Prevenzione e attività fisica
Così si batte l'artrosi alla mano

L'istituto italiano di chirurgia della mano di Monza mercoledì 26 offre una visita gratuita presso quattro strutture. Il problema si presenta soprattutto dopo i 40 anni e coinvolge le donne più degli uomini

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Sylvester Stallone, 64 anni, mostra il pugno. Ap

MILANO, 24 gennaio 2010 - L’ Istituto Italiano di Chirurgia della mano (Iicm) di Monza, in collaborazione con la Onlus Gruppo Italiano Chirurghi amici della Mano (Gicam) promuove per il prossimo 26 gennaio la prima Giornata Nazionale dell’Artrosi alle Mani. Sarà l’occasione per visite gratuite specialistiche offerte in quattro strutture specializzate, a Monza, Treviso, Bologna e Roma. Le visite dureranno circa 15 minuti, dalle 9 alle 19, e saranno gestite da un chirurgo della mano affiancato da un fisioterapista. Dolori, gonfiori alle dita, arrossamento, fino ad arrivare a vere e proprie deformazioni che compromettono la qualità di vita e i tanti piccoli gesti della quotidianità. “In un certo senso più che una malattia l’artrosi è una fase della vita” spiega Marco Lanzetta, direttore dell’Iicm. In pratica è un’eventualità che, dopo i 40 anni, tutti devono mettere in conto, anche se sul momento della comparsa dei sintomi incidono sicuramente la predisposizione, lo stile di vita e gli eventi stessi cui si è andati incontro nel tempo, come traumi o lavori ripetitivi fatti proprio con le mani”. Se l’artrosi delle mani è un destino comune, questo non significa rassegnarsi a convivere con il problema, perché le soluzioni esistono, diverse e personalizzabili. “La scelta della terapia più adatta al singolo caso dipende dalla gravità e dall’estensione del danno e dalle esigenze quotidiane del paziente. Per curare l’artrosi non c’è un limite d’età - rassicura Lanzetta -: la fase ideale su cui intervenire è quella iniziale, quando cominciano i sintomi, ma la radiografia ancora non mostra alterazioni”. Meglio, dunque, non perdere l’occasione di una visita specialistica gratuita. Per prenotare il proprio consulto gratuito nei centri più vicini è sufficiente chiamare il numero 039/2324219. Per quanti, comunque, non riuscissero a prenotare online (Iicm.it e Gicam.it) sarà possibile trovare un questionario di autovalutazione e i riferimenti per rivolgersi alle strutture specializzate.

ARTROSI: CONOSCIAMOLA MEGLIO — Per prima cosa non si deve confondere, come spesso avviene, l'artrosi con l'artrite reumatoide. Mentre la prima insorge a causa di sovraccarichi, eventi traumatici e processi degenerativi legati all'invecchiamento, l'artrite reumatoide è causata da un'infezione di origine virale o batterica. Detto ciò, si deve tenere presente che l’artrosi é la principale causa di disabilità nel mondo e la più frequente patologia articolare che negli Stati Uniti colpisce 22 milioni di persone, 17 nell'Europa occidentale e oltre 5 milioni in Italia, con una prevalenza che tende ad aumentare di anno in anno in corrispondenza dell'innalzamento dell’età media della popolazione. Si manifesta più comunemente fra le donne che fra gli uomini. A volte denominata malattia ‘da logorio’, è caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine a livello delle articolazioni, che comporta il fatto che le ossa esercitino una frizione fra i segmenti contigui, con conseguente dolore, rigidità, ridotta mobilità e talvolta gonfiore. Sono quattro le parti del corpo più comunemente colpite: anche, ginocchia, mani, colonna vertebrale. Il sintomo principale è il dolore. Esso insorge con carattere lancinante dapprima solo durante il movimento articolare, specie dopo una immobilità di parecchie ore, al risveglio mattutino o per movimenti nel sonno; in fasi più tardive compare anche a riposo, ed è profondo e male localizzato. La rigidità mattutina dura per pochi minuti, comunque meno di mezz'ora. La limitazione dei movimenti può comparire in fasi di riacutizzazione della malattia e negli stadi avanzati, ed è dovuta alla contrattura muscolare che si scatena come difesa dal dolore.

PREVENZIONE E ATTIVITÀ FISICA — La prevenzione dell'artrosi si basa sul controllo di fattori di rischio come il sovrappeso, le posizione viziate ed i carichi eccessivi e ripetuti. Una ginnastica mirata può correggere posizioni scorrette, rinforzare la muscolatura di supporto, recuperare la mobilità articolare, alleviare il dolore e, unita alla dieta, contribuire alla perdita di peso. Spesso si ritiene che l'attività fisica, specie se eccessiva, favorisca la comparsa di artrosi e che pertanto vada assolutamente evitata se la malattia ha già colpito l'articolazione. In realtà, è vero esattamente il contrario. Per avallare questa tesi non si possono, infatti, prendere ad esempio i problemi cartilaginei di cui soffrono molti sportivi di alto livello, in quanto, nella stragrande maggioranza dei casi, la patologia insorge in seguito a veri e propri traumi. Viceversa, è utile ricordare che il decadere della qualità muscolare nell'anziano porta ad una concentrazione prevalente del carico su ginocchio ed anca. Un sovraccarico, causa o concausa di artrosi, che può essere evitato rafforzando la muscolatura degli arti inferiori. Ma non tutte le attività sono consigliabili e questo indipendentemente da sesso, età e livello di preparazione atletica. Da evitare tutte quelle ad elevata intensità e alto impatto articolare, come corsa, salti, aerobica e gli sport che prevedono movimenti molto ripetitivi come il tennis. In pratica, si deve optare per attività che costruiscano il muscolo attorno all'articolazione, senza tuttavia sollecitarla troppo. Semaforo verde, quindi, per l’ esercizio aerobico a bassa intensità e minimo impatto (marcia, bicicletta, nuoto) associato sempre a un po' di stretching. E' fondamentale eseguire un adeguato riscaldamento muscolare prima di iniziare il programma di allenamento, proteggere le articolazioni da eventuali urti, scegliere calzature con massimo ammortizzamento ed evitare le superfici particolarmente dure.