L’ex Giro del Trentino si corre dal 22 al 26 aprile 2019. Simoni e Cassani: “? la corsa ideale per chi punta alla rosa”
Il Tour of the Alps 2018. Bettini
Sono 711 km in 5 giorni su percorsi duri, ma mai durissimi; nervosi, ma non impossibili; esigenti, ma non eccessivamente severi. Nessun arrivo in salita propriamente detto, ma anche nessuna frazione che strizzi l’occhio ai soli velocisti. Otto gpm ufficiali, e un dislivello complessivo di 13650 metri. L’edizione 2019 del Tour of the Alps, che ha visto la luce a Milano e di cui La Gazzetta dello Sport ¨¨ media partner, sposa un clich¨¦ a cui sempre pi¨´ organizzatori si stanno adeguando tappe brevi (la media giornaliera ¨¨ di 142 km, con una punta minima di 106), ma mai banali e potenzialmente molto spettacolari. “Sono gli stessi corridori, oltre ai broadcaster televisivi a manifestarci apprezzamento per questa formula – spiega il general manager della corsa Maurizio Evangelista – noi non facciamo altro che ascoltarli”. —
Il programma del Tour
ADATTA A NIBALI —
Del resto fu Chris Froome, che un anno fa si ferm¨° ai piedi del podio, gettando per¨° qui le basi per la trionfale esperienza nella Corsa Rosa, a parlarne in termini entusastici: “Una gara disegnata cos¨¬ ¨¨ perfetta per correre con la giusta intensit¨¤ a due settimane dall’inizio del Giro d’Italia” disse. Ed ¨¨ probabile che anche Vincenzo Nibali, che per¨° non ha ancora ufficializzato i propri programmi per il 2019, ripeta le felici esperienze che lo hanno portato a rifinire qui la condizione sia nel 2013 (quando vinse), che nel 2016 (quando fu 21¡ã), prima di conquistare i suoi due Giri d’Italia, sempre che – come molti ipotizzano – torni davvero a mettere la corsa Gazzetta tra i propri obbiettivi. Il trentino Gilberto Simoni, due volte maglia rosa, nonch¨¦ vincitore di questa corsa nel 2003, sprona lo squalo: “Se punter¨¤ al Giro, il Tour of the Alps sar¨¤ l’avvicinamento ideale, si esce da qui con una marcia in pi¨´, per cui non pu¨° mancare”. Anche Davide Cassani, che al TotA parteciper¨¤ alla guida di una selezione azzurra, sottolinea il concetto: “Il tipo di sforzo richiesto, i percorsi, il livello internazionale dei partecipanti: ci sono tutti gli ingredienti non solo perch¨¦ sia una gara spettacolare, ma anche per dare a Vincenzo e agli altri possibili pretendenti alla maglia rosa, il colpo di pedale ideale per primeggiare al Giro”. Avr¨¤ preso appunti anche Gianni Moscon, che ha gi¨¤ confermato l’intenzione di correre da protagonista il prossimo Giro, e che peraltro avr¨¤ un arrivo di tappa, quello di Cles, a due passi da casa.
RICONOSCIMENTO —
Il Tour of the Alps ¨¨ stato anche l’ultima corsa di Michele Scarponi, che a Innsbruck due anni fa colse l’ultima vittoria della sua carriera, pochi giorni prima della sua fine ingiusta. Per ricordarlo, celebrando la sua capacit¨¤ di essere campione e gregario allo stesso tempo, anche nel 2019 verr¨¤ assegnato ogni giorno un premio al team che avr¨¤ espresso in gara il miglior spirito di squadra. Ogni giorno, inoltre, verr¨¤ fatta una donazione a un’associazione di volontariato consegnata proprio dalla squadra vincitrice del premio Team Up.
EUREGIO —
Sar¨¤ la terza volta sotto le insegne del Tour of the Alps, di quello che nelle precedenti 40 edizioni era conosciuto come Giro del Trentino, prima che la societ¨¤ organizzatrice Gs Alto Garda e Trentino Marketing, decidessero di aprire le porte alla collaborazione con il Sud Tirolo e con la regione austriaca del Tirolo, reduce dall’organizzazione degli ultimi campionati mondiali di ciclismo, e che ospiter¨¤ la prima tappa con partenza e arrivo a Kufstein, da dove peraltro lo scorso 30 settembre ¨¨ scattata la prova in linea iridata dei professionisti, poi vinta da Valverde. Tre realt¨¤ territoriali che componevano il Tirolo storico e che oggi sono unite sotto il cappello del cosidetto Euregio, progetto di collaborazione transnazionale che supera confini e barriere linguistiche.
TAPPA REGINA —
Difficile individuare una tappa regina. Se Davide Cassani indica la seconda con arrivo a Scena e il passo Monte Giovo nel finale, come la pi¨´ impegnativa, Gibo Simoni si rifiuta di scegliere: “Si pu¨° vincere o perdere ogni giorno – spiega – quella di Cles ¨¨ molto dura, ad esempio, ma lo ¨¨ anche quella di Bolzano: queste salite le conosco quasi tutte e di facile, da queste parti, non c’¨¨ niente”.
Andrea Berton
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