Cassani, ¨¨ finita: la Federciclo ha deciso, niente Europei e Mondiali

I titoli di coda del rapporto tra la Nazionale e Davide Cassani arriveranno prima del previsto. Che il romagnolo non sarebbe stato pi¨´ il commissario tecnico azzurro l’anno prossimo era gi¨¤ pacifico, ma negli ultimi giorni c’¨¨ stata una accelerazione in tal senso e la Gazzetta pu¨° anticipare che n¨¦ agli Europei di Trento (8-12 settembre) n¨¦ ai Mondiali in Belgio (19-26 settembre) ci sar¨¤ Cassani sull’ammiraglia della Squadra. C’¨¨ un Consiglio federale in corrispondenza dei Mondiali della mountain bike in Val di Sole, in Trentino, l’ultimo fine settimana di agosto, ma ¨¨ molto probabile che il presidente federale Cordiano Dagnoni si incontri con Cassani gi¨¤ nei prossimi giorni, al rientro dal Giappone dopo la fine dell’Olimpiade, per definire una decisione di fatto gi¨¤ presa.
In attesa della nomina di un nuovo commissario tecnico dal 2022 (non risulta che la scelta sia stata gi¨¤ effettuata), per gli impegni azzurri di settembre ¨¨ possibile che si trovi una soluzione interna alla Federciclismo, cio¨¨ con tecnici che sono gi¨¤ presenti adesso nell’organigramma federale.

BILANCIO

Per l’Italia del ciclismo l’Olimpiade di Tokyo si ¨¨ chiusa nella notte italiana con l’omnium femminile, in cui Elisa Balsamo aveva sulla carta delle chance da podio. Al netto di questo risultato, comunque, questi saranno per sempre i Giochi dell’oro in pista del quartetto atteso da 61 anni (ultimo trionfo a Roma 1960), con record del mondo annesso: risultato straordinario firmato Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan diretti dal c.t. Marco Villa. Il bilancio di Dagnoni e del team manager delle Nazionali, Roberto Amadio, entrambi in carica da quest’anno, ¨¨ molto soddisfacente se si pensa anche ai bronzi di Elisa Longo Borghini (prova in linea su strada) e di Elia Viviani nell’Omnium, senza dimenticare i due record italiani del quartetto femminile e il podio sfiorato da Ganna nella cronometro su strada. Certo, ci sono state anche le delusioni: come la Mountain bike da rifondare, la Bmx da rilanciare (un solo atleta presente), e la prova in linea maschile senza italiani nei primi 10 (Alberto Bettiol 14¡ã).

STORIA

Non c’¨¨ dubbio che le frizioni tra la dirigenza federale e Cassani (tecnico dal 2014, scelto dall’ex presidente Renato Di Rocco) siano deflagrate in Giappone. L’intenzione sarebbe stata quella di cambiare dopo il 30 settembre, ma ormai la frattura non sembra pi¨´ sanabile. Non dopo il ritorno di Cassani all’indomani della fine delle gare su strada e quelle parole sibilline: "Il mio rientro anticipato per via del protocollo? Hanno detto cos¨¬. Tra persone perbene si parla a quattr’occhi prima di fare certe dichiarazioni", aveva detto il romagnolo. "Parole che non ci hanno fatto piacere", l’ammissione di Dagnoni. Il nuovo corso federale non disconosce quanto di buono fatto da Cassani, non tanto per i risultati in s¨¦ (3 Europei, l’argento iridato di Trentin, la maglia arcobaleno a crono di Ganna i principali, ma il Mondiale in linea ¨¨ rimasto un tab¨´), quanto per alcuni meriti oggettivi come – ¨¨ solo un esempio – la rinascita del Giro d’Italia Under 23. Ma allo stesso modo ¨¨ evidente la volont¨¤ di segnare una forte discontinuit¨¤ nel metodo. "Creare un gruppo di c.t. che collaborino, senza orticelli", aveva detto Dagnoni qualche giorno fa. "La Nazionale che immagino sar¨¤ come un team World Tour" (Amadio). Di sicuro ormai c’era insofferenza per l’interpretazione che dava Cassani del suo ruolo, ormai abituato a muoversi con una autonomia giudicata eccessiva, mentre il nuovo corso bandisce gli eccessivi personalismi. E cos¨¬ il fatto che i titoli di coda arrivino prima del previsto non deve neppure sorprendere pi¨´ di tanto.