Gareth Bale, 23 anni, esterno del Tottenham. Reuters

Gareth Bale è pronto a fare le valigie, con destinazione più probabile magari proprio quel Real Madrid in cui gioca l’amico ed ex compagno di squadra Luka Modric, che giusto la settimana scorsa lo ha chiamato in Spagna e che per questo è stato invitato “a pensare agli affaracci suoi” da uno stizzito Andre Villas-Boas. Ma ad aprire la porta ad un probabile trasferimento all’estero è stato lo stesso 23enne gallese subito dopo la vittoria contro il Fulham che ha permesso al Tottenham di raggiungere il Chelsea in terza posizione e a dispetto del contratto quadriennale da 100mila sterline a settimana rinnovato appena la scorsa estate. “Sarebbe carino fare un’esperienza in un altro campionato e conoscere un’altra cultura – ha detto l’esterno degli Spurs, che ora però dovrà stare fermo un paio di settimane per un guaio muscolare – e non mi spaventa di certo l’idea di andare a giocare all’estero. Se arriveranno il momento giusto e la squadra adatta, prenderò in considerazione la cosa, perché a tutti piace giocare in Champions League, vedremo quello che succederà”.

BARçA E REAL IN POLE — Comunque, non c’è solo il Real Madrid a corteggiare il gallese. Anche il Barcellona lo punta da tempo: in ogni caso, il presidente Daniel Levy ha già fatto sapere che non prenderà in considerazione offerte inferiori ai 40 milioni di sterline (una cifra che di fatto chiude i giochi per le squadre italiane), ma rispetto agli anni passati almeno questa volta c’è la volontà di cederlo (al prezzo giusto). E Villas Boas farà bene a farsene una ragione, anche se per il momento il tecnico preferisce parlare del Bale “simulatore”, etichetta che sembra ormai essergli stata appiccata addosso e che rischia di diventare un problema ad ogni fallo, vedi quanto successo proprio sabato contro Fulham, con l’ennesimo cartellino giallo (il secondo in due partite, il quarto per lo stesso motivo) e che oltretutto sarebbe anche potuto diventare rosso per l’ironico applauso all’arbitro Chris Foyl.

BALE NON E’ UN SIMULATORE — “Non c’è niente da fare – ha commentato Villas-Boas - quando hai la reputazione del cascatore, sei bollato, basta vedere le ultime due ammonizioni, che sono state ingiuste”.