Arriva un altro stop per Riccò
Dopo la Federciclo, ecco il TNA

Il "Cobra" è stato sospeso in via cautelare dal Tribunale Nazionale Antidoping, dopo la richiesta della Procura: non potrà correre

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Riccardo Riccò, 27 anni. Bettini

ROMA, 10 giugno 2011 - Il Tribunale nazionale antidoping ha comunicato che, vista la richiesta presentata dall'Ufficio di Procura antidoping, considerato che la predetta richiesta è motivata dalla presenza di elementi di responsabilità per violazione della normativa antidoping, a carico di Riccardo Riccò, in ordine all'uso o tentato uso dei metodi proibiti, rilevata altresì la decisione adottata dalla Commissione tutela della salute della federazione a carico dell'atleta medesimo, il Tna, in accoglimento della stessa, ha provveduto immediatamente a sospendere, in via cautelare, il ciclista Riccò da ogni attività sportiva. Lo scalatore emiliano era stato sospeso dall'attività agonistica, mercoledì scorso, dalla Commissione tutela della salute della federazione ciclistica italiana, presieduta dal dottor Luigi Simonetto, per motivi inerenti alla tutela della salute dell'atleta stesso. Riccò aveva firmato un contratto con la Meridiana, team Continental con base in Campania e licenza croata, per riprendere a gareggiare dopo il ricovero di febbraio all'ospedale di Pavullo per un blocco intestinale. Il malore, secondo la testimonianza di un medico sempre negata da Riccò, era da attribuirsi a un'autotrasfusione di sangue che il "Cobra" conservava nel frigo di casa da 25 giorni. Un'affermazione poi ritrattata dal ciclista, che spiegò di non essere cosciente al momento del ricovero.

RECIDIVO — Non è la prima volta che Riccò incappa in guai causati dal doping. Nel 2008 subì una squalifica di due anni e mezzo perché positivo al Cera, l'Epo di ultima generazione, nel corso del Tour, in cui vinse due tappe. Scontò venti mesi di squalifica e tornò alle gare nel marzo dello scorso anno indossando la maglia della Ceramica Flaminia. Dopo essere passato alla squadra belga Vacansoleil era tornato a vincere (il Giro dell'Austria) e lunedì avrebbe dovuto tornare a correre al Giro di Serbia con la sua nuova squadra, la Meridiana-Kamen. Doveva essere la stagione del rilancio e invece Riccò si ritrova ancora appiedato. E questa è probabilmente l'ultima tappa della sua carriera: essendo recidivo, in base alle nuove norme varate quest'anno dalla Federazione ciclistica, la radiazione è molto probabile.