Michele Scarponi, 33 anni, sospeso dalla Lampre. Bettini

La procura antidoping del Coni ha deferito Michele Scarponi e Giovanni Visconti per la violazione dell'art. 3.2 delle Norme Sportive Antidoping (e cioè per essersi avvalsi della consulenza e della prestazione di soggetto inibito, il dottor Michele Ferrari, n.d.r.). Entrambi rischiano tre mesi di squalifica, esattamente come accaduto a Filippo Pozzato questa estate, alla vigilia dei Giochi olimpici di Londra.

contestazioni — La procura ha anche sottolineato la "riserva di procedere a eventuali ulteriori contestazioni di rito, ove alla chiusura dell'inchiesta penale della Procura della Repubblica di Padova, emergessero elementi di responsabilità relativi a ipotesi di violazioni della normativa antidoping diverse da quella di cui al presente procedimento". Segno che l'istruttoria non è chiusa e potrebbero esserci altri sviluppi, non secondari.

ammissioni — Scarponi, che nel 2011 ha vinto il Giro d'Italia a tavolino dopo la squalifica inflitta ad Alberto Contador, aveva ammesso in Procura Coni lo scorso 6 novembre di aver incontrato Ferrari un paio di volte. Per questo era stato già sospeso dalla Lampre, la sua squadra. Giovanni Visconti, tre volte campione italiano e da inizio anno uno degli uomini di punta della Movistar, non ha invece mai ammesso le frequentazioni imputategli.

"SOLO UN ARTICOLO DI GIORNALE" — Nel pomeriggio sul sito internet di Giovanni Visconti sono comparse queste righe, scritte dal corridore: "Ho ricevuto in data odierna il deferimento da parte della Procura Nazionale Antidoping in relazione alle dichiarazioni da me rese al Dott. Torri in data 27 Giugno 2012. Ritengo doveroso tale atto da parte del Procuratore ma ho estrema fiducia nell'operato del Tribunale Nazionale Antidopinge quindi circa l'esito del procedimento davanti a tale organo. Vorrei in questo momento ribadire che stiamo parlando di rapporti intercorsi con un Preparatore Atletico e sottolineare poi che le uniche prove di tali contatti sono state le mie spontanee dichiarazioni, frutto della buona fede e della convinzione di non aver fatto niente di male. Agli atti della Procura infatti, c'era e c'è soltanto un generico articolo di Giornale. Giovanni Visconti"