Domenica debutta in Belgio il sei volte iridato: luned¨¬ il primo dei cinque scontri stagionali di una rivalit¨¤ gi¨¤ mitica
? bastato che annunciassero il programma del loro inverno perch¨¦ un brivido attraversasse il ciclocross. Arrivano quei due, ed ¨¨ come se la terra ritrovasse di colpo il sole intorno a cui girare. Prima sembrava ferma, addirittura piatta. Ma adesso ¨¨ partito il conto alla rovescia, e non vediamo l¡¯ora: Mathieu Van der Poel correr¨¤ il suo primo cross domenica a Zonhoven, e il giorno dopo nel Superprestige di Mol assisteremo al primo scontro diretto con Wout Van Aert. Non saranno mai corridori qualunque, ¨¨ questione di aura. E loro ce l¡¯avevano anche nelle foto dei loro primi duelli nel fango, a otto anni (li dividono quattro mesi: Wout ha compiuto trent¡¯anni il 15 settembre, Mathieu lo raggiunger¨¤ il 19 gennaio). Da allora hanno vinto moltissimo, Van der Poel pi¨´ di Van Aert. Hanno dato spettacolo, sempre. Hanno diviso le folle, spezzato i cuori. Sono sempre stati corretti, consapevoli del fatto che il tuo rivale ti rende ancora pi¨´ grande. "Bisogna essere in due per ballare il tango", disse Mathieu dopo aver vinto l¡¯ennesimo mondiale. "Lo odio e lo amo", scrisse Van Aert sotto una foto che lo ritraeva con il suo miglior nemico dopo l¡¯ultima sconfitta iridata, a Hoogerheide 2023. Quest¡¯anno il nipote e figlio d¡¯arte punta al settimo Mondiale ¨¦lite nel ciclocross (dopo aver vinto la maglia arcobaleno anche su strada e nel gravel), vuole raggiungere il record di Eric De Vlaeminck e poi lo vorr¨¤ superare, perch¨¦ quelli come lui non vedono i limiti. E Van Aert? Inizialmente ha detto che si sarebbe fermato prima del Mondiale (si correr¨¤ il 2 febbraio a Lievin nel nord della Francia) per dedicarsi con ancora pi¨´ cura alle classiche della primavera su strada, ma Jan Boven, il team manager della Visma|Lease a Bike, non ¨¨ cos¨¬ definitivo. "Forse il discorso del Mondiale ¨¨ ancora sul tavolo, i programmi si possono sempre aggiustare". Rimane dunque un piccolo spiraglio: in caso contrario, in questo inverno i due Van si sfideranno soltanto quattro volte sul fango.
I duelli
¡ª ?La seconda volta li vedremo a Loenhout il 27 dicembre, e poi si ritroveranno ancora nel primo mese del 2025, in due diverse prove di Coppa del Mondo: il 5 a Dendermonde e il 25 a Maasmechelen. Quando sbarcano loro due, il ciclocross assume un¡¯altra dimensione. I devoti della disciplina si sono molto lamentati nell¡¯ultimo weekend di pace: "Parlate sempre di quei due, e non hanno ancora corso", hanno detto in coro Iserbyt e Vanthourenhout. Ma ¨¨ un dato di fatto che poi non ce ne sar¨¤ pi¨´ per nessuno. Nelle 145 gare ¨¦lite in cui sono stati al via i due Van, soltanto 11 volte ha vinto un altro corridore. E se aggiungiamo anche le categorie giovanili, siamo a 22 vittorie di altri su 196 duelli. E ancora gli specialisti non capiscono perch¨¦ si parli di questi due giganti. Uno pi¨´ dell¡¯altro: al netto delle cadute che lo hanno condizionato negli ultimi anni, Van Aert ha avuto davvero la meglio soltanto quando erano Under 23, mentre da juniores e poi da ¨¦lite Van der Poel lo ha surclassato (in tutto le vittorie dell¡¯olandese sono 123, contro le 51 del belga).?
Una vita
¡ª ?Van Aert intu¨¬ qualcosa la prima volta che vide l¡¯altro a una gara, erano due bambini. "Ero arrivato con la mia mountain bike da pochi soldi che i miei genitori mi avevano regalato per la comunione, Mathieu era con suo padre, aveva una bicicletta con le ruote in carbonio e un camper per spostarsi, era di un altro mondo. Io ero molto piccolo, non avevo la sua stessa forza, avevo meno ambizione". Sono cresciuti tutti e due ai bordi di un campo da cross, ma Matje era gi¨¤ qualcuno prima di cominciare: il nipote di Poulidor, e il figlio di Adrie Van der Poel. Per togliersi di dosso cos¨¬ tanta eredit¨¤, aveva provato col pallone, ma perdere a causa degli altri non gli piaceva. E allora ecco il ciclocross di famiglia, "uno sport super super individuale". Van Aert ¨¨ rassegnato. "Non voglio neanche pensare a quello che avrei vinto se non ci fosse van der Poel". Ma insieme hanno fatto diventare il ciclocross qualcosa di molto pi¨´ grande.?
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