Visita in Gazzetta del presidente del colosso giapponese che sponsorizza il team italiano, accompagnato dai capitani della squadra Moreno Moser e Marco Canola.
Puoi essere il numero uno di un colosso da 12.000 dipendenti e 5 miliardi di dollari di fatturato annui — la Nippo, settore costruzioni — e emozionarti quando senti parlare di Koichi Nakano, il giapponese che fu 10 volte iridato in pista nella velocit¨¤, nato il 14 novembre (1955) come Bernard Hinault, Vittorio Adorni e Vincenzo Nibali. ?Sapete che — dice Hiromi Iwata — l’architetto della pista dove ha cominciato... ero io! E il 90 per cento delle piste e dei velodromi in Giappone, oltre a molto altro, le costruiamo noi da oltre 30 anni?.
OBBIETTIVI —
Un pomeriggio, quello di ieri, a casa Gazzetta per il signor Nippo e il team, la Nippo-Fantini-Faizan¨¨ del manager Francesco Pelosi, che sta per cominciare il 5ˇă anno di attivit¨¤ da professional, il livello appena sotto il World Tour: ci sono anche le punte Moreno Moser, che insegue il rilancio, e Marco Canola. Nel 2018 sono arrivate 11 vittorie, tra cui la Coppa Sabatini con lo spagnolo Lobato. E l’invito alla prestigiosa Amstel Gold Race, ultima classica della carriera per Damiano Cunego. ?Non voglio inseguire obiettivi irrealistici — afferma il 28enne trentino —. Se vado molto forte 20 giorni all’anno, e vinco 5 corse, sarebbe gi¨¤ una ottima stagione?. ?C’¨¨ entusiasmo, siamo pronti a cominciare?, fa Canola: per entrambi debutto alla Valenciana (6-10 febbraio) e poi Trofeo Laigueglia (17), mentre il resto ¨¨ ancora da definire.
SVILUPPO?Dovete fare di tutto per essere ai Giochi di Tokyo 2020?, li sprona Iwata davanti anche ad Hatsuyama, uno dei cinque giapponesi del team, al costruttore Cristiano De Rosa e a sponsor appassionati come Valentino Sciotti (Fantini) e Martino Dal Santo (Faizan¨¨). L’Olimpiade nipponica del prossimo anno ¨¨ centrale nel progetto della squadra, che vuole continuare a crescere: ?In Giappone — spiega il signor Nippo — il ciclismo su strada ¨¨ meno importante rispetto all’Italia. Noi abbiamo scelto questo investimento per diffonderlo e siamo molto soddisfatti. Non ci siamo dati limiti di tempo e non abbiamo intenzione di smettere. I successi sportivi, poi, sono importanti ma dal nostro punto di vista conta di pi¨´ il ‘come’ si arriva al risultato, la collaborazione tra i membri della squadra, lo spirito. Se tifo per qualcuno in particolare nel ciclismo? A dire il vero no, ma mi piacciono soprattutto gli scalatori. Quando vedo una montagna per me ¨¨ quasi naturale associarla all’immagine di un ciclista che pedala. So che questo sport ha avuto un passato glorioso, ma io preferisco pensare al presente e al futuro, e credo che le prospettive siano ottime?.
GARE —
Mister Iwata, che ¨¨ originario di Nagoya, ha assistito dal vivo a qualche gara, in Giappone e anche in Belgio. L’azienda costruisce pure le piste dove la Toyota e la Nissan fanno i test, quelle degli aeroporti e ha ricostruito in pochissimo tempo 50 chilometri di autostrada in Giappone dopo un terremoto nel 2011. ?Mi piace molto la coesione di questa squadra, il connubio tra Italia e Giappone sta funzionando perfettamente?. All’orizzonte c’¨¨ la riforma del sistema ciclismo dal 2020 in poi e la Nippo vuole farsi trovare pronta: nei piani non c’¨¨ lo sbarco nel World Tour, ma un rafforzamento della struttura professional e un incremento del budget (?ora siamo sui 3 milioni di euro per la stagione?, spiega il team manager Pelosi) per incrementare la competitivit¨¤, scalare posizioni ed essere pi¨´ ?attraente? al fine di conquistare pi¨´ inviti alle corse che contano. Mister Iwata sorride: avere al proprio fianco un patron ?illuminato? ¨¨ gi¨¤ un bel punto di partenza.
C. Scognamiglio
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