Sarà un tuffatore o un potenziale attaccabrighe. Però, mamma mia quant’è bravo. Neymar li vale tutti i soldi che il presidente Rosell ha speso per strapparlo alla concorrenza. Real in testa. Il bimbo d’oro del calcio brasiliano garantisce gol, assist, sponsor. Provate a immaginare quante maglie del Barcellona si venderanno nel mondo con il numero che ancora lui deve scegliere. Gli regaleranno l’amato undici? Insomma, almeno in partenza è un affare garantito. Dal punto di vista tecnico ed economico. Neymar non si discute.

Hernanes contro Luis Suarez in Brasile-Uruguay. Afp

Ma guardando la Selecao con gli occhi degli operatori di mercato di casa nostra quale altra occasione sarebbe da "cogliere al volo"? Un affare sicuro è Paulinho. Non fatevi trarre in inganno dalle sue prestazioni nella nazionale di Scolari. Felipao gli ha fatto violenza. Tatticamente parlando, naturalmente. Lui, un De Rossi con più corsa o un Marchisio con più piede, è obbligato a una vita da medianaccio qualsiasi per dare equilibrio a una squadra che ha quattro attaccanti di ruolo e due terzini che sono altri attaccanti mascherati. Ma se si va oltre le immagini di questa Confederations e si colgono i dettagli allora tutto il mosaico si ricompone. Paulinho è stato importante contro il Giappone e decisivo contro l’Uruguay segnando due reti nelle tre-quattro avanzate che si è potuto permettere. Magari anche trasgredendo a quelli che erano gli ordini del suo cittì. E nella partita inaugurale del Maracanà, contro l’Inghilterra, aveva realizzato il gol che aveva chiuso la sfida. Insomma, questo centrocampista dal volto triste vale tutti i venti milioni che il Tottenham (ma attenti al Real) è pronto a versare al Corinthians. In un centrocampo a tre Paulinho può fare la differenza. L’Inter lo aveva intuito ma non ha avuto il coraggio di scommettere su questo talento quando costava il giusto e ora non ha i soldi per partecipare a simili aste.

Gli altri? Quelli che abbiamo "perso" non stanno lasciando traccia in Confederations. Parliamo di Lucas, Hulk e Oscar. Quelli a cui abbiamo pensato non eccitano più di tanto. Bernard, ultima moda brasiliana, non vale più di Giovinco; Rever, il possibile erede di Thiago Silva, non lo cambieremmo con Ogbonna e Fred, uno che appare puntualmente in ogni finestra di mercato, funziona solo perché ha alle sue spalle giocatori di grande qualità. Ma è un centravanti come tanti. Alla fine i due elementi della Selecao più interessanti sono nostre conoscenze. Julio Cesar sta vivendo una seconda giovinezza. Certo, il suo ormai è un progetto a termine. Può garantire ancora un paio d’anni ad alto livello. Ma, a certe cifre, sarebbe un ottimo investimento. Riusciremo a non farci bruciare dall’Arsenal? Il vero colpo, però, sarebbe Hernanes. Felipao stravede per il tuttocampista della Lazio, un dodicesimo titolare, l’alternativa scritta a Paulinho, Luiz Gustavo e Oscar visto che può giostrare sia da centrocampista davanti alla difesa che da tre-quartista. Il Profeta ha avuto "messaggi" dal Real, dal Psg (è un pupillo di Leonardo) e da alcuni club inglesi. Ma lui, incredibile a dirsi, resterebbe volentieri nel calcio italiano. Hernanes non si strapperebbe i capelli davanti all’ipotesi di giocare ancora un anno nella Lazio ma se l’Inter si facesse avanti con un progetto vero...