Ecco la dieta genetica
Più magri grazie al Dna

I progressi genetici consentono di stabilire un regime alimentare personalizzato in base alle caratteristiche dei nostri cromosomi: le raccomandazioni da seguire e alcune informazioni sul nostro genoma

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Un' immagine del Dna

MILANO, 14 ottobre 2009 - Da quando nel giugno del 2002 la mappa genetica dell’uomo è stata completata con l’identificazione di circa 20-25 mila geni - le unità ereditarie fondamentali di tutti gli organismi viventi -, la medicina ha fatto inimmaginabili passi avanti, riuscendo ad individuare tempestivamente le strategie più efficaci per curare, ma soprattutto prevenire molte malattie. E ciò che sino a pochi anni fa’ poteva sembrare fantascienza, è ora realtà. E’ così nata anche la ‘nutrigenomica’, ovvero l’applicazione pratica al campo dell’ alimentazione dei progressi realizzati nella scienza della genetica, progressi che già ora rendono possibile accertare quale siano più sani per ogni singolo individuo, nonché quelli da evitare, in base a nuovi, moderni test genetici. In definitiva, da oggi nelle principali farmacie italiane è possibile effettuare un test del Dna che permette di disegnare l’alimentazione più adatta a soddisfare i bisogni nutrizionali di ciascuno. Per eseguire il test sono sufficienti pochi minuti: il farmacista preleva un campione di saliva con il tamponcino e lo spedisce al laboratorio di analisi. I risultati insieme a un piano alimentare verranno poi recapitati al farmacista.

con il dna dieta perfetta — E’ risaputo che salute e linea dipendono in buona parte dal modo in cui ci si alimenta. Ma siamo certi di conoscere quali siano i cibi più appropriati? Dal numero di diete presenti sul mercato sembra proprio di no. C’è chi sostiene la superiorità della dieta vegetariana, chi insiste sul “tutto crudo”, chi sulla dieta “Mediterranea”, chi sulla “Atkins’” e così via. Spesso accade che un regime alimentare che offre eccezionali benefici ad alcuni, in altri non produce alcun effetto. Conclusione? Ognuno di noi, in base alla propria costituzione fisica, etnia, posizione geografica, lavoro e vita, riassumendo, in funzione del proprio genotipo e fenotipo, risponde in maniera del tutto esclusiva. Da ciò, l’esigenza di ricorrere ad esami approfonditi attraverso test diagnostici avanzati su ogni singola persona, in modo tale da potere stabilire quali sia l’esatto rapporto tra il singolo individuo ed singolo cibo. E’ quanto per l’appunto è stato elaborato dai laboratori dell'Area Science Park di Trieste con il progetto denominato 'G Diet'. La G-Diet valuta globalmente una ventina di geni, responsabili del gusto, del metabolismo degli zuccheri, dei grassi, dell’osso, e altri ancora dello stile di vita. Tutti i geni del nostro Dna presentano delle varianti, dette anche polimorfismi: ebbene, nel caso dei venti geni dell’alimentazione, alcune varianti sono favorevoli alla salute, altre no, ed è su queste ultime che si modellano i suggerimenti dietetici o di stile di vita, ivi compreso l’esercizio fisico. Dapprima si elabora il profilo genetico della singola persona, dal momento che é proprio da questo che si ottengono informazioni sul metabolismo e sullo stile di vita, quindi, una volta ottenuto il profilo, lo si rappresenta per aree metaboliche, proponendo per ogni area metabolica degli interventi specifici da fare dal punto di vista nutrizionale e comportamentale. Per rendere concreto il proprio programma sono stati ideati due kit: 'G-Profile' e 'G-Diet' che si prevede saranno sul mercato a dicembre. Come funzionano? 'G-Profile' é un servizio proposto attraverso un kit contenente l'occorrente per prelevare un campione di saliva, un test del gusto amaro e un breve questionario da compilare. Una volta seguite le istruzioni, il tutto va spedito presso i laboratori di G-Life, dove viene analizzato il DNA che si ottiene dalla saliva. Per chi fosse interessato a un programma dietetico vero e proprio, invece, é disponibile 'G-Diet': in questo caso il kit, oltre al test del gusto amaro e al bastoncino per prelevare la saliva, contiene un particolare questionario per 'mappare' lo stile di vita corrente. Una volta in laboratorio il questionario e il profilo genetico sono processati in modo da ottenere un piano nutrizionale personalizzato, e disegnato, con il contributo di nutrizionisti e dietologi, oltre che sulla genetica, anche sul gusto, le preferenze alimentari e lo stile di vita individuali.

ma i geni non sono tutto — Salvo rarissimi casi patologici, tutti possono perdere peso seguendo uno stile di vita più appropriato basato sulla giusta combinazione tra dieta ipocalorica, ma bilanciata e attività fisica costante e adeguata alle proprie esigenze. In pratica, ciò significa fare in modo che le calorie ingerite non siano superiori a quelle bruciate dall’organismo. I geni, insomma, non sono tutto nella dieta! Il Time nello scorso mese d’agosto creò non poco sconcerto nelle fila degli innumerevoli appassionati del fitness asserendo a chiare lettere che lo sport è del tutto inutile se praticato unicamente per perdere peso. Il crollo di un mito derivato da una semplice considerazione: come mai un terzo della popolazione americana è sovrappeso nonostante ben 45 milioni di statunitensi risultino iscritti a una palestra? La causa, per gli autori dell'inchiesta, sta nel fatto che, se da un lato è vero che con lo sport si bruciano calorie e che per buttare giù i chili di troppo occorre proprio fare questo, dall’altro il movimento stimola la fame, facendo di conseguenza mangiare di più. Ma a tranquillizzare chi da una vita si mantiene in forma anche grazie allo sport, arriva la ‘smentita’ di questi giorni attraverso l’International Journal of Obesity. L’autorevole rivista puntualizza, infatti, come siano innumerevoli gli studi che evidenziano l'effetto benefico dell'esercizio fisico sul controllo dell'appetito, tant’é che, quando i sedentari passano ad uno stile di vita più attivo, spesso riescono a controllare molto meglio lo stimolo della fame. Non solo, ma sono altrettante numerose le evidenze scientifiche che dimostrano come lo sport praticato con regolarità aumenti il metabolismo basale, favorendo quindi un consumo maggiore di calorie. E’ chiaro che, se si va in palestra o si va a correre una volta alla settimana e nei rimanenti sei giorni ci si rimpinza a volontà, i chili invece di diminuire aumenteranno drasticamente. Ecco allora alcuni consigli per aiutare il nostro metabolismo attraverso attività fisica e alimentazione.

raccomandazioni — Per accelerarlo con il movimento ricorda di:

- fare almeno due o tre allenamenti alla settimana, di durata non inferiore ai 40/45 minuti: l’attività migliore è quella praticata con continuità;

- alternare attività aerobiche con esercizi di tonificazione, seduta dopo seduta o all'interno della stessa sessione di allenamento: in questo caso inizia con esercizi di potenziamento e termina la seduta con il lavoro aerobico;

- cambiare frequentemente il programma di allenamento, in modo da favorire gli adattamenti metabolici necessari per far fronte alle nuove richieste;

- durante l’attività aerobica mantieni un ritmo costante, evitando stop e pause troppo lunghe; esercitati ad una frequenza cardiaca intorno al 70-75% della FCmax per almeno trenta minuti. Per accelerarlo con la dieta ricorda di:

- consumare una colazione abbondante cercando, se possibile, di non saltare mai gli spuntini: se si fa passare troppo tempo tra un pasto e l'altro il nostro corpo tende a diminuire il suo metabolismo per fronteggiare la temporanea carenza di nutrienti;

- evitare le diete con restrizioni caloriche eccessive, in quanto fanno abbassare il metabolismo diminuendo il dispendio energetico e aumentando la capacità del corpo di assorbire i nutrienti presenti negli alimenti;

- non escludere completamente i grassi e la carne rossa: un regime alimentare a basso tenore lipidico tende a diminuire la produzione di ormoni anabolici, diminuendo il metabolismo.

- mantenerti ben idratato, bevendo almeno due litri di acqua al giorno: l'acqua costituisce il 65-75% della massa muscolare e meno del 35% di quella grassa; - mantenere alto l'apporto proteico nella dieta (1,2 - 2 gr di proteine al giorno per kg di peso corporeo in relazione al tipo di attività fisica e lavorativa) preferendo quelle contenute nel pesce e nelle carni e formaggi magri. Gli amminoacidi contenuti nelle proteine sono necessari per ridare forza e vigore ai muscoli dopo un allenamento intenso e stimolare il metabolismo;

- consumare molta frutta e verdura in modo che gli antiossidanti in esse contenuti favoriscano l'eliminazione delle tossine che si accumulano nell'organismo a causa di inquinamento, fumo attivo/passivo, conservanti e sofisticazioni alimentari;

- evitare gli spuntini notturni e di assumere cibo poco prima di coricarti: durante il riposo il metabolismo corporeo tende ad abbassarsi e molte delle calorie ingerite, non essendo necessarie nell'immediato, vengono immagazzinate nei tessuti di riserva;

- preferire i carboidrati complessi associati a fibre, limitando il consumo di zuccheri semplici: un eccesso di carboidrati ad alto indice glicemico favorisce l'accumulo di tessuto adiposo causando a lungo andare insulinoresistenza.

per saperne di piu' sulla nutrigenomica — Già circa un anno fa’ uno studio del Philadelphia's Monell Chemical Senses Center aveva evidenziato nei topi più di seimila geni coinvolti nei processi legati alle fluttuazioni del peso corporeo. Sui 1900 geni presi in esame dai ricercatori statunitensi, ben il 31% ha fatto riscontrare un legame con l’aumento di peso, mentre il solo 3% con la sua diminuzione. Questo significa in particolare che la tendenza ad ingrassare naturalmente è più frequente di quella a dimagrire nella proporzione di 10 a 1, e che ognuno di noi ingrassa o dimagrisce in modo diverso a seconda di un’infinità di variabili genetiche differenti. Ma il passo dalle cavie di laboratorio agli esseri umani, con la nascita della nutrigenomica, come abbiamo visto è stato molto più breve di quanto ci si potesse aspettare. Un test genetico fatto e interpretato bene, prende in esame almeno una dozzina di “polimorfismi genetici” che possono condurre a determinate malattie (o semplicemente rendere vani gli sforzi per perdere peso), che possono invece essere prevenute se si cambia l’alimentazione in modo coerente con i risultati del test.

dati e curiosita' sul nostro genoma — Il genoma umano può essere considerato come un libretto di istruzioni contenente l'informazione necessaria perché sia costituito l'intero organismo, con le seguenti caratteristiche:

- ha più di un miliardo di parole;

- è composto da 5000 volumi, ognuno lungo 300 pagine;

- è contenuto nel nucleo di una cellula delle dimensioni di una capocchia di spillo;

- è contenuto in quasi tutte le cellule dell'organismo;

- gli esseri umani hanno circa 24.000 geni, più o meno lo stesso numero di quelli dei topi e il doppio di quelli di alcune specie di vermi;

- tutte le razze umane sono uguali al 99,99%, quindi le differenze razziali sono geneticamente insignificanti;

- la maggior parte delle mutazioni genetiche avviene nel maschio della specie, il quale è quindi da considerare un agente del cambiamento: i maschi hanno quindi una responsabilità maggiore nella trasmissione delle anomalie genetiche.