Oscar Gatto, veneto della Farnese. LaPresse

A pensarci bene, è un vincitore perfetto. Perché Oscar Gatto è veneto, della provincia di Treviso, e aveva vinto l'ultima edizione della Coppa Placci, l'anno scorso, ed era stata anche la sua ultima vittoria. Cosi, ora che quest'anno Giro del Veneto e Coppa Placci si sono uniti per sopravvivere meglio, sembra quasi un segno del destino che abbia vinto proprio Gatto...

MERITATO — Un successo meritato quello del 27enne della Farnese-Selle Italia al termine di una corsa già dal chilometraggio lungo (233 km) e resa ancora più dura dal caldo feroce. Gatto faceva già parte della fuga che si è formata dopo 50 km e ha segnato la corsa. Con lui due compagni, Proni e Giordani, e altri 20 atleti: tutte le squadre rappresentate in pratica tranne la Colnago-Csf. Il traguardo volante a Finale Emilia, davanti alla Torre dell'Orologio distrutta dal terremoto, è stato vinto da Enrico Rossi (Meridiania). E' stato poi il circuito finale, con lo strappo dell'Osservatorio da ripetere due volte, a setacciare ulteriormente i 23 al comando, sotto l'azione di Sella.

AUTORITARIO — Cosi sul traguardo in Imola la vittoria se la giocavano in 8 ed era Gatto ad imporsi senza troppa storia. Secondo posto per Valendia, colombiano di Medellin della Coldeportes, e terza piazza per Emanuele Sella (Androni), già vincitore della Coppa Agostoni. "Finalmente la ruota è girata anche per me - ha detto Gatto -. L'anno finora era stato sfortunato. Anche giovedì a Carnago potevo fare meglio, ma sono stato coinvolto nella caduta nel finale. Io sto lavorando per essere convocato per il Mondiale da Bettini. Adesso farò Giro di Padania, Parigi-Bruxelles e Gp Fourmies". Si, la strada è giusta.