Contador: "Sono pulito
E vado a testa alta"

Lo spagnolo si è difeso nella confenza stampa tenuta a mezzogiorno a Pinto "Non si tratta di un caso di positività, ma di contaminazione alimentare dovuta alla carne che ho mangiato il 20 e il 21 luglio, al Tour. Sono una vittima, se ci fosse una sanzione sarebbe intollerabile"

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Alberto Contador durante la conferenza stampa.

PINTO (Spagna), 30 settembre 2010 - "Non si tratta di un caso di positività, ma di contaminazione alimentare dovuta alla carne che ho mangiato il 20 e il 21 luglio, al Tour. Sono una vittima, ma vado a testa alta e sono aperto a qualsiasi domanda. Sono pulito. Se ci fosse una sanzione? Sarebbe intollerabile". E’ questo il succo della difesa (accorata, determinata, quasi in lacrime in alcuni momenti) di Alberto Contador: il 27enne spagnolo dell’Astana (dall’anno prossimo alla Sungard-Saxo Bank di Bjarne Riis), vincitore a luglio del suo terzo Tour de France (più un Giro e Vuelta), è stato sospeso dall’Uci perché al controllo antidoping del 21 luglio (al Tour) è stata trovata una minima quantità di clenbuterolo nelle sue urine.

confusione — La clamorosa notizia, dopo le voci provenienti dalla televisione tedesca e dalla Bild, aveva trovato conferma nella notte italiana, intorno all’1: prima in un comunicato stampa di Contador medesimo, poi dell’Unione Ciclistica Internazionale. E allora il numero uno al mondo - questo è Contador nel ciclismo, né più né meno - aveva convocato una conferenza stampa per le 12 di stamattina a Pinto: il paesone alla periferia di Madrid dove Alberto vive da sempre. Insomma, un preavviso di dieci ore scarsa che non ha impedito la ressa di almeno 150 cronisti, accorsi non solo da Madrid e dintorni.

"E’ successo il 20 luglio: al Tour è venuto Josè Luis Lopez Terron, l’organizzatore della Vuelta Castilla y Leon, il cuoco della squadra gli aveva chiesto se potesse portare della buona carne "

difesa — Contador è arrivato alle 12.11, accompagnato dall’addetto stampa Jacinto Vidarte e dal fratello manager, Fran Contador. Camicia bianca aperta, volto teso, ha premesso che non avrebbe avuto problemi a rispondere ad alcun tipo di domanda, anzi ha invitato a farne il più possibile. A cominciare dalle spiegazioni su che cosa secondo lui è successo, su come mai questa minima (eufemismo) quantità della sostanza vietata clenbuterolo (50 picogrammi, cioè 0,00000000005 grammi per millilitro) sia stata trovata nelle sue urine dal laboratorio di Colonia. Uno di quattro del mondo (con Pechino, Dresda e Atene) in grado di spingersi a trovare quantità così esigue.

"Una quantità talmente minima di clenbuterolo è impossibile somministrarla in altro modo. E non serve affatto per migliorare le prestazioni. Questa è la verità. Il mio stato d’animo? Sono triste, ma determinato "

il filetto — "E’ successo il 20 luglio, al Tour è venuto Josè Luis Lopez Terron, l’organizzatore della Vuelta Castilla y Leon, il cuoco della squadra gli aveva chiesto se potesse portare della buona carne. Quella sera noi dell’Astana andammo a cenare in due gruppi: il primo gruppo, Vinokourov, Grivko, Iglinskiy e Jesus Hernandez, aveva mangiato però la carne dell’hotel e non era buona. Io scesi a cenare dopo, con De la Fuente, Navarro, Noval e Tiralongo. Mangiammo la carne portata da Terron, cucinata nel bus della squadra perché l’albergo non permise ai nostri cuochi (neppure a quelli della Liquigas e della Saxo Bank) di utilizzare i suoi locali. Il 21, giorno di riposo, ho subito un controllo del sangue. Poi ho mangiato ancora quella carne. E al pomeriggio ho subito un controllo delle urine. Nessun altro dei miei compagni ha subito controlli antidoping quel giorno, tranne Vinokourov, che però aveva mangiato la carne dell’hotel".

sicuro — "Per questo dico che si tratta di contaminazione alimentare. Una quantità talmente minima è impossibile somministrarla in altro modo. E non serve affatto per migliorare le prestazioni. Questa è la verità. Il mio stato d’animo? Sono triste, ma determinato. Vado a testa alta. Perché quando si dice la verità si può parlare chiaramente, e con la voce alta. Io so come ho lavorato, tutti i miei controlli del passaporto biologico lo dimostrano. Una sanzione? Sarebbe intollerabile. Sono pulito". dal nostro inviato Ciro Scognamiglio le.