Ceduta a Liberty Media, il colosso che possiede gi¨¤ la Formula 1, per 4,2 miliardi di dollari. LĄŻa.d. Maffei: "Ci aspettiamo una crescita negli Usa e in Asia"
Se ieri vi siete fatti un giro sui social del Motosport ne avrete lette di ogni: Charles Leclerc in Mercedes, il GP del Giappone saltato, Carlos Sainz gi¨¤ annunciato in Red Bull. Allegria da primo aprile che ha coinciso col giorno di festa. Ma non ce nĄŻera bisogno: perch¨Ś la notizia clamorosa, per quanto gi¨¤ pubblica, cĄŻera, eccome. Sotto forma di conferma ufficiale: la MotoGP da ieri ¨¨ della Formula 1. Semplificando, certamente. Pi¨´ concretamente: Liberty Media, il gigante della comunicazione statunitense che possiede il campionato pi¨´ importante al mondo delle quattro ruote, ha certificato, per voce del suo presidente e a.d. Greg Maffei, che adesso anche il pi¨´ importante Mondiale delle due ruote ¨¨ di sua propriet¨¤. Con la controfirma di Carmelo Ezpeleta, padre, prima ancora che a.d. della Dorna, lĄŻente spagnolo che dal 1992 ha gestito il Mondiale. Lo si sapeva da giorni, da ieri ¨¨ storia.?
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ĄŞ ?Ci siamo gi¨¤ passati. Sappiamo come e quanto in fretta sono cambiate le cose da quel giorno del GP di Monza del 2016 in cui arriv¨° la voce dellĄŻacquisto della F1. Liberty Media non ha lĄŻattendismo tra le sue peculiarit¨¤. E di certo non ha tirato fuori pi¨´ di 4 miliardi di dollari (circa la met¨¤ di quanto sborsato allora per le auto) per stare a guardare. Per ora stanno allegri la Dorna e le due realt¨¤ canadesi che negli anni erano subentrate in buona parte della propriet¨¤: il fondo Bridgepoint e il fondo pensioni CPPIB, lĄŻuno e lĄŻaltro avevano speso allĄŻincirca mezzo miliardo. Liberty comprando per intero le loro parti si ¨¨ assicurato lĄŻ89% del totale. Solo che i canadesi erano entrati per investimento, molto ben ponderato peraltro, giacch¨Ś facendo un conto allĄŻingrosso hanno quadruplicato la cifra iniziale, Liberty arriva per rivoluzionare. "Al mondo esistono pochi asset come il Motomondiale", ha detto Maffei. Per cominciare a farsi unĄŻidea di cosa intenda basta pensare che la F1, parole dellĄŻa.d., sarebbe gi¨¤ valutata "oltre 40 miliardi". Con una differenza: quando Liberty era entrata la F1 era gi¨¤ uno show mondiale, non era immaginabile di poterla espandere pi¨´ di tanto. E invece abbiamo visto quel che ¨¨ accaduto. Ecco, della MotoGP (e delle serie minori, della Superbike, della Moto E...) ieri Maffei ha detto: "LĄŻopportunit¨¤ di espansione globale ¨¨ estremamente interessante". E, casomai non fosse ancora chiaro: "Mi piace pensare che Liberty abbia intuito come si stia evolvendo il panorama della comunicazione globale e come rendere appetibile il prodotto al di fuori del tradizionale mercato di Italia, Spagna e Francia...". LĄŻepoca dellĄŻorticello ¨¨ finita. Parafrasando Lucio Dalla, fin qui il Motomondiale era quel posto che ti faceva la domanda in inglese e ti rispondeva in romagnolo. Probabile che la musica cambi in fretta. Ed ¨¨ logico. ? anzi piuttosto inspiegabile come uno show cos¨Ź esaltante ad oggi in alcuni Paesi, come ad esempio gli Usa, sia complicato da vedere in diretta. "Ci aspettiamo pi¨´ diffusione l¨Ź e in Asia". Con una precisazione. Non solo le moto diventeranno un dipartimento a parte, separato dai tre in cui si articola Liberty (Formula One Group, i canali radiofonici di Sirius XM e Live Nation Entertainment), ma, ha specificato Maffei: "Spazi pubblicitari e contratti di MotoGP e F1 non saranno venduti insieme". Anche perch¨Ś lĄŻAntitrust europeo vigila: quando, nel 2006, il fondo britannico CVC arriv¨° ad avere una quota troppo rilevante in entrambe le entit¨¤, impose la cessione della MotoGP.
dai italia
ĄŞ ?Carmelo Ezpeleta rester¨¤ con un ruolo non solo di rappresentanza/tributo. Ma saranno interessanti gli sviluppi. Sapere, per esempio, chi sar¨¤ lo Stefano Domenicali delle moto. Di certo la sua conoscenza dellĄŻambiente far¨¤ dello stesso Domenicali il probabile king-maker. Sono solo ipotesi per aprire una questione vera, vitale. LĄŻItalia, con le sue 12 moto dominanti in griglia, col campione del mondo, coi tanti sponsor, con 6 team (su 11) in MotoGP (pi¨´ Davide Brivio e Francesco Guidotti capi di squadre straniere) e 8 nelle categorie minori ¨¨ al centro del cortile. ? il momento di unire forze, idee, persone, risorse. Perch¨Ś da adesso si gioca in un campo molto pi¨´ grande.
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