Dopo la decisione della Fia che ha vietato bandiera e insegne ai piloti russi nei vari? campionati automobilistici, la Federazione inglese si ¨¨ spinta oltre, escludendoli dalle gare sul suolo britannico
Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, la Federazione automobilistica britannica ha deciso di vietare a qualsiasi pilota russo o bielorusso di correre sul suo suolo. Questo significa che il russo della Haas, Nikita Mazepin, non potr¨¤ disputare il GP di Gran Bretagna del prossimo 3 luglio.
le decisioni fia
¡ª ?Ieri la Federazione internazionale dell'automobile aveva deliberato la cancellazione delle gare previste in Russia e Bielorussia, stabilito il divieto all'uso di bandiera e inni di entrambi i paesi, il divieto di partecipazione a gare di team russi e bielorussi, la partecipazione dei piloti di entrambe le nazionalit¨¤, ma sotto la bandiera neutrale Fia, previo specifico impegno e rispetto dei principi della Federazione di pace e neutralit¨¤ politica.?
nikita in dubbio
¡ª ?Questo di fatto ha aperto a Nikita Mazepin la possibilit¨¤ di gareggiare, anche se la sua partecipazione al Mondiale resta incerta perch¨¦ la Haas, team statunitense, ha tra i suoi sponsor la Uralkali, azienda russa produttrice ed esportatrice di potassio e per l'ultima giornata di test pre-stagionali a Barcellona, venerd¨¬ scorso, le insegne dello stesso sponsor erano state rimosse in seguito allo scoppio del conflitto.?
il sostegno inglese
¡ª ?Il presidente del Motorsport britannico spiega: "L'intera comunit¨¤ del Motorsport inglese condanna gli atti di guerra di Russia e Bielorussia in Ucraina ed esprime solidariet¨¤ e sostegno a tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in corso - scrive in una nota David Richards - per la comunit¨¤ internazionale del motorsport, ora ¨¨ il momento di agire e mostrare sostegno al popolo ucraino e ai nostri colleghi della Federazione automobilistica ucraina. ? nostro dovere usare qualsiasi influenza e leva che potremmo avere per porre fine a questa invasione completamente ingiustificata dell'Ucraina".
Gazzetta dello Sport
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