Khaled Al Faisal: "La F1 in Arabia è un successo. E la Ferrari..."

A tu per tu col Principe che dirige la Federazione auto e moto saudita: "Il motorsport da noi è strategico per sviluppare interesse, attrazione per le famiglie e anche nuove carriere. Ecco cosa abbiamo in mente e cosa c'è in programma per il GP edizione 2024"

Il Principe Khaled bin Sultan Al Faisal, presidente della Federazione auto e moto in Arabia Saudita, si prepara ad accogliere quello che sarà il quarto grande evento internazionale nel mondo del Motorsport nel suo Paese per il 2024. Dopo la Dakar di gennaio, l'E-Prix fi Formula E a fine gennaio e l'Extreme E (la tappa del Mondiale Fia dei Suv elettrici) di metà febbraio, approda ora a Gedda la seconda prova del Mondiale di Formula 1. Per la seconda volta in questa stagione si correrà di sabato, come avvenuto in Bahrain, e la richiesta inizialmente, del cambio di data, era proprio partita dall’Arabia Saudita in virtù del fatto che domenica 10 marzo inizierà ufficialmente il Ramadan– basato sui cicli lunari - e quindi in quel periodo non si potranno seguire eventi sportivi. L’arrivo della Formula 1 nella capitale saudita offre lo spunto per parlare con Prince Khaled dello sport, dello sviluppo e dell’incremento del motorsport, oltre che delle novità studiate per il prossimo GP.

Presidente, com'è nata l'idea del GP al sabato in conciliazione col Ramadan?

“L’idea in realtà ce l’ha data lo scorso anno il Gran Premio di Las Vegas, che si corse di sabato. Così quando il calendario 2024 ha preso forma – racconta il principe Khaled bin Sultan Al Faisal - abbiamo avanzato la proposta. Volevamo che nel giorno della vigilia la gente potesse divertirsi, distrarsi e prepararsi appunto al periodo di astinenza. Ne abbiamo discusso con l’organizzazione e avanzato la proposta e di conseguenza, visto che è obbligatorio lasciar passare una settimana fra una gara e l’altra, anche il GP del Bahrain si è corso di sabato”.??

Il motorsport per l'Arabia è sempre più al centro dell'attenzione...

“Lo sport per il nostro Paese ricopre un ruolo importante, e in continuo sviluppo e crescita. La nostra federazione sta lavorando a un programma che verrà lanciato nei prossimi due o tre anni: una sorta di Academy che si propone di formare i piloti del futuro, ma anche gli ingegneri, i team manager, quelle figure insomma che hanno a che fare con le discipline sportive che implicano i motori. Nel futuro vogliamo vedere sempre più piloti e team sauditi correre ma non solo, anche meccanici e altre figure possono entrare a far parte di questo mondo e diventare nostri ambasciatori nelle diverse specialità. Abbiamo intenzione di andare nelle scuole con i nostri partner per mostrare le potenzialità dello sport e dimostrare che se i ragazzi hanno le capacità giuste possono aspirare a un futuro nel motorsport, sia in auto sia in moto”.?

Questo mondo però, in Arabia, vede una maggior attenzione focalizzata sulle quattro ruote più che sulle due. Come mai?

“? vero – ammette il presidente della Federazione – ma questo è abbastanza ovvio perché la mobilità qui da noi, in Arabia, si svolge prevalentemente su quattro ruote, quindi le persone sanno guidare le automobili e non le moto: chi usa la moto predilige le stradali e non piuttosto enduro, o due ruote più adatte al fuoristrada. Ma noi, organizzando rally e incrementando anche le piste per esempio, di karting diamo alle persone l’opportunità di scoprire altri sport. L’arrivo dei rally nel nostro Paese ha portato a un incremento nella vendita delle moto, e questo lo abbiamo notato. E chissà che nel futuro non si possa avere un campionato anche qui da noi, per esempio di moto elettriche, da affiancare all’Extreme E, come già avvenuto lo scorso anno in Sardegna con la E-Xplorer”.

Impossibile non cogliere l’occasione per sottolineare come più che sul motorsport in Arabia Saudita in questo momento l’attenzione sia più focalizzata sul calcio, visti gli ultimi acquisti delle squadre locali, da Benzema a Neymar, fino al più recente, Lee Congerton, uno dei dirigenti dell’Atalanta.?

“Il calcio è molto popolare in Arabia Saudita – sorride Prince Khaled - ed è anche molto facile praticarlo, per questo ha grande successo nel nostro Paese, ma con il Motorsport è un altro discorso. Se guardiamo a livello globale notiamo di sicuro un incremento nel numero di appassionati e di persone che seguono i diversi sport motoristici. In Arabia Saudita abbiamo i rally, con la Dakar, e la Extreme E, oltre naturalmente alla Formula 1 e la diffusione mediatica, soprattutto a livello social è cresciuta moltissimo, in tutto il mondo e anche nel nostro Paese. Quello che abbiamo notato è che questo tipo di sport richiama le famiglie: non sono solo i padri che seguono le gare ma anche i figli, i bambini, che si stanno appassionando al punto che anche i programmi scolastici si stanno evolvendo verso lo sport. Vogliamo che i bambini si avvicinino allo sport da giovanissimi e questa è una delle motivazioni per cui l’Arabia Saudita è così coinvolta negli sport e ospita tutte queste gare. Lavorando per migliorare le proprie attitudini allo sport i giovani possono aspirare a una carriera”.

Oltre a formare i giovani la Federazione è concentrata anche sull’incremento della presenza di pubblico alle gare.

“Prima di tutto con i nostri partner – spiega il presidente della Federazione – che siano coloro che organizzano la Dakar oppure la Formula 1 abbiamo appunto cercato di concentrarci sul pubblico. In questo ultimo caso dobbiamo dire che la Formula 1 è diventata molto popolare qui da noi con l’avvento di Netflix – si riferisce alla serie Drive to Survive - che ha dato la possibilità a tutte le persone di scoprire che cosa succede dietro le quinte. Questo è stato fondamentale: per coinvolgere persone che non conoscono questo sport, ma che lo vedono solo dal di fuori, devi spiegare loro cosa succede dentro i box, nella vita di tutti i giorni dei piloti, di chi rende famosa questa disciplina. Le persone normali non possono essere coinvolte solo guardando una gara alla tv. La Formula 1 non è semplicemente un pilota che sale in macchina e guida all’interno di un circuito: ci sono tanti altri aspetti, divertenti, drammatici, fatti di fatica, di sacrificio, e le persone vogliono sapere cosa succede dietro le quinte. Possiamo dire quasi che diventa più un programma di intrattenimento che sportivo. Le persone sono curiose di sapere che cosa accade in un team, ma anche fra gli organizzatori, fra i piloti, vogliono condividere le sfide, e in questo modo si sentono parte dell’evento, grazie anche all’influenza dei Social Media che è molto importante”.?

Tutto pronto a Gedda dunque. Avete pensato a novità per l'edizione 2024 della F1?

“Non certo a livello di tracciato, in questo caso nulla è cambiato, però, proprio relativamente a quello che abbiamo appena detto, abbiamo incrementato la Fan Zone perché vogliamo dare agli ospiti un’esperienza migliore. I numeri ci dimostrano che l’interesse sta aumentando, lo vediamo dalle prenotazioni, e non vogliamo che trovino poi in pista sempre le stesse cose. Vogliamo migliorarci, incoraggiarli a venire sempre più numerosi e farli divertire. Purtroppo, essendo un circuito cittadino siamo abbastanza limitati, in termini di capienza, ma il nostro obiettivo è rendere la loro esperienza indimenticabile, unica. Ogni anno quando vengono al Gran Premio devono trovare qualche cosa di nuovo, di affascinante e di emozionante. Dobbiamo mantenere alti i nostri standard di accoglienza altrimenti poi le persone l’anno dopo non torneranno. Voglio pensare al Gran premio come un evento familiare, e non solo un evento di motorsport, non vogliamo che i bambini restino a casa a guardare la gara in televisione, assolutamente no. Vogliamo che tutti vengano a vedere l’evento dal vivo e si divertano insieme per tutto il weekend”.?

Lei è estremamente diplomatico, ma agli italiani non dispiacerebbe un suo pronostico sulla Ferrari...?

“Mi piace, e tutti noi non vediamo l’ora di vederla in azione, così come tutte le altre vetture. Siamo sicuri che ci saranno grandi sfide in pista, vivremo emozioni intense. Vedremo, siamo tutti impazienti di assistere al GP”.