f1
Senna, pilota unico e carismatico: una vita di imprese fra successi e tormenti
? stato il benchmark, il punto di riferimento, di una F1 che non c¡¯¨¨ pi¨´. Ancora oggi, per¨°, a 30 anni dalla sua scomparsa, Ayrton Senna resta una pietra miliare con cui in Formula 1 devono confrontarsi tutti: da chi ne ha battuto record e cifre, a chi sta segnando l¡¯epoca attuale, cercando di emularne gesta e stile semplicemente inarrivabili.?
umano e duro
¡ª ?Senna era infatti un pilota completo, veloce e ruvido, con il guizzo della genialit¨¤ e doti di controllo fuori dal comune. Talento naturale, forgiato da un¡¯applicazione tecnica straordinaria e una congenita attitudine al perfezionismo, il brasiliano ¨¨ stato un campione di grande intelligenza. Aveva la capacit¨¤ di assumersi dei rischi, ma con la sensazione di poterli sempre controllare: era tanto umano nella vita, quanto spigoloso in pista. Ha illuminato le corse conquistando 3 mondiali, 41 GP e 65 pole per poi brillare in cielo come una cometa. La scia lasciata resta infatti indelebile, pi¨´ profonda delle cifre collezionate: in tanti, da Michael Schumacher a Sebastian Vettel, fino agli stessi Lewis Hamilton e Max Verstappen le hanno superate, senza raggiungerne per¨° la statura complessiva. Quella del migliore di tutti.
bimbo e campione
¡ª ?Il bimbo nasce a San Paolo da una famiglia benestante. Il ragazzo cresce sui kart e sfrutta ogni scroscio per girare quasi con il buio e plasmare le sue doti di ¡°Mago della pioggia¡±. L¡¯uomo si forgia fra Brasile, Italia e Inghilterra, con ambizioni chiare e un eloquente ¡°no¡± da giovincello a Ron Dennis, con cui poi in McLaren avrebbe vinto i suoi tre titoli. Il pilota esplode a Montecarlo, nella pioggia torrenziale del 1984: in quel 3 giugno bussava alla porta della storia un 24enne brasiliano, capace di risalire con la modesta Toleman da 13¡ã in griglia al 2¡ã posto, minacciando il leader Prost, ¡®graziato¡¯ solo dall¡¯interruzione della gara decisa da Jacky Ickx, poi accusato di favoritismo. Per Ayrton era solo il suo sesto GP in F1: abbastanza per far segnare il suo nome nel taccuino dei predestinati. Il campione si consacra all¡¯Estoril 1985, nel diluvio: la sua nera Lotus ¨¨ un aliscafo e il suo casco giallo fosforescente brilla fra i flutti che fanno affondare gli altri. Per capirci, il secondo, Michele Alboreto sulla Ferrari, arriva a oltre 1¡¯. Distacco da gare di Endurance, non da GP di F1.
donington
¡ª ?Donington, un luogo dell¡¯anima. ? sulla pista inglese, infatti, che Ayrton effettua il primo test su una F1, nel 1983, con una Williams - Alfa e Omega della carriera, visto che ¨¨ la vettura su cui morir¨¤ 11 anni dopo ¨C e vi centra la sua vittoria pi¨´ bella. Avviene nel 1993, quando con una modesta McLaren-Ford ridicolizza, sul bagnato, Schumacher, Wendlinger, Hill e Prost, passando da 5¡ã a 1¡ã nel pi¨´ bel primo giro della storia della F1. Anche qui il distacco sul secondo arrivato, Damon Hill su Williams, ¨¨ da Giro d¡¯Italia: 1¡¯23¡±! Un¡¯impresa, anzi l¡¯impresa: chi ha avuto la fortuna di entrare nella sala stampa di Donington pu¨° apprezzarne anche un quadro rievocativo.
estoril, gioie e rancori
¡ª ?La grande rivalit¨¤ con Alain Prost, altro dioscuro di quella F1, nasce a Estoril nel 1988, da compagni in McLaren: Ayrton stringe il francese verso il muretto in rettilineo, ma lui passa, vince e lo accusa di essere pericoloso. ? la miccia di una rivalit¨¤ che divamper¨¤ fino a rasentare l¡¯odio. Si ricomporr¨¤ solo a fine carriera, nell¡¯abbraccio sul podio di Adelaide 93, l¡¯ultimo GP del francese e l¡¯ultima vittoria del brasiliano, e nello struggente ¡°Alain mi manchi¡± proferito in radio dal brasiliano nel funesto weekend di Imola. C¡¯era rivalit¨¤, ma pure rispetto reciproco, anche se si cap¨¬ solo dopo. O comunque tardi.
suzuka, veleni e titoli
¡ª ?La faida Senna-Prost ebbe come teatro Suzuka, la pista giapponese dove Ayrton vinse tutti i suoi tre titoli: 1988, 1990 e 1991. Nel 1988 l¡¯incoronazione arriva con il brivido: il brasiliano sbaglia il via, ma in soli 28 giri risale come una furia da 8¡ã a 1¡ã, supera Alain, suo compagno in McLaren, e trionfa. Nell¡¯89 lo scontro. I due, in lotta per il titolo, si toccano alla chicane prima del rettifilo a 6 giri dalla fine: Prost abbandona; Senna riparte, cambia il musetto danneggiato, rimonta su Alessandro Nannini, vince, ma viene squalificato per aver tagliato la chicane. Titolo a Prost e furia brasiliana. C¡¯¨¨ l¡¯ombra dell¡¯appoggio del francese Balestre, presidente della Fisa, l¡¯ex Fia, al connazionale, con coda di veleni e minaccia di ritirare ad Ayrton la Superlicenza. Senna, animo sensibile e malinconico nonostante le ruvidezze di cui era capace in pista, pens¨° seriamente di lasciare le corse. Un anno dopo, per¨°, Senna si vendica: lo speronamento alla prima curva a Prost, in lotta per il titolo sulla Ferrari, gli vale un secondo Mondiale impregnato di polemiche. La sua frase, ¡°Le corse a volte finiscono alla prima curva a volte a 6 giri dalla fine¡±, sapeva infatti di premeditazione. Pagina non cristallina da cui Ayrton usc¨¬ grazie al suo carisma. Nel ¡¯91 il terzo alloro, contro la Williams di Nigel Mansell, di cui spesso sub¨¬ la velocit¨¤ pura. Con il Leone inglese Senna ingaggi¨° duelli in pista, come quello fra le scintille del rettilineo di Montmel¨° con le monoposto affiancate un dito di distanza, e anche scontri fisici.
montecarlo e le pole
¡ª ?A Montecarlo Senna ha dato il meglio: 6 vittorie fra il 1987 e il 1993, con il Settebello gettato via nel 1988, al Portier, mentre stava dominando la corsa. Resta per¨°, indelebile, la pole perfetta del sabato, quella danza magica fra i muretti che releg¨° Prost, secondo in griglia, a 1¡±4 di distacco. Disse di aver guidato come se fosse ¡°in un¡¯altra dimensione¡±, esibendo quel lato mistico che un po¡¯ affascinava, un po¡¯ infastidiva. Nessuno come Ayrton amava il giro secco, l¨¬ era inattaccabile: in 158 qualifiche ha battuto il compagno 140 volte (88,6%) e quando mor¨¬, il 1 maggio 1994, il ranking all time delle pole recitava: Senna 65; Prost e Clark 33; Mansell 31. Capito? Quasi tutti doppiati! Le cifre, aggiornate da un calendario divenuto nel frattempo ipertrofico, lo hanno poi visto scavalcato nella specialit¨¤ da Schumacher (68 pole) ed Hamilton (104). L¡¯impressionante media pole/GP del brasiliano, pari al 40,3%, resta per¨° superiore, sia a quella del tedesco (22,2%), sia dell¡¯inglese (30,8%).
personalita' complessa
¡ª ?Senna ha unito in s¨¦ le doti di un campione straordinario con il magnetismo delle personalit¨¤ che scrivono la storia oltre il loro campo di appartenenza. ? stato animato da una motivazione estrema nella volont¨¤ di affermarsi, perseguita con una preparazione fisica maniacale e l¡¯imperativo di vincere a tutti i costi. Anche scontrandosi fisicamente con i rivali: il giovane Michael Schumacher ne sa qualcosa. Il brasiliano era contrassegnato da una profonda spiritualit¨¤ e da una fede che non nascondeva, al punto di aver raccontato di aver visto Dio durante un GP. Il suo lato mistico e sensibile colpiva, ma lo rendeva vulnerabile e a modo suo tormentato. Ayrton era fascinoso con le donne, celebri le sue conquiste famose, fra cui la modella Carol Alt, generoso con i bambini, cui ha lasciato una Fondazione, e idolatrato dal popolo: ha infatti fatto sognare il Brasile, riscattandone la difficile condizione sociale e compattandolo in quella bandiera che sventolava dopo le sue vittorie. In Patria ¨¨ stato ed ¨¨ tuttora un eroe nazionale: il suo primo trionfo in casa, a Interlagos nel 1991, fu leggendario, con il cambio bloccato in sesta e crampi al braccio che quasi gli impedirono di alzare il trofeo.
tamburello
¡ª ?Ayrton, il re, se n¡¯¨¨ andato a Imola, insieme all¡¯ultimo della classe, l'austriaco Roland Ratzenberger, morto al sabato e che lui voleva ricordare sventolando nel giro di onore la bandiera biancorossa che gli trovarono addosso dopo lo schianto fatale. Era turbato prima del via del suo ultimo GP, ma part¨¬ dalla pole per morire a modo suo: primo della corsa, primo della classe. Sul muro del Tamburello, Golgota moderno di una tragedia ingigantita anche dalla dinamica, trafitto da un braccetto della sospensione l¨¤ dove il casco verdeoro non poteva fare scudo, ¨¨ finita una pagina della F1, scomparso il pi¨´ grande pilota dell¡¯era moderna e sorto un mito. Che 30 anni dopo, ¨¨ pi¨´ vivo che mai.
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