Sono i Mondiali della new generation. I Mondiali del ricambio post-olimpico, con traguardo finale a Rio de Janeiro. Perché i prossimi Giochi sono fra 3 anni e pochi mesi, ma per chi deve programmare rinnovamento e soprattutto medaglie, a maggior ragione se alle spalle non c'è una scuola che produce specialisti a getto continuo, è anche già tardi. Così, da mercoledì a domenica, la Minsk Arena farà da cartina da tornasole al ciclismo su pista. Che è poi è quello che all'Olimpiade assegna la bellezza di 30 medaglie, ma chissà come mai l'Italia stenta a capirlo e a saltargli addosso con gli investimenti e la programmazione che si converrebbero. E che, per esempio, hanno trovato terreno fertile altrove, leggi Gran Bretagna (i bottini mostruosi di Pechino e di Londra parlano da soli), Australia, Germania, finanche qualche Paese del Sud-Est asiatico.

Chris Hoy, leggenda del ciclismo su pista: ritirato. Afp

GLORIE A CASA — Ricambio non significa che i big degli ultimi anni siano spariti tutti dalla circolazione. Ma non aspettiamoci di vedere in Bielorussia gente come lo scozzese Chris Hoy, il baronetto del keirin (e non solo) che a Londra ha chiuso in lacrime con l'ultimo dei suoi 6 ori olimpici, da sfoggiare per sempre assieme agli 11 titoli mondiali. Così come non ci sarà Gregory Baugé, il moro di Francia argento olimpico e vincitore degli ultimi quattro Mondiali della velocità (uno perso poi per pasticci legati a controlli antidoping saltati), che ha preferito tirare il fiato dopo quattro stagioni a tutta. E con lui il connazionale Kevin Sireau e l'australiano Shane Perkins. Mancheranno pure il primatista del mondo dell'inseguimento, l'altro australiano Jack Bobridge, che al pari dei connazionali Cameron Meyer e Rohan Dennis e del neozelandese Jesse Sergent si è gettato anima e corpo sull'attività su strada. E non vedremo neppure le regine delle prove veloci dell'ultimo decennio al femminile, l'altra britannica Vicky Pendleton e l'australiana Anna Meares (22 medaglie mondiali: nessuna come lei). Ma tutti rappresentano scuole capaci di sfornare eredi a getto continuo.

VOLTI NUOVI — E allora spazio ai nuovi talenti, con una bella ondata di under 20 delle classi 1993 e 1994 (una quarantina tra uomini e donne) chiamati ai primi confronti probanti, contro gente che risponde pur sempre a nomi pesanti, come - giusto per citarne due - quelli del campione olimpico della velocità, l'inglese Jason Kenny, o del nome nuovo dell'omnium, il danese Lasse Hansen, lui pure d'oro a Londra. E, tra i baby rampanti, c'è molta curiosità soprattutto per vedere all'opera la nuova promessa dello sprint, la russa Darya Shmeeleva, 3 volte sul podio più alto agli ultimi Mondiali juniores.

GIOVANE ITALIA — L'Italia riparte dal dopo Viviani, anche se il veronese vice-iridato 2011 dello scratch e 6° a Londra nell'omnium, quest'anno concentrato solo sulla strada, strizzerà sempre l'occhio alla "sua" pista. E riparte galvanizzata dagli ultimi benauguranti risultati ottenuti da un bel gruppo di giovanissimi sia agli Europei sia in Coppa del Mondo. Per esempio ci aspettiamo ulteriori progressi dal quartetto dell'inseguimento, bronzo europeo, che qui si affida a Marco Coledan e ai debuttanti Michele Scartezzini, Liam Bertazzo e Ignazio Moser, figlio di Francesco. Così come puntano a ritoccare ulteriormente il loro record italiano le ragazze, sebbene per entrambe le formazioni la parola medaglia sia al momento sinonimo di miracolo. Poi c'è un altro ragazzino di 20 anni che fa ben sperare ed è il "rosso" veneziano Paolo Simion, talento della Zalf che si è appena vinto nell'omnium la sua bella gara di Coppa del Mondo e molti indicano come il nuovo Viviani.

Giorgia Bronzini, 29 anni, oro nella corsa a punti 2009. Bettini

SPERANZA GIORGIA — Ma è ovvio che la parola medaglia si può abbinare senza remore solo al nome di Giorgia Bronzini, la piacentina iridata su strada nel 2010 e 2011, che qui si getterà nella mischia sia nella "sua" corsa a punti (iridata 2009 e bronzo 2010) sia nello scratch, con nuove motivazioni e pure un nuovo approccio, costruito in allenamento per avere un maggior ventaglio di soluzioni tattiche da opporre ad avversarie che la conoscono a memoria e alle agguerrite giovanissime emerse nel frattempo.

IL PROGRAMMA DELLE FINALI — MERCOLEDì 20 Inseguimento a squadre U, chilometro U, inseguimento individuale D, velocità a squadre D
GIOVEDì 21 Inseguimento individuale U, scratch U, 500 D, velocità a squadre U, inseguimento a squadre
VENERDì 22 Keirin U, corsa a punti U, scratch D
SABATO 23 Omnium U, velocità D, corsa a punti D
DOMENICA 24 Velocità U, Americana U, omnium D, Keirin D

GLI AZZURRI — Uomini.Prove veloci: Francesco Ceci. Endurance: Liam Bertazzo, Angelo Ciccone, Marco Coledan, Ignazio Moser, Michele Scartezzini, Paolo Simion, Davide Viganò.
Donne. Endurance: Beatrice Bartelloni, Giorgia Bronzini, Elena Cecchini, Maria Giulia Confalonieri, Giulia Donato, Simona Frapporti.