Un esercito numeroso: quasi 21 milioni persone. Tanti sono gli italiani che praticano sport, con uguale passione e sfumature diverse. E sono altrettanto imponenti le strutture, i circoli, i negozi, i marchi che ruotano intorno alla voglia di corsa, bici, passeggiate in montagne, per non parlare dei vari calcio, pallavolo, basket, tennis, nuoto, rugby... Amatori a caccia di record personali, sfide, natura, emozioni, avventura o solo per sentirsi in forma, quindi vivi.
il tema
Runner, ciclisti e bambini non possono pi¨´ restare a casa: parliamone
In vista della ripresa dello sport amatoriale il 4 maggio, 21 milioni di persone attendono chiari segnali su come ripartire. E’ anche una questione di salute
SOSTA FORZATA
¡ªUn esercito a cui ¨¨ stato chiesto nelle scorse settimane di riporre nell’armadio le “armi”, non perch¨¦ fossero untori o portatori del virus (semmai era il contrario) come da leggende metropolitane prontamente alimentate dai social, dove il contagio da false notizie ¨¨ in costante aumento, ma perch¨¦ era semplicemente giusto cos¨¬, vista la battaglia vera combattuta da medici, infermieri e tutto il personale sanitario contro un nemico invisibile. Ora, per¨°, il Paese s’interroga sulla fase 2. Restare fermi sul divano non ¨¨ pi¨´ possibile: in primis per le conseguenze economiche che rischiano di fare danni permanenti alla nostra economia, ma non ¨¨ pensabile neppure vietare ancora l’attivit¨¤ motoria. Per tanti motivi: uno stop oltre il 4 maggio avrebbe effetti negativi sulla salute (non c’¨¨ stato ripetuto come un mantra che fare sport allunga la vita?), sulla psiche (allenare il corpo aiuta a scaricare tensioni e stress) e anche per il volume d’affari movimentato. Certo, servir¨¤ rispettare delle regole, quelle che abbiamo imparato a conoscere. Ecco perch¨¦ la Gazzetta con oggi d¨¤ il via a un’inchiesta per affrontare di petto la questione, cercando di spiegare come sar¨¤ la fase 2 dello sport, quali sono le proposte, quali gli sviluppi futuri. E ancora: vedere come si sono comportate le altre nazioni (anticipazione: nessun Paese occidentale ha chiuso lo sport di base come l’ Italia), dare voce al grido d’allarme che arriva da piccole societ¨¤ e circoli, proprio quelli che accolgono i nostri figli. Gi¨¤, i bambini: con scuole, oratori e centri estivi sbarrati, sono quelli che pagano, in termine di sport, il prezzo pi¨´ alto. ? giusto? Crediamo di no e per questo ci occuperemo pure di loro nelle prossime puntate.
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