Il paradiso di Ballini
e l'inferno di Merckx

Mancano 16 giorni al battesimo del Giro d'Italia 2010. E ogni giorno, in avvicinamento al 24 ottobre, proponiamo un episodio legato a un personaggio fra i mille che hanno reso unica e affascinante la storia della corsa rosa

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L'esultanza di Roberto Ballini. Archivio Gazzetta

Paradiso e inferno. Trionfo e disastro. Felicità e incubo. Per Roberto Ballini è paradiso, trionfo e felicità. Per Eddy Merckx inferno, disastro e incubo. Giro del 1969, 1° giugno, Parma-Savona, 234 chilometri. Tappa di trasferimento: così dicono. Tappa storica: così sarà. Alla partenza, protestano operai in lotta per salvare il posto di lavoro, la polizia spara qualche lacrimogeno. Poi il via, andatura tranquilla, qualche scaramuccia, nel finale la solita bagarre, attacca Casalini, poi Zilioli, infine ai -3 scatta il livornese Ballini.

sponda milan — E’ il capitano della Gbc, e siccome il patron - Jacopo Castelfranchi - è anche nel calcio, sponda Milan, Ballini viene investito della carica in una serata con Gianni Rivera e Armando Picchi. Rivera da milanista, Picchi, interista, da livornese. Maglia bianconera, la Gbc ha metà squadra per la strada, metà per la pista, investimenti modesti, risultati pure, però in tv - relazioni, diciamo, pubbliche - si vede anche più di Salvarani e Molteni.

rocco ed herrera — Ballini, come il Milan di Rocco e l’Inter di Herrera, si affida al contropiede, insiste e resiste, vince di un niente scippando la tappa ai velocisti: secondo Marino Basso, terzo il belga Guido Reybroeck. Ballini rivela: "Prima del Giro, quando vinco la Coppa Placci davanti a Van Linden e Zandegù, ricevo i complimenti di Basso. A lui interessava solo che battessi Zandegù. Invece al Giro, quando vinco la Parma-Savona, ricevo i complimenti di Zandegù. A lui interessava solo che battessi Basso".

Roberto Ballini con Gianni RIvera. Archivio Gazzetta

Le lacrime di eddy — Neanche il tempo di svegliarsi, e il Giro è investito da una notizia-lacrimogeno: Merckx positivo al controllo antidoping. Ballini: "Vado a trovarlo in albergo, salgo in camera, è steso sul letto e piange. Sembrano lacrime vere, sincere. Mi dico: solo lui può sapere la verità. Lui dice che è stato un complotto, che non aveva bisogno di aiuti, che gli hanno dato una borraccia alterata. Certo, Eddy era uno che vinceva da febbraio a ottobre, dal Laigueglia al Lombardia". Nella camera di Merckx ci sono anche Gimondi e il giornalista Zavoli: Gimondi che rifiuta di indossare la maglia rosa, Zavoli che raccoglie e trasmette lo sfogo del Cannibale. Ma lo spettacolo deve andare avanti, e il Giro va, partenza da Celle Ligure, arrivo a Pavia, i tifosi discutono, protestano, criticano, chi condanna e chi esulta, poi la corsa, Ballini sesto.

re di savona — "La tappa di Savona", spiega Ballini, "entra nella storia, ma tutti se la ricordano più per il doping di Merckx che per la vittoria mia. Fa niente. C’è altro nella vita". Il suo altro comincia presto, perché Ballini smette di correre a soli 28 anni. "Un dolore, inspiegabile e incurabile, alla gamba. Forse nasce per una caduta al Giro delle Fiandre. Forse s’ingigantisce per una nevicata al Giro del Belgio. Certo esplode alla Parigi-Roubaix. In fuga, 21 chilometri, da solo, anche nella foresta di Aremberg. Ciclisticamente, da quella foresta non ne esco vivo". Ballini, che andava come una moto, si dà alle api. Non i furgoni a tre ruote, ma le regine del miele: "All’Isola d’Elba. Miele di rosmarino, una rarità. E di cardo, una delizia. E di castagno. E il millefiori. Centocinquanta quintali l’anno". Marco Pastonesi