯esordio. Il venezuelano invece aveva gi¨¤ 1 anno di F1 alle spalle con la Theodore ma soprattutto aveva corso abbondantemente e con buoni risultati nel motomondiale.
quasi 40 anni dalla nascita della leggenda
¡ª ?Il 20 maggio 2024 saranno esattamente 40 anni dal GP di Francia, teatro d¡¯esordio (con ritiro) della TG184. Sappiamo tutti come le cose sarebbero andate in seguito. Arriv¨° il leggendario GP di Monaco, in cui la "buzzurra" Toleman, con le ali traballanti e una sospensione deformata, nelle mani di ¡°Magic¡± riusc¨¬ incredibilmente a mettere pressione a Prost sulla sofisticata MP4/2 di Barnard. Merito di Senna, certo e di altri fattori ambientali, ma anche di una macchina tutto sommato equilibrata che, come la sorella dell¡¯83, a farcela sentire un po¡¯ pi¨´ vicina, aveva livree ricche di sponsor italiani molto noti. Quel secondo posto valeva quanto una vittoria e non solo per il controverso finale anticipato della corsa. Arrivarono altri due podi per il brasiliano, a Brands Hatch e all¡¯Estoril, in mezzo per¨° a una marea di ritiri. A dimostrazione della sua bont¨¤ bisogna registrare anche il 4¡ã posto di Stefan Johansson a Monza. Ayrton Senna lasci¨° presto la Toleman per andare alla Lotus e nel giro di un anno la Toleman vendette tutto alla Benetton. Tutto finito? S¨¬, ma che capitolo incredibile quello delle vetture inglesi! Super alettoni e motori in vista con "lanciafiamme" posteriore, il tutto nelle mani di piloti veloci e coraggiosi, un¡¯istantanea simbolo di un'epoca oggi irripetibile. La Toleman ¨¨ la storia del brutto anatroccolo che, grazie alla magia, divenne cigno, anche se solo per poco.
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