Da 12 anni un italiano non vinceva la Milano-Sanremo, lo Squalo siciliano ci ¨¨ riuscito attaccando sul Poggio e resistendo in pianura. Poi l’¨¬nfortunio al Tour, il recupero per il Mondiale e il 2ˇă posto al Lombardia. Scegliete il premio per lui
Provaci ancora, Squalo. Si aprono le votazioni per la 4? edizione dei Gazzetta Sports Awards e Vincenzo Nibali ¨¨ al via nelle categorie “uomo dell’anno” ed “exploit dell’anno”. Nel 2017 raggiunse la finale a tre – con Gregorio Paltrineri e Andrea Belotti – per la migliore performance, in un concorso che ormai sta diventando una piacevole tradizione della sua stagione: un po’ come un Grande Giro o una Classica Monumento. Sarete voi a decidere i tre finalisti tra gli otto nominati di ciascuna categoria; la giuria Gazzetta sceglier¨¤ poi insindacabilmente i nove campioni che il 4 dicembre verranno premiati a Milano, negli Studios di via Mecenate. Nibali “correr¨¤” spalla a spalla insieme ai pi¨´ grandi atleti italiani, da Andrea Dovizioso a Francesco Molinari per l’uomo dell’anno, da Simona Quadarella al “collega” Elia Viviani per l’exploit. Ma le sfide di certo non lo spaventano.
impresa —
Migliore atleta del 2018 ed exploit pi¨´ esaltante, dunque. S¨¬ perch¨¦ il numero con cui ha conquistato in marzo la Milano-Sanremo, Classicissima del calendario ciclistico, ¨¨ una primizia tecnica e tattica, un’impresa in grado da sola di illuminare tutta la stagione. Nibali segue la ruota di Neilands sul Poggio, l’ultimo sussulto di un’altimetria per nulla complicata. A 6,5 km dalla fine attacca e resta solo. Scollina con 12’’ di vantaggio, si butta in picchiata sull’Aurelia e resiste al ritorno degli inseguitori in un finale palpitante: stavolta i velocisti sprintano per il secondo posto. Nibali significa fantasia: il Poggio non ¨¨ una rampa troppo selettiva, un po’ come il rettilineo di Sheffield nel magico Tour 2014 non era certo una salita pirenaica. Ma il Re Mida del ciclismo italiano ¨¨ in grado di trasformare le pi¨´ piccole pendenze in trampolini di lancio, le opportunit¨¤ in tesoro. Anche in questo caso, come quattro anni fa in Francia, si aggiunge l’effetto sorpresa. La Sanremo ¨¨ terreno per ruote veloci, nessuno pensava che lo Squalo potesse mordere. Ci aveva gi¨¤ provato nel 2012 – un’edizione peraltro indurita dalle Manie – ma era finito terzo dietro a Gerrans e Cancellara. Stavolta alla vigilia non era tra i favoriti e lui stesso accarezzava col sogno l’impresa pi¨´ che premeditarla per davvero.
stagione —
Eppure c’¨¨ riuscito. E dopo due Giri d’Italia, un Tour, una Vuelta e due Giri di Lombardia (solo per citare i successi pi¨´ importanti) ha messo in bacheca un altro prestigioso Monumento confermandosi il campione pi¨´ polivalente e completo del ciclismo moderno. Ma il 2018 dello Squalo racconta anche altro: la sua “pazza” voglia di correre il primo Fiandre della vita, la rincorsa sfumata alla Liegi (solo Merckx l’ha vinta in coppia con la Sanremo), il grave infortunio sull’Alpe d’Huez, agganciato dalla cinghia della macchina fotografica di uno spettatore. E poi, ancora, lo sforzo alla Vuelta dopo l’operazione alla vertebra (“Soffro come un cane”), la paura di non arrivare al Mondiale, la crescita miracolosa e ostinata fino al secondo posto al Lombardia. Per certi versi – ma in tutte altre circostanze – ricorda il 2015, quando Nibali, squalificato alla Vuelta, reag¨¬ conquistando Coppa Bernocchi, Tre Valli Varesine e la sua prima Classica d’autunno. Questo dice tutto sulla sua classe, sulla sua grinta, sulla sua voglia di vincere: quando Nibali attacca il dorsale, in gara ci si pu¨° sempre attendere qualcosa. In questo senso ¨¨ un campione romantico, che ricorda il ciclismo del passato, le imprese fatte con il cuore e l’intuizione. Un campione da Gazzetta Sports Awards.
Mattia Bazzoni
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