Pozzato supera l'esame

Il corridore vicentino scatta a 20 chilometri dall'arrivo e poi precede in volata i compagni di fuga Carlo Scognamiglio e Luca Paolini. ''Ho lavorato bene nell’ultimo mese e le sensazioni cominciano a essere quelle che volevo'', ha detto a fine gara. I complimenti del ct Ballerini: ''Sono un suo estimatore''.

• Mail
• Stampa
• commenti
• 
• OkNotizie
• badzu
• Facebook
• Gazzatown

Filippo Pozzato esulta al Giro del Veneto. Bettini

PADOVA, 29 agosto 2009 - Un signor vincitore: Pippo Pozzato. Agenda e telefonino in mano, aveva dato appuntamento a tutti: agli organizzatori del Giro del Veneto, la centenaria Società ciclisti Padovani; a Franco Ballerini, c. t. della Nazionale; ai suoi compagni di squadra, la Katusha, che infatti hanno lavorato bene; perfino al team manager Andrei Tchmil. Da autentico attore professionista, Pozzato è stato l’ultimo a firmare il foglio di partenza e il primo a balenare sotto lo striscione di arrivo. E nei 199 chilometri e mezzo della gara, su e giù per i Colli Euganei, ha fatto anche la corsa.

ALLUNGO — Sull’ultimo strappo, a Turri, a una ventina di chilometri dall’arrivo, Pozzato si è portato dietro Luca Paolini e Alessandro Proni, poi è rientrato Carlo Scognamiglio. La banda dei quattro ha guadagnato quel mezzo minuto sufficiente per giocarsela in volata al traguardo. A meno di un chilometro ci ha provato Proni, il meno veloce. Gli si è lanciato dietro Scognamiglio, che poi si è fatto da parte risparmiandosi. E’ partito lungo Paolini, con Pozzato alla ruota. E a quel punto non c’è più stata storia. Il "Poz" ha vinto con due bici di vantaggio.

colpo su colpo — Caldo africano, umidità tropicale, 140 partiti, cinque in fuga: Rossi, Cucinotta, Ricci Bitti, Hasanovic e Fournet Fayard. L’evasione dura una novantina di chilometri, cioè neanche fino al primo gran premio della montagna di Castelnuovo. Poi è un batti e ribatti, è una botta e risposta, è un colpo su colpo, è uno scatto e un controscatto. Fra gli azzurrabili, bene Scarponi, Paolini, Garzelli, Visconti, Bertagnolli e Paolini, anche Alessandro Paolini. Si rivede Sella. Asfalto anche per Biondo, che spera di essere convocato per la crono mondiale. Poi l’azione decisiva promossa da Pozzato e la sua vittoria in volata.

estimatore — Pozzato: "Ho lavorato bene nell’ultimo mese e le sensazioni cominciano a essere quelle che volevo. Già a Plouay Ballan, Scarponi e io eravamo davanti e siamo stati ripresi a 700 metri dall’arrivo. Stavolta un altro passo avanti. Non sono ancora al 100 per cento, ma ci arriverò: adesso 10-12 giorni di allenamento in altura a Livigno, poi il Giro d’Inghilterra che, con le sue sette tappe, è una bella alternativa alla Vuelta". Scognamiglio: "Migliore risultato da professionista. Ho chiuso, quasi, su Proni, cercando di salvare la gamba per la volata, ma con Pozzato non c’era niente da fare". Paolini: "Mi sono fatto sorprendere da Proni, sono partito lungo sperando che Pozzato non fosse così pronto a prendermi la ruota, invece è finita che è andata bene a lui e non a me". Proni: "Non c’è corsa in cui non sia fra i protagonisti. Stavolta sono andato proprio vicino alla vittoria". Ballerini: "Al Trofeo Melinda mi era piaciuto solo l’ordine di arrivo. Qui mi è piaciuta anche la corsa: i corridori l’hanno interpretata con coraggio e l’hanno resa più dura di quello che sembrava. Pozzato? Io sono un suo estimatore".