Tadej chiude un anno mai visto nella storia: ormai i paragoni col passato non reggono pi¨´. In futuro sar¨¤ lui il punto di riferimento
Il ciclismo millesimato 2024 ¨¨ quello sport in cui quasi 200 corridori partono in ogni gara coltivando grandi sogni e alla fine vince sempre Tadej Pogacar¡ Non poteva esserci conclusione pi¨´ iconica e spettacolare di questo nobile Giro di Lombardia. Ha vinto Pogacar, in maglia di campione di mondo, come era fin troppo facile pronosticare. E al secondo posto, come auspicavamo, ¨¨ giunto l¡¯olimpionico Remco Evenepoel, il pi¨´ atteso e il pi¨´ determinato degli avversari. Per questo il terzo posto di Giulio Ciccone vale tantissimo. L¡¯abruzzese ¨¨ salito su un podio stellare e passer¨¤ l¡¯inverno con la convinzione che la prossima stagione sar¨¤ quella del riscatto. Tornando a Pogacar, dobbiamo ricordare subito che lo sloveno chiude un anno mai visto nella storia del ciclismo.?
COME FAUSTO
¡ª ?A 26 anni (ha ancora molte stagioni buone davanti) Tadej ha vinto Giro, Tour e Mondiale e nelle tre classiche Monumento a cui ha partecipato ha raccolto due successi (Liegi e Lombardia) e un terzo posto (Sanremo). Cos¨¬ tanto e cos¨¬ bene¡ Nemmeno Eddy Merckx, l¡¯unico con cui pu¨° essere paragonato rileggendo la storia del ciclismo. Per vincere il Giro di Lombardia (il quarto di fila come Fausto Coppi tra il 1946 e il ¡®49), Tadej ha preso cappello a una cinquantina di chilometri dall¡¯arrivo. Se ne ¨¨ andato in progressione, senza che nessuno potesse nemmeno ipotizzare una reazione, lungo la Colma di Sormano, esattamente dove aveva pensato di partire. Esattamente dove gli avversari si aspettavano che partisse. E lo ha fatto con tale sicurezza e facilit¨¤ che sembra appartenere a un¡¯altra categoria. Sembra che lui, Tadej, faccia un altro sport.
EVENEPOEL COME BARTALI
¡ª ??Abbiamo pensato a quanto sia disarmante per un fuoriclasse come Evenepoel (oro a cronometro e in linea di Parigi ¡®24) trovarsi a inseguire da solo un fenomeno come Pogacar. Remco ¨¨ davvero un fuoriclasse che d¨¤ ancor pi¨´ l¡¯idea di quanto sia senza confini il paradiso di Pogacar. Evenepoel deve aver provato quello che a suo tempo provava Bartali dietro a Coppi, su Alpi e Pirenei, o Gimondi dietro a quel tiranno di Merckx. Alla fine, quando il pensiero vola alto alla ricerca di riferimenti storici, si finisce sempre per scomodare i pi¨´ grandi di sempre. Perch¨¦ di quella pasta ¨¨ fatto Pogacar. Ma c¡¯¨¨ gi¨¤ qualcosa che lo rende unico e ci invita a dimenticare i paragoni, perch¨¦ presto e sicuramente in futuro sar¨¤ lui il riferimento storico per tutti. C¡¯¨¨ qualcosa che caratterizza il Cannibale Gentile e il suo ciclismo felice.
categoria tadej
¡ª ?Pogacar ¨¨ un artista poco inquadrabile, non ha scuole di riferimento perch¨¦ il suo ¨¨ un approccio anarchico che va oltre tutti i manuali della bicicletta. Chi avrebbe mai attaccato a 100 chilometri dalla fine di un Mondiale, a 81 dal traguardo delle Strade Bianche, a quasi 50 dallo striscione di Como del Lombardia? Tecnici e commentatori, anche quando non lo hanno detto, hanno pensato che fosse pazzo. E invece ¨¨ semplicemente Pogacar, uno che va per la sua strada e finisce per aprire strade nuove, perch¨¦ corre d¡¯istinto e si diverte anche in fondo alla pi¨´ esigente (s¨¬, il percorso ¨¨ pi¨´ impegnativo della Liegi!) e spettacolare delle Grandi Classiche. Ma lo avete visto ieri, quando in fondo al San Fermo, a meno di tre chilometri dal traguardo, ha sbagliato una curva rischiando grosso? La sua reazione ¨¨ stato un sorriso grande cos¨¬ in favore di telecamera. Aveva la faccia di un ragazzino che ha combinato una marachella e chiede scusa. E sul traguardo? Tadej ¨¨ sceso con calma della sua Colnago per prenderla con le mani per proiettarla in cielo, sopra ai ciuffetti che escono dal suo casco. La bici come un cavallo di carbonio da ringraziare con un gesto che aveva gi¨¤ fatto Van der Poel e far¨¤ sicuramente proseliti.
stagione fantastica
¡ª ?Cos¨¬ si chiude un anno di ciclismo pazzesco. Una stagione firmata, fin dal Mondiale di cross di Van der Poel, da quei fuoriclasse assoluti che stanno restituendo popolarit¨¤ e riconoscibilit¨¤ al ciclismo. S¨¬, ma Van der Poel ha incantato la primavera tra Fiandre e Roubaix, Evenepoel ha illuminato l¡¯Olimpiade e il Mondiale a cronometro, mentre Pogacar ¨¨ una stella che ha brillato sempre, dalle Classiche d¡¯inizio anno ai Grandi Giri (doppietta maglia rosa e gialla 26 anni dopo Pantani) fino al Mondiale di Zurigo e alla Classica delle foglie morte, il Giro di Lombardia, che chiude le porte della stagione. Quasi ci dispiace, anzi ci dispiace, di essere arrivati in fondo. E non vediamo l¡¯ora di ricominciare e gi¨¤ ci viene una domanda. Che cosa si inventer¨¤ Pogacar per la prossima Milano-Sanremo? Dove attaccher¨¤? Intanto godiamoci questo Lombardia firmato dal campione del mondo che ¨¨ gi¨¤ il numero uno assoluto della sua epoca e guarda dritto negli occhi i miti di sempre.
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