Chris Froome davanti ad Alejandro Valverde. Afp

Buon sangue non mente. Qualche volta il detto vale anche nel ciclismo. Il vincitore del tappone pirenaico è Daniel Martin, nipote di quello Stephen Roche dominatore della stagione '87 (Giro, Tour e Mondiale). Martin sul finale dell'ultima salita, La Hourquette D'Anzican, è rimasto solo col danese Fulsgang e lo ha poi battuto in volata. Martin, 26 anni, quest'anno ha già vinto Giro di Catalogna e Liegi Bastogne-Liegi. Il segnale che emerge dal tappone è chiaro: il Tour non è finito. Perché Sky non è la corazzata che sembrava solo ieri e Froome è attaccabile, anche se ha gestito i rischi odierni con la lucidità del fuoriclasse. E Alberto Contador, dopo la debacle di Ax 3 Domanies, è sembrato in ripresa.

RISCHIO FROOME — Il menu di giornata era ricchissimo di salite: Col du Portet-d'Aspet (5,4 km al 6,9 %), Col de Menté (7 km al 7,7 %), Col de Peyresourde (13,2 km al 7 %), Col de Val Louron-Azet (7,4 km al 8,3 %), La Hourquette d'Ancizan (9,9 km al 7,5 %). La tappa si è accesa fin dal Portet d'Aspet, con un'andatura elevatissima e il Team Sky, penalizzato dalla caduta di Kennaugh, a tenere alto il ritmo. Ma ben presto Chris Froome si è ritrovato solo. Richie Porte, fenomenale ieri, si è staccato già sul Col de Mente, a più di 100 km dall'arrivo. Così Froome è rimasto solo. Situazione potenzialmente pericolosissima, da cui il britannico è uscito comunque bene. Chris è stato sveglissimo a 108 km dall'arrivo, quando ha deciso di seguire l'attacco dei due Movistar, Valverde e Plaza. Poi sull'ultima salita, dopo che tutti gli attaccanti erano stati ripresi e prima dell'azione di Martin e Fulsgang, Quintana è scattato quattro volte, ma senza riuscire a fare la differenza. Perché Froome si è sempre mosso in prima persona per rispondere.

CLASSIFICA E RIPOSO — Sparito Richie Porte, arrivato a circa 18' con Hesjedal, ora Froome ha 1'25" in classifica su Valverde, 1'44" su Mollema. Contador è a 1'51". Domani il primo dei due giorni di riposo.