Tutte le scuderie si sono schierate in segno di solidariet¨¤ nei confronti della moglie di Toto Wolff per l'annuncio dell'inchiesta della Federazione per presunto passaggio di informazioni al marito team principal della Mercedes
Il primo colpo l¡¯ha sparato marted¨¬ pomeriggio la Federazione Internazionale (FIA) con timidezza commensurata alla vaghezza delle accuse. Le bordate sono arrivate di conseguenza. E adesso ¨¨ guerra, non pi¨´ tra la Fia medesima e la Mercedes, tra il presidente mondiale dello sport dell¡¯auto, l¡¯emiratino Mohammed Ben Sulayem, e Toto Wolff con sua moglie Susie Stoddart. ? tra le due entit¨¤ che governano la F.1 e che da sempre convivono con tutta la fatica data da competenze distinte ma dai troppi addentellati destinati ad incrociarsi. E a volte ad ostacolarsi. ? guerra tra la Fia e la Fom, cio¨¨ l¡¯ente gestore dalla F.1, di fatto i proprietari di Liberty Media.
il comunicato fia
¡ª ?Ricapitoliamo, dunque. Nel pomeriggio di marted¨¬ il fuoco sulla miccia: la Fia invia un comunicato in cui annuncia l¡¯apertura di un¡¯inchiesta per il presunto passaggio di informazioni riservate, rivelato da un non meglio precisato organo di stampa, da una fonte interna alla Fom ad un team principal della F.1. Non si fanno nomi. Ci ha pensato la Mercedes, tre ore pi¨´ tardi, ad uscire dall¡¯ipocrisia. Autonominandosi. "Ci sorprende di aver appreso di essere sotto inchiesta da un comunicato stampa. E respingiamo in toto le accuse". Come a dire al mondo intero: il comunicato della Fia parlava di noi. Inutile andare avanti nel mistero. Che tale non era, perch¨¦ l¡¯articolo citato dalla Fia era chiaro. Lo aveva pubblicato il magazine BusinessF1. Raccontando di una recente riunione tra i team principal durante la quale una dichiarazione di Wolff avrebbe insospettito qualcuno. In pratica l¡¯informazione rivelata dal gran capo Mercedes sarebbe stata nella disponibilit¨¤ della sola Fom. E non ¨¨ tutto. La fonte riservata citata dal BusinessF1 ha paventato anche la preoccupazione opposta: "? inutile che ci riuniamo tra noi se subito dopo i nostri incontri Stefano Domenicali sa gi¨¤ quel che ci siamo detti". Una frase che poteva arrivare solo da un team principal. Da chi cio¨¨ avrebbe presumibilmente denunciato il conflitto di interesse, armando la mano della Fia che come conseguenza ha aperto l¡¯inchiesta. Uno o pi¨´ team principal che deve o devono aver pensato di fare due pi¨´ due, suggerendo che a passare l¡¯informazione a Toto sarebbe stata la moglie Susie. Forte di una posizione in cui potrebbe anche, in senso inverso, riferire a Stefano Domenicali notizie apprese dal marito. Susie Stoddart-Wolff, ex pilota, ultima donna ad aver portato in pista una Formula 1 (la Williams nelle libere del venerd¨¬ di Silverstone 2015), dopo tre stagioni da team principal del Team Venturi in Formula E, ¨¨ di recente stata nominata amministratore delegato di Formula 1 Academy. Ovvero il campionato femminile che in 7 GP affiancher¨¤ la F.1 del 2024 come sotto-clou. Una serie non affiliata alla Fia e emanazione della Fom. Di fatto la Wolff risponde direttamente a Domenicali. Da qui i sospetti e le accuse. Nelle quali ¨¨ stato fin troppo facile leggere il prosieguo di una qualsiasi delle tante battaglie incrociate del paddock. Con un sospettato inevitabile, l¡¯arci-nemico di Toto Wolff, il gran capo Red Bull Chris Horner. Come se si trattasse di un¡¯altra puntata, potenzialmente deflagrante, del "Cambia la tua c. di macchina", urlato da Horner a Wolff davanti alle telecamere di Netflix, quando si trattava di istituzionalizzare una regola anti-porpoising. O dei recenti, reiterati, insulti di Wolff a Michael Masi, il direttore di gara reo di aver sostanzialmente deciso il Mondiale 2021 spedendo in pista la safety car che ha servito successo e titolo a Max Verstappen e alla Red Bull. Attacchi che avevano irritato Ben Sulayem.?
le repliche di susie e mercedes
¡ª ?Di certo l¡¯inchiesta aperta dalla Fia ¨¨ un¡¯accusa alla Fom, cio¨¨ a Liberty. Che gi¨¤ marted¨¬ aveva replicato: "Abbiamo piena fiducia che le accuse siano infondate. Nessun nostro membro ha effettuato una qualche divulgazione non autorizzata a favore di un team principal". Molto pi¨´ piccato il commento che Susie Wolff aveva postato su Instagram sempre marted¨¬ sera, vigilia del suo 41¡ã compleanno che ieri non deve aver celebrato con troppo entusiasmo. "Mi sento profondamente insultata in modo misogino, visto che il mio status di moglie viene anteposto alla mia professionalit¨¤". E siamo a ieri, appunto, quando attorno alle 18.30 ¨¨ scattata la pubblicazione simultanea sui social di un comunicato da parte dei team. Ognuno coi propri colori e le proprie grafiche, ma con le medesime parole: "Confermiamo di non aver inoltrato alcun reclamo alla Fia su informazioni confidenziali passate da un membro della Fom a un team principal. E con orgoglio confermiamo il nostro supporto alla F.1 Academy e al suo direttore". Firmato: Ferrari, McLaren, Alpine, Williams, Haas, Sauber, Red Bull, AlphaTauri e Aston Martin. Cio¨¨ tutti. Cio¨¨ nessuno ha inoltrato denunce alla Fia. Che dunque avrebbe agito di sua iniziativa. Eppure qualche sospetto deve resistere, se ¨¨ vero che Sky Sports Gran Bretagna ieri ha interpellato Horner. "Siamo grandi rivali in pista ¨C ha assicurato il team principal dei campioni del Mondo ¨C ma noi non abbiamo inviato nessuna contestazione o accusa ufficiale alla Fia su Susie o Toto. Noi siamo il team che pi¨´ di tutti ¨¨ coinvolto in F,1 Academy fin dall¡¯inizio, e penso che Susie stia facendo un grande lavoro. L¡¯iniziativa che ha preso la Fia l¡¯ha presa di suo, non ha certamente nulla a che fare con Red Bull". Ma ha a che fare, e molto, con Liberty. Che, al pari della Mercedes, non star¨¤ a guardare.
? RIPRODUZIONE RISERVATA