TOSCANA 2013 22-29 settembre
MONDIALI DI CICLISMO
Cancellara pronto a stupire il mondo
"La mia positività? La vita è bella"
Milano, 20 settembre 2013
Intervista al ciclista svizzero a pochi giorni dai Mondiali in Toscana. "Posso comprarmi quasi tutto, ma non le cose vere"
Al Mondiale, per non sbagliare, quando si parla di favoriti vengono fuori almeno una decina di nomi. Ma se per domenica 29, giorno della prova iridata su strada, la regina della rassegna, si vuole indicare «Il» favorito, beh in questo caso la scelta non può non cadere su Fabian Cancellara. A Spartacus si illuminano gli occhi, sa benissimo che sarebbe il giusto coronamento di una carriera da sogno. Una Sanremo, due Fiandre, tre Roubaix, 4 maglie iridate crono (più due da juniores), oro olimpico crono a Pechino 2008 e argento su strada.
dominatore — Nelle 17 tappe disputate alla Vuelta, Cancellara ha dimostrato di essere quello della primavera, il dominatore del pavé. Tony Martin stracciato nella crono di Tarazona ne è la dimostrazione più lampante, ma nel successo di Horner, suo compagno di RadioShack, c’è tantissimo lavoro di Cancellara. In sella e giù dalla sella: prima e dopo il via a fare gruppo. Perché la nuova Trek, che ha come capo Luca Guercilena (è anche il suo allenatore e c.t. della Svizzera), forse senza di lui non sarebbe mai nata. E Spartacus, che da lunedì è in ritiro a Montecatini Terme, sta così bene che non gli basta una sfida, e triplica: oltre alla prova in linea, cronosquadre e crono individuale. Hai voglia di dire che Fiesole e soprattutto via Salviati sono strappi duri del circuito del Mondiale. Al Fiandre i Muri sono mica una passeggiata sul velluto. Fabian, svizzero di origini lucane, che spezza una catena al Fiandre e se la mette al collo come un trofeo. Fabian che è Spartacus, un eroe in bici. Chi anche solo un giorno va in bicicletta sogna di essere Cancellara che di forza stacca tutti. Fabian che per la sua faccia e la sua fisicità piace a tutte le donne, ma che ha occhi solo per la moglie, Stephanie, e le figlie, Giuliana, 6 anni ed Elina, 14 mesi.
Fabian, da dove cominciamo?
"Dalla cronosquadre, perché è la prima (domenica, ndr) e perché ci tengo tantissimo. Per la squadra sarebbe una grande cosa, quindi mi voglio dedicare al 100%. Qui si applica uno dei primi insegnamenti ricevuti in Mapei: “Vivere assieme”. Può essere un giorno speciale anche per qualche compagno che, durante la stagione, ha meno visibilità perché lavora per gli altri. Mi piace questa gara, anche se potrebbe essere più spettacolare. La farei con otto corridori, non sei, e metterei un limite a 50 chilometri, 57 sono troppi e non servono. Anche per la cronometro individuale, 57 chilometri, e per la strada, 272, le distanze secondo me sono eccessive".
Le squadre avversarie?
"OmegaPharma e Bmc. Sky potrebbe essere la sorpresa. Noi, e lo abbiamo dimostrato anche alla Vuelta, andiamo fortissimo".
Crono individuale: sfida aperta con Martin.
"Non so. Parto, poi vedremo con quale intensità la farò. I miei favoriti sono Wiggins, Martin e Phinney. Non so in quale ordine, anche se credo che l’inglese possa vincere".
Che soddisfazione le ha dato batterlo in Spagna?
"Importante è vincere, non battere questo o quello. Comunque è un bel sasso andato via".
Qualcuno sostiene che il percorso della prova in linea è troppo duro per Cancellara.
"E Pechino cos’era? Però io c’ero. Tutti parlano dello strappo di via Salviati: è duro, ma è un minuto e mezzo di sforzo “a tutta”. Vedremo in corsa quello che succede. Comunque penso di dovermela vedere soprattutto con Gilbert. Il Belgio ha una carta sola e sa che la deve giocare bene. Poi, se andranno d’accordo, gli spagnoli".
Sagan dimenticato?
"No, però Peter ha corso in America. Non credo avrà il fondo sufficiente. La Vuelta non c’è dubbio che sia il miglior avvicinamento per il Mondiale. Per fare fondo e ritmo devi passare da qui. Si può dire che ho fatto 16 tappe senza relax, sempre con la catena in tiro".
Italiani tagliati fuori, allora?
"Nibali farà un grande Mondiale, perché alla Vuelta ha dimostrato di avere una condizione super. Però sarà molto dura per lui vincere. Pozzato? No, e cosa può fare? Fossi stato al suo posto, non sarei nemmeno venuto".
L'insegnamento di Londra?
"Come quello del Fiandre: che va sfruttata ogni occasione, non c’è domani".
Guardandola, lei trasmette ottimismo. Come mai?
"La vita è troppo corta per pensare negativo. Devi essere felice dove sei e per quello che hai. Io sono un campione, ho carisma, qualcuno mi indica come esempio, ma la mia mentalità è come fossi un operaio. Mi posso comprare quasi tutto, ma non le cose vere della vita: salute, affetto, felicità…. Ecco, io anche con poco posso essere felice".
Claudio Ghisalberti© RIPRODUZIONE RISERVATA
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