Secondo gli inquirenti sarebbe stato l'ex impiegato 52enne a digitalizzare foto personali, forse dell'incidente sugli che ha cambiato la vita all'ex pilota, per poi passarle agli autori del ricatto da 15 milioni di euro
Il caso sui ricatti ai danni della famiglia di Michael Schumacher s'ingrossa. Il 24 giugno scorso era stata diffusa la notizia, pubblicata dal Der Spiegel dell'arresto di due uomini (padre e figlio) che avrebbero chiesto una somma milionaria per non far pubblicare il contenuto di alcuni file "non nell'interesse della famiglia".?Oggi invece, in Germania a?a Wuppertal, ¨¨ stato fermato un addetto alla sicurezza?dell'ex pilota sempre nell'ambito delle indagini sui ricatti ai familiari dell'ex campione di Formula 1. Gli inquirenti ritengono che il 52enne abbia lavorato dietro le quinte per il ricatto.
le indagini - L'arresto ¨¨ stato effettuato per conto della Procura di Wuppertal. Durante le indagini ¨¨ emerso che i ricattatori dovevano essere stati aiutati da un complice che aveva "conoscenza della vita personale" della famiglia. Il 52enne ex addetto alla sicurezza di W¨¹lfrath, nel Nord-Reno Vestfalia, ora arrestato, sarebbe stato incaricato di digitalizzare le foto private della famiglia e di renderle accessibili a Yilmaz T. e suo figlio. Entrambi sono accusati di tentativo di ricatto.?
15 milioni
¡ª ?I due avrebbero chiesto 15 milioni di euro per non divulgare foto sensibili, apparentemente dell'incidente sugli sci del 2013 che ha cambiato la vita di Schumacher. Secondo le informazioni,? avrebbero promesso una commissione all'ex addetto alla sicurezza.
Gazzetta dello Sport
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