Nibali tra futuro e sicurezza stradale: "Tutelate le bici e smettete di guidare stando al telefono!"
Vincenzo Nibali, 36 anni. Afp
Il ciclista tornato all'Astana a Roma per il convegno dell'Acsi: "Il Giro? Il presidente della Regione si ¨¨ lasciato sfuggire qualcosa sulle quattro tappe in Sicilia, sarei contento". E sul nuovo c.t. Bennati: "Da anni fra noi corridori lo immaginavamo in quel ruolo"
Valerio Piccioni
Dalla battaglia per la sicurezza di chi va in bicicletta alle aspirazioni per l’anno che verr¨¤ con il ritorno a casa Astana. Vincenzo Nibali trascorre il pomeriggio a Roma per partecipare all’incontro organizzato dall’Acsi, uno degli enti di promozione pi¨´ forti sulle due ruote con 53mila tesserati e un calendario sempre affollato di eventi. Vincenzo annuncia che dalla prossima settimana torner¨¤ regolarmente ad allenarsi per farsi trovare pronto al raduno con la squadra in Spagna. Poi strizza l’occhio alla Roubaix, “non l’ho mai corsa, chiss¨¤ vediamo”, e al Giro, “il presidente della Regione si ¨¨ lasciato sfuggire qualcosa sulle quattro tappe in Sicilia, sarei contento”, ma precisa che ancora il piano definitivo per la stagione non c’¨¨. Quanto al nuovo c.t., un applauso alla scelta di Daniele Bennati. “Sono stato suo compagno di squadra, da anni fra noi corridori lo si immaginava come futuro possibile c.t.”.
OLANDA
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Ma Nibali parla soprattutto di sicurezza, un tema che richiama da tempo il suo impegno. “Se ne parla da anni, anzi praticamente da sempre. La bici ¨¨ un mezzo sempre pi¨´ usato, ma l’Italia ¨¨ un Paese storicamente concentrato sull’automobile. Ora qualcosa sta cambiando: nascono nuove piste ciclabili, c’¨¨ pi¨´ sicurezza nei centri storici, si torna a parlare della distanza minima di un metro e mezzo fra l’auto e il ciclista. Il problema ¨¨ che una cosa ¨¨ il corridore di grande esperienza, un’altra l’utente meno esperto, che riconosce con pi¨´ difficolt¨¤ i pericoli”. Quali sono i Paesi modello per una politica di sicurezza per la bici? “Dalla mia esperienza posso citare l’Olanda e subito dopo la Danimarca”. Nibali parla poi di uno dei pericoli pi¨´ grandi, “sempre pi¨´ persone guidano l’auto con il telefonino”. Poi d¨¤ alcuni consigli a chi va in bici: “In alcune ore della giornata, meglio utilizzare un abbigliamento con colori molto visibili”. Vincenzo fa anche una proposta, meglio formula una domanda: “All’estero, in alcuni Paesi ho visto che le corsie preferenziali degli autobus possono essere utilizzate dai ciclisti. ? possibile anche qui?”.
Nel corso dell’incontro ¨¨ intervenuto anche Roberto Sgalla, presidente della commissione sicurezza della Federciclismo, che ha proposto per la primavera 2022 l’organizzazione degli Stati generali della sicurezza in bicicletta. Sgalla ha anche parlato della necessit¨¤ di rivedere il Codice della strada. “? vecchio del ‘92, chiama la bicicletta velocipede. Ma chi ¨¨ che usa pi¨´ questa parola?”. Sono stati forniti diversi numeri, dal boom della vendita di bici (due milioni nel 2020), ma anche di quel preoccupante pi¨´ 20 per cento di incidenti che riguardano i ciclisti. Ciclisti spesso in difficolt¨¤ anche dal punto di vista sanitario ¨¨ legale di fronte a un sinistro, come sottolineato dall’attivit¨¤ dell’associazione Zerosbatti con cui si sta impegnando lo stesso Nibali.
MALAG?
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La speranza ¨¨ che qualcosa si muova. Lo auspica anche Giovanni Malag¨°, il presidente del Coni che ha portato il suo saluto. “Le ragioni del boom della bicicletta? Sono tante, l’effetto emulazione degli straordinari successi dei nostri campioni, la popolarit¨¤ dei grandi eventi a partire dal Giro d’Italia, la stessa pandemia che ha favorito quelle discipline che si svolgono all’aperto senza contatto come l’atletica e il ciclismo. Ma sulla sicurezza ora ¨¨ il legislatore che deve fare la sua parte”. A proposito di parte da fare, Nibali ¨¨ pronto: “Se sar¨¤ il mio ultimo anno? Certo non sono eterno… ma ora godiamoci questo ritorno all’Astana e ricominciamo ad allenarci”.