Donne a rischio violenza
Fate ricorso all'autodifesa

Il 25 novembre è la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne: ecco come difendersi, non solo attraverso la denuncia

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MILANO, 25 novembre 2010 - Sono 50 le donne ammazzate in Italia nei primi 4 mesi del 2010. Secondo dati del Fondo delle Nazioni Unite per la Donna (Unifem), la violenza maschile nel mondo é la prima causa di morte per le donne tra i 16 e 44 anni, più del cancro, degli incidenti stradali e delle guerre. Un femminicidio ogni due giorni e mezzo. Una donna ogni tre nel mondo sarà violentata, aggredita o sarà maltrattata in differenti modi durante la sua vita. Vite spezzate, capacità intellettive e affettive brutalmente compromesse per ‘amore’ di padri, fidanzati o ex mariti. Proprio così. La violenza più subdola continua a consumarsi tra le mura di casa, nella cosiddetta ‘normalità’ delle famiglie. Il violentatore nella stragrande maggioranza dei casi è un uomo che la vittima conosce molto bene. E’ il marito o convivente (20,2%), un amico (23,8%), il fidanzato (17,4%), un conoscente (12,3%). Solo il 3,5% dei violentatori non ha mai visto la donna che si accinge a stuprare e, nonostante i battages mediatici, spesso ci svelino uno scenario molto differente dalla realtà, non più del 10% degli stupri commessi in Italia – dati Istat – sono attribuibili a stranieri.

Donne in marcia contro ogni violenza. Archivio

COME DIFENDERSI — Qualcosa, fortunatamente, sta cambiando. Le donne, quelle che hanno avuto la possibilità di ‘crescere’, istruirsi, divenire autonome, oggi hanno meno paura, hanno una maggiore consapevolezza dei loro diritti, cominciano a ribellarsi alla mercificazione senza precedenti del loro corpo. Sono ancora poche, è vero, e ancora si deve fare molto a livello culturale, politico e istituzionale. E proprio le donne, anche in questo ambito, dovranno divenire le principali protagoniste del cambiamento. Come? autodifesa al femminile. Ci si può riuscire, abbandonando le scorciatoie che promettono eterna bellezza e gioventù, mantenendo il corpo sano e reattivo grazie a corretti stili di vita, alimentazione equilibrata, allenamento. Concretamente con tecniche studiate appositamente per noi. Quasi tutte di origine orientale e derivate dalle arti marziali si prepongono come risultato finale, attraverso l'apprendimento di particolari tecniche ed esercizi fisici e mentali, quello di prevedere soluzioni efficaci circa situazioni reali di offesa, minaccia o di pericolo in genere. Ve ne prospettiamo alcune.

Mastering Power Fighting — Il Mastering Power Fighting è un mix di discipline e dinamiche ideate per imparare a difendersi nel più breve tempo possibile. Vengono proposte le singole tecniche, le ipotetiche situazioni di pericolosità, l'atteggiamento mentale corretto per evitare una colluttazione, viene studiato il corpo umano, come e dove colpirlo, viene addestrata la mente per il controllo delle proprie emozioni. Un sistema di difesa personale particolarmente adatto alle donne in quanto consente di addestrarsi esclusivamente alla self defense, senza dover trascorrere anni e anni in palestra per apprendere tecniche delle arti marziali che non interessano chi vuole proteggere la propria persona dai pericoli quotidiani.

YOSEIKAN BUDO — Lo Yoseikan sollecita nelle donne la consapevolezza dei propri mezzi e, attraverso esercizi di facile esecuzione, le aiuta a salvaguardare la propria incolumità, gestendo impulsività, paura ed emotività. Il metodo di difesa personale Yoseikan offre, infatti, la possibilità di acquisire oltre alle specifiche tecniche base di autodifesa, anche i suoi aspetti psicologici, preventivi e legali, nonché tutte quelle informazioni il cui contenuto riguarda lo sviluppo delle potenzialità fisiche ed emozionali. La capacità di individuare i caratteri della personalità dell’aggressore, i suoi punti deboli, le parti vulnerabili, i tempi, i luoghi e le modalità di intervento permettono alla praticante di diventare responsabile e cosciente, di padroneggiare la propria forza fisica e mentale.

VIET VO DAO — Il Viet Vo Dao, l'arte marziale vietnamita più praticata al mondo, non è una semplice tecnica di combattimento. Si tratta di una disciplina molto completa che si pone come obiettivo la cultura del corpo principalmente indirizzata alla sua salute e autodifesa. E' una disciplina che comprende tecniche di combattimento a mani nude e con le armi, tecniche individuali e a coppie, attacchi e contrattacchi, cadute su ogni tipo di terreno. Il Viet Vo Dao non basa la sua efficacia sulla semplice potenza fisica, ma piuttosto sulla velocità, tempismo e coordinazione, qualità motorie molto sviluppate nella donna. Si sfrutta l’aggressività dell'avversario, attraverso movimenti circolari che hanno l'obiettivo di deviare la sua forza, rivolgendola contro di lui.

Rita de Angelis, campionessa di kick boxing

KICK BOXING — Si tratta di una disciplina sportiva moderna. E' l'espressione occidentale del combattimento marziale, con l'utilizzo di tecniche di pugno e di gamba, rispettando alcune regole, tese a preservare l'incolumità fisica dei combattenti. Questa attività si divide in diversi settori a seconda del tipo di regole applicate. I principali sono: semi contact, light contact. Semi Contact: è l'esasperazione del tempismo: chi arriva primo fa punto. Light Contact: un combattimento in cui viene dato spazio all'esecuzione della tecnica, oltre che alla sua efficacia. Full Contact: gli atleti si affrontano sfoggiando tutta la loro capacità tecnica e potenza nel colpire l'avversario. Non è valido colpire sotto la cintura.

AEROKOMBAT — Gli sport di aerokombat, discipline provenienti dalle tecniche di combattimento e arti marziali, costituiscono un allenamento completo, perché uniscono attività aerobica e potenziamento muscolare. La più nota disciplina è la Fitboxe, particolarmente efficace per sfogare, attraverso calci e pugni indirizzati a sacchi con base mobile, le tensioni accumulate grazie alla simbiosi di aerobica e arti marziali. L'Aerokombat vero e proprio è un mix di arti marziali con aerobica ed esercizi di tonificazione totale. Meditazione Zen e Yoga arricchiscono questo sistema che si propone di condurre gli allievi a un nuovo livello di consapevolezza del proprio corpo e delle sue reali potenzialità.