"Quando vedi che c’è tanto vento e una curva sta per arrivare non bisogna essere un Premio Nobel per capire che bisogna andare in testa al gruppo. Io volevo appunto stare in testa e tenermi fuori dai guai: è quello che è accaduto. Il vantaggio? Non era un mio obiettivo, ma mi sono sorpreso quando mi sono girato e ho visto che avevamo vantaggio. Per un po’ non abbiamo tirato, alla fine abbiamo deciso di tirare ma la maggior parte del lavoro è stata fatta da altri. Ho vinto sette Tour de France, sarebbe stato assurdo che non mi fossi trovato davanti in quel momento: un po’ di esperienza e buon posizionamento con un pizzico di fortuna. Appena prima dell’angolo ero dietro a una ventina di ragazzi e ho deciso che sarebbe stata una buona idea andare davanti. La cronosquadre e la possibilità di prendere la maglia gialla? Cancellara è forte e ha 40" di vantaggio, però mai dire mai. Sarà una crono dura e tecnica, molto complicata. Dovremo correre da squadra. E’ stata una giornata importante, una grande battaglia, ma non so quanto possa cambiare in chiave classifica generale dove ho 40" di ritardo. Preferisco tenermi fuori dalle polemiche sui leader. Io ho vinto sette Tour e merito rispetto, ma anche Alberto è un grande corridore. No, non è stata poi troppo sorprendente l’azione della Columbia"