Fiandre, 6/a-7/a settimana
Zurbriggen e Peppone

Riproponiamo gli allenamenti compiuti da Leone nella sesta e settima settimana del programma di allenamento del professor Aldo Sassi

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il programma di LEONE: 6/a e 7/a settimana — "Primo obiettivo - spiega Aldo Sassi - aumentare la durata dello sforzo ed eliminare progressivamente il grasso in eccesso di Leone. Da ottobre inizierà un lavoro più specifico. Concludiamo questo primo ciclo di lavoro, che nelle intenzioni non doveva essere particolarmente intenso, con due settimanane ulteriori di allenamento relativamente leggero, dopo le quali ogni fatica residua dovrebbe essere "resettata". Si potrà quindi incominciare con tranquillità l'impostazione del lavoro invernale maggiormante finalizzato al Fiandre. Per allora procuratevi un buon simulatore, così da poterci seguire anche nelle sedute infrasettimanali, che le condizioni di luce non permetteranno ai più di svolgere su strada (ricordiamo che cyclette e spinning non hanno gli stessi effetti sull'allenamento, n.d.r.)Buon lavoro"

Ecco il programma di Aldo Sassi per la settima settimana

Primo allenamento (martedì): 50-70 km con 2x20 minuti a ritmo lungo (circa 10 pulsazioni sotto il medio)

Secondo allenamento (giovedì): come il primo

Terzo allenamento (sabato) : 2 ore circa, con 30 minuti di lungo

Quarto allenamento (domenica) : 80-100 km con 2 salite di 20' circa ciascuna, a ritmo regolare

settima settimana, domenica 26 settembre, quarto allenamento — Leone ha completato il programma settimanale. Da domani rientra a Milano. Il timore del professor Sassi è che il nostro tester in queste settimane di semi-vacanza eccedesse con l'allenamento. Invece, tutto sommato, è andata abbastanza bene

"Oggi partenza per Milano ed un impegno famigliare. Avevo solo 2 ore, ho fatto io solito giro in collina. Un po' meno del previsto, ma credo-spero non sia un problema. In questi 20 giorni - anche se la bilancia resta impietosa su 82,5 - mi sono allenato molto. Oggi, in salita, ho avuto per la prima volta la sensazione della gamba "piena". Se Aldo Sassi riesce a rimettere discretamente in bici uno conciato com'ero io, è proprio un Porfessore. Anzi, un primario"

settima settimana, sabato 25 settembre, terzo allenamento — Leone ha fatto anche il terzo allenamento della settimana. Un buon lavoro in Monferrato. Riferiremo al professor Sassi, che saluta tutti dall'Australia

"Oggi 2h30 sul solito giro collinare del Monferrato. Discrete sensazioni, sento di poter sostenere un altro dente in meno in salita. A Montemagno mi sono fermato per qualche minuto, nella piazza del paese giocavano una partita del campionato giovanile di tamburello. Non ci ho capito molto, ma è bello da vedere. Al ritorno ho dato una gran pulita alla mia vecchia, fida Scapin. Mi era venuta la tentazione di prendere una bici nuova, ma è bastato un rapido giro di informazioni per cambiare idea. Mi hanno chiesto novemila euro - più o meno - per una bici di prima qualità. E senza andare troppo sul sofisticato con le ruote.... Boh, buona fortuna!"

settima settimana, venerdì 24 settembre, secondo allenamento — Secondo allenamento della settimana per Leone. Il nostro cicloturista ha una visione molto personale dello scarico e della sua importanza nel piano di allenamento del professor Aldo Sassi. Lo capirà meglio quando inizierà il lavoro specifico... e quando Sassi tornerà dall'Australia. Ecco il resoconto del tester

"L'ho visto che mi veniva incontro a piedi, stavo iniziando l'allenamento. Mi è venuto spontaneo salutarlo, quasi fosse un vecchio amico. Ci siamo scambiati un sorriso. Qualche centinaio di metri dopo, quando ho visto parcheggiata una macchina sponsorizzata Zermatt, mi si è aperto il capillare: Pirmin Zurbriggen, quella persona che mi sembrava di conoscere era il fuoriclasse dello sci svizzero "Sì, viene spesso qui a giocare con un gruppo di amici svizzeri", mi ha confermato poi Giuseppe "Peppone" Sittà, il gran maestro del vicino Golf Club Margara, uno che ha la fama di riuscire a mandare in campo tutti. Nel mio caso, sta tentando di farmi capire l'importanza della rottura dei polsi e di evitare lo slittamento del corpo in avanti. Dettagli tecnici del golf, un maestro competente e appassionato. "Ancora con quella bici!", mi ha detto Peppone l'altro giorno. Eppure io sono convinto che con qualche chilo in meno si giochi molto meglio - si fa per dire - anche a golf. Ma torniamo a noi. Dopo l'incontro con Zurbriggen - o almeno gli somigliava moltissimo! - ho pedalato per 3h30. Le previsioni per i prossimi giorni sono brutte, domenica rientrerò a Milano, probabilmente questa settimana riuscirò a fare solo 3 allenamenti. Così ho allungato un po', ma sempre in agilità, senza mai superare il medio. Ho trovato una variante al solito circuito, se qualcunoi ci legge mi permetto di consigliare a chi volesse fare un salto da queste parti nel week end, bici in auto ovviamente: vi assicuro che ne vale la pena. Il giro è di circa 80 chilometri, con una ascensione complessiva di 970 metri (almeno così indicava il mio cardiofrequenzimetro), impegnativo ma non troppo: Fubine, Franchini, Altavilla, Casorzo, Grazzano Badoglio; qui, dopo il rifornimento alla fontanella, sono ritornato a Casorzo, imboccando sulla destra la stradina per Grana. Verde, dolci colline, la curiosità botanica del bialbero, segnalato da un cartello, vigneti a perdità d'occhio. Sono gonfi d'uva, fra qualche giorno inizierà la vendemmia: bellissimo. Poi Montemagno, di nuovo su ad Altavilla, deviazione per Vignale, quindi a sinistra per qualche chilometro sullo stradone che porta a Casale. Poi a destra e ricomincia il saliscendi: Camagna, Vignale, Cuccaro. Quindi un po' di pianura per Quargnento e Fubine, giusto per sciogliere le gambe. Devo fare una correzione a quanto scritto nei giorni scorsi: oggi tra Vignale e Cuccaro ho visto un cartello che indica un circuito per bicicletta, credo si chiamasse circuito dell'Infernot. Per pranzo o cena, poi, dovunque si vada da queste parti è difficile mangiar male. Io ad esempio stasera festeggio con una cena a base di pesce in un già collaudato ristorante di Fubine: antipasto mare e monti, scialatielli ai gamberi, orata (pescata), sembra di stare sulla costiera amalfitana. Difatti il cuoco è di lì"

settima settimana, mercoledì 22 settembre, primo allenamento — Oggi Leone ha sostenuto il primo allenamento della settimana settimana del programma Fiandre, la seconda di scarico. Ha corso un bel rischio sulle strade del Monferrato. E' stato svelto e fortunato. Ma la pericolosità delle strade rè il primo nemico per lo sviluppo del ciclismo, in particolare di quello giovanile.Vitale la creazione di percorsi protetti, sui quali i genitori possano mandare in serenità ad allenarsi i propri bambini. Ma ecco il racconto del tester

"Oggi bellissima giornata, solito giro sui saliscendi del Monferrato. Dopo Moncalvo, una variante: ho tagliato all'interno verso un paesino chiamato Cioccaro. Panorami bellissimi, strade un po' meno. Peccato poi che dopo una decina di chilometri, senza nessun cartello che avvertisse, la strada all'improvviso è finita, lasciando spazio ad uno sterrato da mountain bike. Queste strade potrebbero diventare un paradiso del cicloturista, perchè non mettere qualche cartello in più, magari creare circuiti suggeriti per le biciclette? Oggi mI sono presso anche un bello spavento: mentre salivo verso Calliano, un centinaio di metri davanti a me un auto che veniva in senso opposto è sbucata all'improvviso per superare un camion. Ha praticamente invaso tutta la mia corsia, e questo malgrado la riga bianca continua. Per fortuna c'era una striscia di prato a lato nella carreggiata: ho fatto appena in tempo a strerzare nel verde mentre la macchina mi sfiorava a tutta velocità. Quell'individuo che guidava neppure mi ha guardato. Il tempo di girarmi e quella machina era già sparita davanti al camion superato. Mi è andata bene"

sesta settimana, lUNEDI' 20 SETTEMBRE, QUARTO ALLENAMENTO — Superata una leggera indisposizione, oggi Leone ha sostenuto sulle colline del Monferrato il quarto allenamento dell sesta settimana, il "lungo". Per un po' ha rispettato il programma, ma nel finale ha avuto un testa a testa in salita conj un altro cicloturista. Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, che prima o poi la scintilla dell'agonismo sarebbe nuovamente scattata. Sapevamo, o meglio speravamo: è la provai migliore che il nostro tester sta davvero crescendo nella sua seconda vita ciclistica. Ecco il resoconto di Leone

"Domenica mattina mi sono svegliato con un leggero mal di gola. Probabilmente un ricordino di tutta quell'acqua presa nell'allenamento di sabato. Ho preferito riposare. Oggi meglio ed ho fatto l'uscita medio-lunga: solito giro in Monferrato, ma nel ritorno, prima di Grana, ho girato a destra allungando verso alcuni alcuni paesini, tra splendidi vigneti, su continui saliscendi. Poi di nuovo Montemagno, e ad Altavilla ho ripiegato a sinistra, salendo nuovamente in paese. Poi avanti e a destra per Vignale, in cima ad una collina. Poi giù e di nuovo su a Cuccaro, quindi Quargnento e il ritorno a Fubine. In tutto 83 chilometri. Molto lungo e un po' di medio fino all'inizio della salita di Vignale. Poco prima avevo incontrato per strada un amico cicloturista e all'inizio della salita gli avevo detto che sarei andato su agile e regolare. Così abbiamo fatto, ma dopo un po' non so cosa mi è scattato dentro ed ho fatto una menata di 500 metri a tutta, staccandolo un po'. Ero felice, lui non credo. Molto gentile, ma non deve aver gradito il mio innocente sgarro, che comunque avrei fatto meglio ad evitare. E nella gioia del momento, mi sono dimenticato che subito dopo c'era la salita di Cuccaro. Che il mio occasionale compagno di pedalata ha impostato in tutt'altra maniera, ovvero a buon ritmo dall'inizio. Ho provato ad affiancarlo in un pio di occasioni, per dargli l'impressione che non stavo soffrendo, ma lui ha tenuto duro ed alla fine ha pure aumentato. Gli ultimi 500 metri sono stati tremendi. Però l'ho tenuto. Alla fine eravamo tutti e due a tutta. Anzi, a tuttissima"

sesta settimana, sabato 18 settembre, terzo allenamento — Terzo allenamento della settimana per Leone. Ricordiamo che per il tester è la prima delle due settimane di scarico. Ecco il suo resoconto

"Oggi solito, bellissimo giro in Monferrato. Tempo così così, prima di arrivare a Moncalvo ho visto chiaramente arrivare nuvole cariche d'acqua. Ho tagliato per Ottiglio, per schiavre la pioggia, la mia specialità. DIfatti poi l'ho presa tutta. Acqua per salire a Conzano, acqua sul saliscendi verso Vignale, acqua nella discesa verso Altavilla. Tra l'altro molto pericolosa per le condizioni bruttissime del manto stradale. In tutto una 62 chilometri, sempre in agilità, senza mai superare il medio alto in salita"

sesta settimana, venerdi' 17 settembre, secondo allenamento — Oggi il tester ha svolto il secondo allenamento della sesta settimana. Ha seguito le indicazioni del programma. Ecco il suo resoconto.

"Acqua a catinelle stamattina sul Tigullio. Abbiamo fatto le valigie e ci siamo trasferiti per gli ultimi giorni di vacanza in Monferrato, a Fubine. Nel tardo pomeriggio ho pedalato per 2 ore circa sul solito percorso che faccio qui: Fubine, strada per Nani-Vergani, Altavilla, Casorzo, Grazzano Badoglio, Moncalvo, Grana e Montemagno. Un angolo di Toscana in Monferrato, una cinquantina di chilometri, un bel su e giù. Rispetto all'ultima volta che ho pedalato su queste strade mi sento un altro. Riesco a spingere un paio di denti in più sulle salite, faccio senza problemi tratti anche piuttosto lunghi in fuorisella. Vado sempre piano, ma cresco. Quindici giorni in Liguria, senza impegni di lavoro e con gli allenamenti del professor Sassi hanno lasciato il segno. Un ottimo segno. Allenamento, riposo, allenamento, riposo... "Dulsa l'uga", diceva mio nonno, dolce l'uva"

sesta settimana, mercoledì 15 settembre, primo allenamento — Al posto del primo allenamento della settimana di scarico, l'ineffabile tester si è inventato da par suo un test in salita. Messi di fronte al fatto compiuto, ecco il suo resoconto e il giudizio del professor Aldo Sassi

"Da oggi scarico. Sono partito con quel programma. Pianura in agilità, qualche saliscendi. Ma il Bracco era lì. Al primo tornante, Riva Trigoso, ho capito che la gamba era diversa. Mi sono tolto il casco, l'ho fissato al manubrio, ed ho forzato un po'. Medio alto, forse anche soglia: 160-167 battiti fino in cima, con una puntata a 170 per un tratto in fuorisella. Sull'ultimo falsopiano, ho messo il 53. Una salita fatta quasi a tutta. Sui primi due falsopiani ho un po' recuperato in agilità, lì avrei potuto limare qualcosa. Sono arrivato in discrete condizioni, tant'è che poi sono ridisceso dall'altra parte a Mattarana e sono risalito in estrema agilità. Il test mi è venuto naturale, purtroppo non ho guardato con precisione i tempi. Posso sbagliare ma credo di aver percorso 14,5 km di salita da Riva al cartello del Bracco (615 metri di ascesa) in 57-58 minuti. Sono soddisfatto, la gamba cresce. Purtroppo il peso non scende: 83 chili. Ma qui ogni sera è ristorante! Da domani due settimane di scarico"

IL GIUDIZIO DEL PROFESSOR ALDO SASSI - I dati riferiti da Leone sono un po' troppo vaghi per trarne valori assoluti. Leone farà un test in laboratorio da noi verso metà ottobre, daremo tutti i dati confrontandoli con quelli già on line del primo test. In quell'occasione potremo valutare senza ombra di dubbi l'impegno del tester e la condizione fisica raggiunta. E ricevere anche qualche prima indicazione sulle potenzialità future del tester in prospettiva Fiandre (e la scelta del percorso...). Per quanto riguarda questo test improvvisato sul Bracco - dando per attendibili i dati riferiti - secondo la mia esperienza ed un paio di conti non è da considerarsi negativo, soprattutto per la sufficiente tenuta nello sforzo prolungato. C'è molto da lavorare sulla potenza pro-chilo attraverso la riduzione del peso in eccesso: 83 chili sono troppi. Evidentemente nelle trattorie sulla Scoffera si mangia troppo bene. E troppo. Si vive una volta sola, è vero, ma nessuno ti obbliga a correre il Fiandre... Voto? Per la bilancia 4,5. Per il test 6 meno"

patron squinzi: "Dopo lo Stelvio, i muri" — Giorgio Squinzi, il signor Mapei, ha risposto alla domanda inviata da un cicloamatore nella chat Fiandre che raccoglie le risposte di Aldo Sassi e di Luca Mondazzi. La riproponiamo qui perchè ritieniamo che l'intervento del dottor Squinzi abbia anche valenza giornalistica. Ci auguriamo - e gli auguriamo - di averlo in gruppo sulle strade del Fiandre. Ma è interessante soprattutto la risposta al quesito sull'eventuale ritorno della Mapei in gruppo: quel "mai dire mai", detto da un uomo che ha il ciclismo nel sangue, ha a nostro giudizio un significato particolare... Ma ecco la mail di Giorgio Squinzi, che ringraziamo per l'attenzione: " In questo momento non abbiamo piani di rientro a breve. Per il futuro .... mai dire mai! L'idea del Fiandre come cicloamatore mi stuzzica molto. Cercherò di prepararmi almeno per il corto, compatibilmente con i miei impegni. Quest'anno dopo lo Stelvio del Mapei Day, punto ancora a qualche altra impresa cicloturistica."