Viviani fa arrabbiare Visconti

Nella sesta tappa del Giro di Turchia il neopro' della Liquigas vince in volata, ma il rivale lo accusa di scorrettezza. Per i giudici è tutto ok: a Visconti resta la maglia di leader

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MILANO, 17 aprile 2010 – Per farsi conoscere ci ha messo sette giorni. Primo anno tra i professionisti, prima gara in assoluto, ed ecco che al Giro di Turchia sboccia subito il talento di Elia Viviani, vincitore in volata della sesta tappa (Finike-Antalya, 114 km). Il ventunenne veronese della Liquigas-Doimo però ha dovuto sudare e anche aspettare. Già, perché il verdetto della corsa stato sub-judice per una buona mezz’ora a causa del ricorso presentato dalla Isd-Neri di Giovanni Visconti, che ha accusato Viviani di averlo stretto a sinistra contro le transenne.

FILMATO — I giudici, dopo avere esaminato il filmato dello sprint, alla fine hanno deciso che il leggero cambio di linea di Viviani (un’astuzia da pistard) non era tale da potere contestare il risultato. A Visconti, vincitore di due tappe, la consolazione di conservare la maglia di leader del Giro di Turchia, che terminerà domani. La tappa è vissuta su una fuga da lontano neutralizzata nel finale: tra i protagonisti Adriano Malori (Lampre Farnese), Aristide Ratti(Carmiooro NGC) e Giairo Ermeti (De Rosa Stac Plastic). Nel finale una caduta di gruppo innescata dal treno della Htc-Columbia, che lanciava la volata a Greipel, ha coinvolto una ventina di corridori condizionando lo sprint. Per Viviani, partito in anticipo su Visconti e gli altri, si è trattato di controllare il ritorno degli avversari con un pizzico di mestiere.

PISTARD — La malizia gli viene dalla pista. Sul tondino, il corridore di Vallese di Oppiano ha già scritto pagine importanti: sei volte campione europeo e sette tricolore. L’ultima apparizione al recente Mondiale di Copenaghen, senza fortuna. Un percorso simile a quello del britannico Mark Cavendish, diventato il re dello sprint partendo dalla pista. Viene da una famiglia di sportivi: il padre ha partecipato a molti rally (compreso Montecarlo) e i fratelli Luca e Attilio sembrano destinati alla carriera di calciatori. Elia invece è entrato da tempo nel vivaio Liquigas, che comprende anche l’emergente Sagan. Però da ragazzino si è cimentato con il pattinaggio a rotelle e soprattutto con il calcio, ruolo portiere. Era bravo: lo avevano adocchiato anche Chiedo e Verona. Poi, a 9 anni, fu folgorato dal ciclismo, grazie all’invito di un amico che lo portò a presentarsi al Gruppo Sportivo Luc di Bovolone. Oggi vanta quasi un centinaio di successi: su strada sogna le classiche, in pista l’Olimpiade di Londra 2012.