“Numerose criticit¨¤ redazionali”. Con questa formula il Dagl (Dipartimento Affari Legislativi e Giuridici della Presidenza del Consiglio) boccia il Testo Unico della legge delega presentato dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora e oggetto di confronto con le altre forze politiche di maggioranza e di dura contrariet¨¤ da parte di Coni e federazioni sportive. Nella lettera che viviseziona punto per punto il testo, sono segnalati 20 punti su cui bisogner¨¤ di nuovo intervenire.
IL CASO
I tecnici di Palazzo Chigi scrivono a Spadafora: 20 punti di criticit¨¤, legge delega da rivedere
Il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio sottolinea il rischio di andare “fuori delega” soprattutto sulle prerogative affidate al nuovo Dipartimento Sport. Il Ministro: “Andiamo avanti, il 29 ottobre presenteremo la riforma in pre consiglio”
Troppo potere
¡ªNel punto 1 si sottolinea che il Testo Unico “non si limita a riordinare il Coni e la disciplina di settore, ma si estende a tutti i profili che interessano latamente l’ordinamento sportivo, fuoriuscendo dalla delega almeno secondo un’interpretazione letterale. Si consiglia al punto 2 di interessare il Consiglio di Stato e al punto 3 “la questione di un trasferimento (essenzialmente da Sport e Salute al Coni) di beni, risorse umane e strumentali” sembra secondo il Dagl fuori delega perch¨¦ la legge delega non prevede “passaggi di personale e di beni”, Vengono poi contestate al punto 5 “la mole di nuove competenze che vengono assegnate al Dipartimento”, che tende a divenire “un dicastero a s¨¦”. Dunque troppo potere e troppe prerogative rispetto a una legge delega che prevedeva solo un “mero riordino del Coni”.
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Principi al Coni
¡ªAnche il punto 9 ¨¨ particolarmente delicato perch¨¦ si scrive che l’attuazione dei criteri dettati dall’Autorit¨¤ politica oltrepassi il dettato della norma base che riconosce solo al Coni l’individuazione dei principi generali per la ripartizione di tali risorse”. Insomma, l’autorit¨¤ di Governo pu¨° “controllare” ma enunciare dei “criteri”. C’¨¨ poi l’attuazione delle norme sul “lavoro sportivo”, in cui ci sarebbe nel Testo Unico una sorta di invasione di campo. “Occorre valutare se tali interventi possano ricondursi ai principi direttivi che appaiono piuttosto generici”. C’¨¨ poi un punto, il 12, dove si discutono le prerogative di Sport e salute, che non darebbero coerenti come societ¨¤ “in house”. L’articolo 20, invece, mette in discussione la possibilit¨¤ per le associazioni e le societ¨¤ sportive senza fini di lucro di operare per costruire, ammodernare, gestire impianti sportivi. Qui viene scritto che l’assenza di fini di lucro non toglie che “questi soggetti svolgano attivit¨¤ di rilevanza di mercato”. Insomma, una sorta di violazione della concorrenza.
E adesso?
¡ªQuesto parere si riferisce al Testo Unico inviato lo scorso 12 ottobre e non a una nuova versione che ¨¨ stata inviata proprio nelle ultime ore. Bisogner¨¤ vedere se queste osservazioni sono state o saranno recepite nel nuovo testo. Ma ¨¨ certo che la strada per approvare la Legge Delega si fa ora molto complicata e bisogner¨¤ ora capire come Spadafora intenda rispondere ai numerosi rilievi dei tecnici di Palazzo Chigi.
La replica
¡ªSpadafora in serata replica: “Forse qualcuno vuol sollevare un polverone. Quelli del Dagl sono rilievi tecnici molto circoscritti, che gi¨¤ in queste ore sono stati affrontati e verranno risolti definitivamente nei prossimi giorni. Proprio oggi ho formalizzato la richiesta di calendarizzare l’esame del provvedimento di riforma dello sport nella prossima seduta del pre consiglio dei ministri che ¨¨ prevista il 29 ottobre”.
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