Storia di Adrien Rabiot, un Duca ribelle pronto per la Juve di Sarri
La nobile Juventus, societ¨¤ dal sangue blu, sta aprendo le porte del Palazzo a un giovane Duca. Saranno i riccioli da sovrano ancien r¨¦gime, i due cognomi altisonanti o solo il portamento in mezzo al campo, ma Adrien Rabiot-Provost quel soprannome se l’¨¨ meritato. E come ogni nobiluomo ha vezzi e complessit¨¤. Un carattere fumantino, un ego pronunciato: in fondo, sa di essere stato baciato da un talento non comune. Adrien, per¨°, ¨¨ meno spigoloso rispetto allo stereotipo che gli ¨¨ stato cucito addosso: la guerra nucleare combattuta con il Psg e gli ultimi mesi da separato in casa per la scelta sdegnata di non rinnovare rischiano di restituire un’immagine offuscata. In questo periodo Rabiot si ¨¨ allenato da solo, ogni santo giorno: l’ambizione va di pari paso all’orgoglio. Certo, forse ne possiede pure troppo: ad esempio, si ¨¨ preso del “disertore” per aver rifiutato la convocazione al Mondiale ‘18 nella lista delle riserve.
Famiglia-ostrica
¡ªQuesta personalit¨¤ che pare un prisma si ¨¨ formata in casa: la famiglia ¨¨ un’ostrica, un porto sicuro, un clan impenetrabile per gli agenti avvicinatisi in questi anni. Su Veronique, madre-agente tra le pi¨´ temute e umorali, circolano racconti di vario colore: Walter Sabatini, che aveva chiuso l’affare gi¨¤ nel 2014 con la Roma, perse la pazienza di fronte alla richiesta improvvisa di parlare con il tecnico Rudy Garcia. Una delle tante: la mamma, ad esempio, preferisce che il figlio giochi mezzala, non regista, e non si morde certo la lingua nel farlo notare. ? protettiva fino quasi a soffocare, anche perch¨¦ ha sempre dovuto fare anche da pap¨¤: Veronique ha divorziato anni fa dal marito, ma l’ha accudito fino all’ultimo respiro. Michel Provost, paralizzato dopo un ictus nel 2007, ¨¨ deceduto il 27 gennaio scorso. Dodici anni immobile a letto, inchiodato dalla sindrome Lochked-in: solo gli occhi e le palpebre gli permettevano di far trasparire qualche emozione. Adrien, per¨°, era felice come un bimbo quando il pap¨¤ poteva star vicino al campo. Una volta con il Paris U19 gioc¨° dalle parti di Auxerre, dove Michel era ricoverato: davanti a lui ne fece due e sembrava Zizou.
Crescita e scintille
¡ªGi¨¤ a 13 anni venne notato dall’Academy del City, ma passarono appena sei mesi in Inghilterra prima che Veronique facesse i bagagli tuonando: “Il club non ha rispettato gli accordi!”. La storia ¨¨ cambiata con l’ingresso nelle giovanili del Psg e il Duca ha sbalordito con quel mancino dolcissimo unito a un fisico da centurione: una volta ha avuto pure l’ardire di fare a botte con Ibra in allenamento. Si sa, il fegato ¨¨ dote apprezzata da Zlatan. In ogni caso, ¨¨ stato fugace l’idillio con il Paris, molto presto sono volati i coltelli. Se nel 2014, dopo un primo periodo fuori squadra, le parti erano riuscite a partorire un prolungamento fino al 2019, stavolta ¨¨ saltato tutto con largo anticipo. Troppo incancreniti i i rapporti, troppo forte lo scetticismo reciproco. Quest’anno Tuchel, ad esempio, ha punito Rabiot (e Mbapp¨¦) per 6’ di ritardo e in tanti hanno notato la differenza al timone: c’¨¨ ben pi¨´ tolleranza per le marachelle di Neymar. Non bastasse, Adrien non ha partecipato alla tourn¨¦e in Qatar per la morte della nonna e il d.s. Henrique, gran nemico materno, lo ha colpito nello stipendio. Non ha certo giovato il like ad un post di Evra che celebrava il successo United col Psg.
© RIPRODUZIONE RISERVATA