Carlitos Tevez, 27 anni. Ap

Ancora poche ore. Poi la storia sarà finita: in un modo o nell'altro, che - tradotto - significa Tevez al Milan o Tevez ancora al Manchester City. L'a.d. del Milan, Adriano Galliani, ha rinviato ogni ulteriore passo nella trattativa a venerdì, precisamnete alle 19. "Non serve solo l'accordo con il giocatore - ha spiegato Adriano Galliani al termine della partita di Coppa Italia contro la Lazio (vinta 3-1) - manca ancora quello con la società, entro le 19 di domani qualcosa depositiamo…vi posso dire che sarà argentino che il suo cognome finisce per 'z'. Maxi Lopez? E' un ragazzo meraviglioso, non so cosa dire aspettiamo 24 ore, è un enigma anche per me".

risarcimento danni? — Intanto ecco un nuovo capitolo della telenovela, e sembra proprio che i guai per l'argentino non finiscano mai. Dopo la multa inflittagli dalla Premier che gli costerà oltre 9 milioni di sterline (per aver abbandonato il City senza il permesso del club), ora la proprietà del City starebbe pensando di citare per danni l’attaccante, chiedendogli un risarcimento di 12 milioni di sterline: in pratica, la differenza fra i 37 milioni che offriva il Corinthians l’estate scorsa e i 25 che il City chiede ora per Tevez. Uno "sconto" - scrivono Daily Express e Mirror - resosi necessario a causa dei recenti capricci dell’attaccante. Da qui il desiderio di fargliela pagare nel senso più compiuto dell’espressione, anche se all’amico cantante Carlos Jimenez l’Apache ha confidato (via Sun) un'altra paura, ben più grande: ovvero, che il City voglia tenerlo fermo per i prossimi due anni per rappresaglia.

city in carling cup — Se la vendetta è un piatto da servire freddo, si può davvero dire che Craig Bellamy ne abbia rifilato uno gelato – ma altrettanto avvelenato – al Manchester City e, soprattutto, a quel Roberto Mancini con cui aveva sempre avuto rapporti eufemisticamente tesi al punto da mettere il fiero gallese nelle condizioni di cambiare aria. Detto fatto. E dopo il prestito al Cardiff, eccolo approdare al Liverpool e buttar fuori proprio il City dalla Carling Cup e per giunta con un suo gol. Ma visto che il calcio è spesso anche una favola, chi ti andranno ad incontrare i Reds nella finale del 26 febbraio a Wembley, la prima in 16 anni? Proprio il Cardiff e per Bellamy "non potrebbe esserci una finale migliore di così". Già, ma non ditelo troppo forte a Mancini, che ancora fuma per l’esito della sfida di ieri ad Anfield, decisa sì da Gerrard e dall’ex biondino ("Sono felice per Craig e non fa differenza per me che abbia segnato lui", taglia corto il tecnico), ma anche dall’arbitro Phil Dowd, reo di aver concesso un rigore perlomeno dubbio al Liverpool e di non averne dato uno solare al City. "Non era rigore quello di Richards, perché la palla ha toccato la gamba prima del braccio – tuona Mancini - . Non so davvero come sia possibile concedere un penalty simile, ma del resto negli ultimi due mesi siamo stati molto sfortunati con gli arbitri (chiaro riferimento alle squalifiche di Balotelli e Kompany, ndr). Non ho parlato con il direttore di gara, è impossibile farlo, ma chissà che domani non possano cambiare il risultato della partita di stasera".

balotelli — La velenosa battuta di congedo dell’allenatore italiano tira in ballo quanto successo dopo la partita contro il Tottenham, quando la FA ha deciso di rivedere la gara e di stoppare Mario Balotelli per quattro giornate, visto che l’arbitro Webb aveva ammesso di non aver visto la scarpata dell’attaccante a Parker. E a proposito di Mario, sempre ieri il giocatore ha spiegato di aver dovuto accettare la condanna "perché non avrei potuto dimostrare la mia innocenza, ma non sono un mascalzone o un giocatore violento e non ho cercato di colpire Parker". Balotelli, che ha scontato proprio contro il Liverpool la prima giornata di squalifica, salterà le gare contro Everton, Fulham ed Aston Villa, ma tornerà a disposizione di Mancini prima della sfida di Europa League contro il Porto.