Un giorno studieremo la "Zona Ganna", miniera d'oro
Mai cos¨¬ Top Ganna. A Filippo bastano meno di 4’ per riscrivere la storia dell’inseguimento, sulla pista di Parigi che fra due anni ospiter¨¤ le Olimpiadi. Detto cos¨¬ sembra facile, ma ¨¨ una caratteristica dei fuoriclasse: rendere semplice anche quello che ¨¨ apparentemente impossibile. E Filippo Ganna ¨¨ un campione cos¨¬, anche se ancora non conosce i confini delle sue possibilit¨¤ anche se ha ancora bisogno di una spinta.
Scommessa
¡ªIeri mattina, l’azzurro non avrebbe voluto scendere in pista. Sentiva il peso della lunga stagione e dell’immenso lavoro che lo ha portato, una settimana fa, a stabilire il record dell’ora (56,792 km a Grenchen). Ma i compagni di questo fantastico gruppo azzurro che assomiglia sempre di pi¨´ alla sua seconda famiglia, il c.t. Marco Villa e Giovanni Lombardi (pi¨´ amico che agente) lo hanno pungolato e convinto a tornare in sella. Chi ti pedala accanto conosce il tuo valore. E meno male che Filippo ha accettato l’ennesima scommessa trasformandola in oro. A 26 anni, conta gi¨¤ un titolo olimpico, 6 Mondiali su pista e 2 della crono su strada. Nel derby di finale con Jonathan Milan (sempre pi¨´ bravo), Filippo ha corso con il suo classico crescendo rossiniano. Milan ha provato a sorprenderlo con i primi due chilometri a cuore aperto, ma Top Ganna non si ¨¨ fatto condizionare. Come in occasione del record dell’Ora, ha aumentato con gradualit¨¤ fino all’esplosione dell’ultimo chilometro o dell’ultimo minuto volato a velocit¨¤ mai viste nell’inseguimento chiudendo con il nuovo record del mondo dei 4 chilometri in 3’59”636 ad oltre 60 di media oraria. Ganna ha sublimato la sua proverbiale progressione, come quella che consent¨¬ a Ganna di guidare il quartetto azzurro nella semifinale olimpica con la Nuova Zelanda e poi nella finale per l’oro con la Danimarca ai Giochi di Tokyo.
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Paragone
¡ªUn giorno, quel minuto dell’oro verr¨¤ studiato e ricordato come la "Zona Ganna", il momento magico nel quale Filippo chiude i giochi con devastate superiorit¨¤. Una doppietta azzurra, nell’inseguimento mancava da 75 anni. Dal 1947, quando un certo Fausto Coppi super¨° Tony Bevilacqua, sempre a Parigi, ma al Parco dei Principi. Ganna e Milan, come Coppi e Bevilacqua, due giganti di un ciclismo leggendario. Un riferimento storico che si accompagna a una malinconia riflessione: peccato che l’inseguimento individuale non assegni pi¨´ medaglie olimpiche. Il futuro di una delle specialit¨¤ pi¨´ nobili e antiche ¨¨ colorato di azzurro.
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