Solo il tempo saprà dirci se diventeranno campioni, ma intanto a Viareggio hanno lasciato il segno. La 65esima edizione della Coppa Carnevale ha visto trionfare l'Anderlecht con pieno merito, ma il talento si è visto anche altrove.

Jordan Lukaku, 18 anni, talento dell'Anderlecht baby

i vincitori — Nell'Anderlecht, su tutti, è spiccata la luce di Mohammed Daf e Jordan Lukaku. Due giocatori tanto diversi quanto fondamentali per gli equilibri della formazione di Peeters. Daf è un centrocampista d'ordine, un mancino dalle leve lunghe e le idee sempre chiare. Ogni azione offensiva è partita dai suoi piedi e anche quando si è trattato di recuperare il pallone, era lui a dettare il pressing e ad avviare le ripartenze. Lukaku è un terzino sinistro di incredibile forza fisica, che ama partecipare alla fase offensiva: dalla sua parte l'Anderlecht ha costruito molte delle sue fortune d'attacco: cross, serpentine, continue sovrapposizioni e una facilità di corsa che ha portato l'a.d. del Milan Adriano Galliani, al termine della finale persa dai suoi, ad ammettere: "Mi ha impressionato". Dei freschi campioni è giusto ricordare altri due protagonisti assoluti: il portiere Davy Roef e l'attaccante Acheampong. Roef ha subito un solo gol in tutto il torneo ed è stato decisivo negli ottavi e nei quarti per il passaggio del turno ai calci di rigore, prodezze che gli hanno permesso di vincere il premio di miglior portiere del torneo. Acheampong ha deciso la finale con una doppietta: era uno dei 3 fuoriquota dell'Anderlecht, classe '93, fa parte della rosa della prima squadra e di tanto in tanto scende a dar manforte alla Primavera.

Onore ai vinti — Il Milan si è arreso solo in finale, dopo una cavalcata entusiasmante. Nota di merito per Bryan Cristante, che l'anno prossimo farà parte della prima squadra, come più volte ricordato da Galliani. Regista di centrocampo, Cristante è bravissimo nei cambi di gioco di prima e durante il Viareggio è stato leader della squadra di Dolcetti insieme al capitano Simone Andrea Ganz. I due sono tornati a casa anche con riconoscimenti importanti: a Cristante è andato il Golden Boy, premio di miglior giocatore del torneo; Ganz ha vinto la classifica marcatori con 5 reti, seppur in coabitazione con altri quattro giocatori: Lanini della Juventus, Jara Martinez del Genoa, Bobal dell'Honved e Canotto del Siena.

Simone Andrea Ganz junior, capocannoniere del Viareggio

Le sorprese — E proprio il Siena di Mignani è stata la grande rivelazione del torneo. Detto di Canotto (capocannoniere), è giusto ricordare anche lo straordinario torneo di Rosseti (autore di tre gol), la sua spalla in attacco. Due punte che amano dialogare palla a terra, armati di velocità e senso del gol. Il Siena si è presentato al Viareggio senza fuoriquota e mettendo in vetrina due '96 molto promettenti, nel giro dell'Under 17, Mulas e Rizzo. Mulas è un terzino destro che all'occorrenza può fare anche il centrale, mentre Rizzo agisce sull'altra fascia. Per entrambi grande corsa e personalità da vendere, malgrado la giovanissima età. Attese confermate anche per un altro Under 17: Alessio Cerri, classe '96, del Parma. Gli emiliani puntano tanto su questo giovanottone dal fisico possente e l'ottimo fiuto del gol. Ma non è stato l'unico del Parma a mettersi in mostra: sul taccuino dei tanti osservatori sono finiti anche Arteaga, Lauricella, Campagna e l'altro '96 Mauri.

I gioielli delle deluse — Ma di questo torneo di Viareggio sarà sicuramente ricordato il martedì nero delle grandi favorite, tutte eliminate negli ottavi. Juve, Inter, Napoli, Lazio, Roma e Fiorentina avevano in rosa gioielli dal futuro assicurato. Parliamo ad esempio di Schiavone, Beltrame e Padovan della Juve, di Pasa, Mbaye, Garritano e Tassi dell'Inter, di Roberto Insigne, Fornito, Palma e Radosevic del Napoli, altra squadra senza fuoriquota e con due ottimi '96 come Tutino e Palmiero. Nella Lazio che verrà potranno trovare un ruolo da protagonisti anche Rozzi e Keita, talentino classe '95 scuola Barcellona, strappato alla concorrenza dei migliori club d'Europa. Frediani, Bumba e Matteo Ricci sono il fiore all'occhiello della Primavera della Roma, anche se gli ultimi due hanno fallito i rigori decisivi contro il Torino, condannando i giallorossi all'eliminazione. Dischetto stregato pure per Bernardeschi della Fiorentina contro il Parma, anche se nell'ultima gara del girone il numero 10 viola aveva trasformato un rigore con un cucchiaio. Chiudiamo con il Torino, nel quale spiccano Gatto, Kabasele e Barbosa. Segnatevi intanto questi nomi, torneranno sicuramente alla ribalta a giugno per le finali scudetto Primavera, ma animeranno anche il mercato della prossima estate. Tanti club di A e B si sono già messi in fila.