Ivan Basso, 34 anni., durante il Tour de France 2012. Bettini

L’attacco americano è stato duro e ripetuto. A sostenerlo sei milioni di euro. Ma il colpo non è andato a segno. La Brixia Sport, sponsorizzata dalla Cannondale che la voleva "stelle e strisce", resta squadra italiana. E nonostante la partenza di Nibali, con Basso, Moser, Viviani e Sagan tiene altissime le ambizioni.

Amadio, è stata dura non cambiare bandiera?
"Abbastanza, il desiderio di Cannondale era forte. Ma dal presidente Zani e da Paolo Papetti, il nuovo a.d., ho trovato pieno appoggio nonostante le difficoltà economiche: squadra italiana al 100 per cento, cuore tricolore".

Moreno Moser, 21 anni. Bettini

Qualche compromesso è stato trovato.
"Sì. La loro esigenza era che la squadra fosse il più possibile internazionale, così 6 dei 7 nuovi acquisti sono stranieri e arrivano tutti da nazioni differenti. Ora gli italiani sono 14 su 27. Anche il programma di corse sarà diverso. Priorità al World Tour, ma il calendario americano diventa più importante di quello europeo. E la presentazione del team, il 12 gennaio, sarà a Los Angeles".

Giro d’Italia e Giro di California sono gare World Tour concomitanti. Dove correrà la squadra più forte?
"Dovremo essere bravi a concentrarci su più obiettivi. Sagan farà ancora il Tour (quest’anno ha vinto 3 tappe e la maglia verde, ndr), quindi non può fare il Giro. Però la corsa italiana rientra nelle nostre priorità. Così come quella americana".

Ok, ma la "Cannondale A" dove correrà a maggio?
"Al Giro".

Squadra internazionale, ma con diesse tutti italiani, se non lombardo-veneti. Come mai? "Perché abbiamo trovato un grande equilibrio a livello dirigenziale, un ottimo affiatamento. Poi la scuola italiana, non solo quella dei diesse, ma anche quella dei meccanici e dei massaggiatori, ha ancora molto da insegnare al resto del mondo".

Capitolo Basso. Ivan sarà solo un capitano carismatico oppure da lui vi aspettate ancora risultati di alto livello?
"Entrambe le cose. Nell’ultimo Giro non è arrivato ultimo, ma 5° dopo avere corso da leader. Nelle grandi corse a tappe, dopo la partenza di Nibali, non siamo più gli stessi, ma Basso un podio può ancora darcelo. Debutta a Lugano e Insubria, dovrebbe fare la Parigi-Nizza e a maggio il Giro".

Ci sono voci che danno Ivan pronto a cambiare qualcosa nella sua preparazione.
"E’ vero. Ivan verrà seguito in toto dal nostro staff, Paolo Slongo in testa".

Finora era stato seguito dal Centro Mapei.
"Non si tratta di sfiducia o di mancanza di risultati, ma con loro chiuderemo il rapporto. E’ una questione di nostra politica. Se il capitano si rivolge all’esterno, i giovani si sentono legittimati a seguirlo".

Quali sono i programmi di inizio stagione per Sagan?
"Debutta in gennaio in Argentina, al Tour de San Luis, poi farà la Tirreno-Adriatico per essere al top alla Sanremo e nelle classiche del Nord. Una grande vittoria è nelle sue potenzialità".

E Moreno Moser?
"Inizia in Oman e sarà la nostra punta nelle Ardenne. Ha già provato Freccia e Liegi, farà un altro passo avanti".

La quarta punta, in ordine alfabetico, è Viviani.
"Avrà un inizio di stagione importante con l’esordio nelle classiche del Nord. La Gand è tra i suoi obiettivi e debutterà al Giro. Di sicuro sarà più concentrato sulla strada. E la sua presenza ai Mondiali su pista mi sembra impossibile".

Chi potrebbe essere l’uomo in più?
"Damiano Caruso. Nelle corse a tappe può fare un bel salto in avanti".