La scuderia tedesca ha radici antiche e unĄŻeccellenza tecnologica che dalla pista ¨¨ trasferita alle strade di tutti i giorni, grazie a un proverbiale rigore teutonico. In F1 ha dominato, sia agli albori, con l'argentino, sia nell'era della Power Unit, con Lewis?
Da Fangio a Hamilton, la Mercedes ¨¨ sinonimo di trionfi seriali. Spesso la Stella ha monopolizzato lĄŻera della sua presenza in Formula 1 grazie all'eccellenza tecnologica di vetture costruite con rigore teutonico e raffinatezze meccaniche che lasciano unĄŻimpronta, sia sulle strade di tutti i giorni, sia in pista.?
le origini
ĄŞ ?La Mercedes nasce ufficialmente nel 1926, ma le sue radici attecchiscono 40 anni prima, quando nel 1886 Karl Benz inventa la prima auto con motore a scoppio. La sua casa nel 1926 si fonde con quella di Gottlieb Daimler, eccelso ingegnere e geniale motorista, che utilizza il nome Mercedes dal 1902, quando Emil Jellinek, console dellĄŻImpero austro-ungarico, ordin¨° 36 vetture da corsa chiedendo che venissero battezzate con il nome della figlia, Mercedes. Sul piano sportivo la Mercedes entra in F1 nel 1954, con una vettura, la W196, con telaio a struttura tubolare, motore 8 cilindri in linea bialbero da 2500 cc con iniezione diretta e distribuzione desmodromica, anche se la sua storia agonistica incastona la prima pietra nel 1903, con la vittoria del belga Camille Jenazy alla coppa Gordon Bennett. Da quella punta ¨¨ emersa una piramide di successi, con 34 GP vinti su 56 nel periodo 1934-1939, tre campionati europei di automobilismo (1935-1937-1938) con Rudolf Caracciola, ma soprattutto le prestigiose 24 Ore di Le Mans e Carrera Panamericana che le danno una dimensione di prestigio mondiale, oltre al record alla Mille Miglia del 1955 con la 300 SLR, unĄŻerede della W196, che con Stirling Moss stacc¨° la media record di 157,65 km/h.?
esordio in f1
ĄŞ ?La prima in F1 ¨¨ trionfale, grazie a Juan Manuel Fangio. Il pilota, argentino di Balcarce, ma con i genitori originari dellĄŻAbruzzo (il padre aveva lasciato Castiglione Messer Marino in provincia di Chieti), dopo un Mondiale vinto con lĄŻAlfa Romeo (1951) fa grande la Mercedes. La gloria arriva nel GP di Francia del 1954: Fangio, allĄŻesordio con la Stella dĄŻArgento, domina in gara e qualifica dopo aver gi¨¤ conquistato due GP in quella stagione sulla Maserati. Debutto magistrale per la Mercedes, che fa capire di poter competere ad altissimi livelli. A proposito di ĄŽStella dĄŻargentoĄŻ, il nome si fa risalire alla vittoria sulla pista del Nurburgring il 3 giugno 1934: la Mercedes W25 era bianca e alle operazioni di peso la vettura risult¨° di 751 kg, 1 pi¨´ del consentito. Alfred Neubauer, il direttore sportivo della scuderia, accese la lampadina: asportare tutta la vernice dalla carrozzeria fino a farne emergere il grezzo e originario color argenteo. La bilancia premi¨° lĄŻidea geniale, la vettura rientr¨° nei limiti di peso prefissati e da quel giorno le Mercedes furono le Frecce dĄŻArgento.?
il dramma di le mans e l'addio
ĄŞ ?Nel 1954 Fangio conquista 6 vittorie, vince il Mondiale e fa il bis lĄŻanno successivo: la W196 ¨¨ ancor pi¨´ perfezionata e d¨¤ alla Mercedes la doppietta iridata con il secondo posto in classifica dellĄŻinglese Stirling Moss. Un monopolio per la Stella, che mostra una superiorit¨¤ inattaccabile e un vantaggio tecnico incolmabile. Non potendo essere intralciata in pista, la marcia trionfale si ferma per volont¨¤ della stessa casa tedesca. Ci vuole una tragedia, la peggiore nella storia dellĄŻautomobilismo, per indurre la Mercedes a fare un passo indietro. Tutto accade lĄŻ11 giugno 1955, alla 24 Ore di Le Mans, con il terribile incidente della Mercedes 300 SLR di Pierre Levegh che causa la morte di 84 persone e il ferimento di altre 120. Il pilota francese, deceduto sul colpo, tampona sul rettilineo la Austin-Healey di Lance Macklin, costretto a scartare di colpo per evitare una collisione con la Jaguar D-Type di Mike Hawthorn diretto ai box, e finisce sul terrapieno di contenimento. La sua vettura prende fuoco, si spezza in due tronconi e decolla, seminando pezzi e terrore sulle gradinate, dove gli spettatori vengono letteralmente falciati. La Mercedes, scossa da questa tragedia, annuncia il ritiro dalle corse a fine stagione per rispetto delle vittime.?
vittorie come motorista
ĄŞ ?Di F1 la Mercedes non vuole pi¨´ sentir parlare fino al 2014, limitandosi a collaborare con la Sauber, con cui conquista il Mondiale Prototipi nel 1989 come fornitrice di motori, per poi portare a Stoccarda il titolo con la C11 nellĄŻanno successivo, iscrivendosi con il proprio nome. Le vittorie arrivano nel DTM, 3 campionati in 7 anni, e alla 500 Miglia di Indianapolis del 1994, da fornitrice di motori per la Penske di Al Unser Junior. La Stella per¨° strizza lĄŻocchio alla F1, dove lascia il suo sigillo. Vincente. Come motorista si lega alla McLaren e nel 1997, con David Coulthard, si impone nel GP dĄŻAustralia tornando alla vittoria dopo 42 anni. Il suo motore ¨¨ il cuore della monoposto che porta Mika Hakkinen ai due Mondiali piloti del 1998 e 99 e Lewis Hamilton al suo primo alloro iridato, nel surreale finale di San Paolo 2008. ? la sera del ferrarista Felipe Massa in lacrime, battuto di 1 punto e passato dal trionfo alla polvere in due sole curve. Incamerata la corona dei costruttori del 2008, nel 2009 la Mercedes si unisce alla BrawnGP, squadra nata sulle ceneri della Honda e acquistata da Ross Brawn per 1 sterlina simbolica. Il team ¨¨ come una fiammata, vive di un bagliore intenso, ma brevissimo: grazie a una geniale interpretazione del regolamento nel disegno di un retrotreno dal doppio diffusore, la vettura nel 2009 vince, sia il titolo piloti con Jenson Button, sia quello costruttori. Le modalit¨¤ sono sorprendenti. Come lĄŻuscita di scena: il 16 novembre 2009, infatti, la Mercedes-Benz ufficializza lĄŻacquisto della BrawnGP insieme a un fondo di investimenti di Abu Dhabi, lasciando al timone Ross Brawn, il mentore della rinascita. Dal 2010 la scuderia cambia nome e diventa Mercedes GP: ¨¨ il rientro ufficiale in F1.?
il ritorno in f1
ĄŞ ?La formazione schierata ¨¨ teutonica, con il giovane Nico Rosberg affiancato dal veterano Michael Schumacher a esaltare lĄŻorgoglio tedesco. Il 2010 non pu¨° che essere un anno per mettere le basi del rilancio: arrivano tre podi e il 4Ąă posto nel Mondiale Costruttori, piazzamento replicato lĄŻanno successivo, quando per¨°, n¨Ś Rosberg n¨Ś Schumacher riescono a finire una gara fra i primi tre. La ricostruzione tecnica per¨° ¨¨ importante: arrivano Bob Bell, il responsabile sviluppo e tecnologia Aldo Costa, e Geoff Willis, con la squadra che nel 2012 diventa interamente di propriet¨¤ della Daimler AG. Nel GP di Cina del 2012 la Mercedes interrompe il digiuno e dopo 57 anni torna a vincere un GP. Lo fa con Rosberg: ¨¨ lui a succedere a Fangio, ma per lĄŻalbo dĄŻoro il vero erede del pilota argentino ¨¨ Lewis Hamilton, che nel 2013 prende il posto di Schumi, allĄŻaddio alle corse, mettendo la prima impronta del suo dominio nella categoria. Il pilota inglese diventa il braccio armato di una Mercedes sapientemente guidata dal muretto da Toto Wolff, manager austriaco con buoni trascorsi da pilota nelle formule minori, ex azionista della Williams e dal 2013 direttore esecutivo della Mercedes di cui acquisisce il 30% della propriet¨¤. Brackley, sede inglese del team, mentre i motori nascono a Brixworth, diventa lĄŻepicentro della F1 per gli eccellenti risultati che la Stella dĄŻArgento raggiunge. Non manca qualche inciampo: un discusso test nel 2013 a Barcellona e soprattutto le accuse, anche da parte di Bernie Ecclestone, di aver saputo prima degli altri la nuova normativa tecnica sulle Power Unit in arrivo dal 2014 lasciano qualche ombra. Spazzate via decisamente con le prestazioni perentorie che le Mercedes sciorinano in pista.?
hamilton e il dominio
ĄŞ ?Gi¨¤ dalla prima stagione dellĄŻera delle nuove Power Unit la Mercedes impone la propria legge: nel 2014 conquista 16 vittorie su 19, con Hamilton che piega il compagno Rosberg. Curiosit¨¤: il regolamento dellĄŻepoca attribuisce allĄŻultima corsa del calendario, il GP di Abu Dhabi, punteggi raddoppiati per tenere artificiosamente aperti i giochi fino alla fine. Norma assurda che non impedisce a Lewis Hamilton di conquistare il suo secondo mondiale in carriera e il primo per la Mercedes a 59 anni da quello di Fangio: la Stella ¨¨ pronta a monopolizzare la F1. Lo dicono le 11 doppiette record del 2014, che migliorano il precedente limite, fissato nel 1988 dalla formidabile McLaren Honda della coppia Senna-Prost. Nel 2015 la superiorit¨¤ prosegue: le vittorie sono sempre 16 su 19 GP, il record di doppiette viene ritoccato a 12, tuttora imbattuto, e cĄŻ¨¨ la conferma iridata di Lewis Hamilton, a segno in ben 10 gare. Il suo compagno Rosberg deve inchinarsi alla superiorit¨¤ dellĄŻinglese, nonostante qualche malizia, come un dritto strategico nelle qualifiche del GP di Montecarlo, per cercare di arginare il debordante ritmo di Lewis. Ci riuscir¨¤, Nico, nel 2016, anno del suo unico Mondiale. Corona talmente sudata e logorante da indurre il tedesco allĄŻaddio dalla F1 da campione in carica: lo stress psicofisico necessario per battere Hamilton non sarebbe stato infatti replicabile. Rosberg costruisce il suo titolo con un solido avvio, 4 vittorie nelle prime 4 gare, resistendo poi in chiusura di stagione, quando a Hamilton non basta il poker di successi finale per conservare la corona. Il cedimento del motore in Malesia e il pessimo avvio del GP del Giappone sono la zavorra che porta a fondo i sogni dellĄŻinglese. La Mercedes nel 2016 vince 19 gare su 21 e nelle quattro annate successive lancia ancora al Mondiale Lewis Hamilton, intralciato solo in parte dalla Ferrari. Il Cavallino torna a galoppare, ma inciampa sul pi¨´ bello due volte. Nel 2017 lo scontro fratricida Vettel-Raikkonen al via di Singapore e il guasto alla candela del GP del Giappone seppelliscono i sogni della rossa. Vettel ¨¨ in testa al mondiale fino al GP di Italia, con qualche alto, il successo in Ungheria con problemi allo sterzo, e basso, la ruotata a Baku ad Hamilton sotto Safety Car, indispettivo per le frenate intimidatorie dellĄŻinglese. Da Monza in poi per¨° Lewis Hamilton impone la sua superiorit¨¤ e centra il terzo titolo mondiale. Nel 2018, invece, lĄŻuscita di pista sul bagnato di Hockenheim di Seb ¨¨ il turning point della stagione: Hamilton ringrazia e passa allĄŻincasso, forte di una supremazia, personale e tecnica, che legittima con il poker di successi consecutivi fra Monza e Suzuka. Il suo compagno, il finlandese Valtteri Bottas, arrivato nel 2017 al posto di Rosberg, punge poco e a tratti e cos¨Ź lĄŻinglese pu¨° collezionare record e primati. La Mercedes domina grazie anche allĄŻapporto del direttore tecnico James Allison, con Ferrari e Red Bull che non costituiscono minacce reali e costanti. La striscia di trofei si allunga di conseguenza. In sette anni, dal 2014 al 2020, la Stella vince tutti i mondiali marche e piloti, 6 con Hamilton 1 con Rosberg, e ben 102 GP su 138, con una percentuale di successi del 73,9% nel rapporto fra gare conquistate e disputate. Quasi un monomarca. Nel 2019 la Stella, ma globalmente tutta la F1 incassa pure il duro colpo della morte di Niki Lauda che ne era il presidente non esecutivo: si deve allĄŻaustriaco, fra lĄŻaltro, il suggerimento a Hamilton di lasciare la McLaren per sposare la Mercedes e iniziare cos¨Ź unĄŻera trionfale.?
fine del monopolio
ĄŞ ?A fine 2020 la propriet¨¤ delIa Mercedes cambia, con quote equamente ripartite fra Daimler, Ineos e Toto Wolff, e il regno del Re Sole Lewis si interrompe. Ci vuole per¨° il pi¨´ controverso GP della storia del Mondiale, quello finale di Abu Dhabi 2021 con una ripartenza dopo la Safety Car negli ultimi giri oggetto di discussioni e polemiche, a fermare la striscia di Hamilton. Il titolo piloti 2021 dopo un testa a testa impressionante va a Max Verstappen, il nuovo re della foresta, veloce, spavaldo e irriverente, che scalza il vecchio leone. La Mercedes, furibonda con il direttore di gara Michael Masi, di cui poi otterr¨¤ la testa, conquista comunque il Mondiale costruttori, lĄŻottavo consecutivo, sotto la guida di Mike Elliott, nuovo direttore tecnico al posto di Allison. Il rimescolamento tecnico della stagione 2022 ¨¨ fatale alla Mercedes, meno reattiva di altre scuderie a interpretare le nuove direttive per il disegno delle monoposto. Il porpoising, i saltellamenti della vettura causati dal flusso dĄŻaria incanalato a riprodurre lĄŻeffetto suolo, fa tossire la W13 che lascia a secco Lewis Hamilton. Per la prima volta in carriera lĄŻinglese nel 2022 non riesce a vincere nemmeno un GP in stagione, ma la Mercedes lucida la stella, ĄŽsĄŻ piccola, del futuro: ¨¨ George Russell. Il giovane britannico, da questĄŻanno al fianco di Hamilton al posto di Bottas, vince il suo primo GP, in Brasile, e finisce davanti al suo blasonato compagno nella classifica finale del campionato, quarto contro sesto. La storia della Stella non si ferma, con nuovi traguardi da raggiungere e un ricambio generazionale gi¨¤ in atto.
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